ILLASI. È arrivata per e-mail al sindaco Vezzari la richiesta di poter assistere all'«evento» della notte del 23 agosto. Lapo Sagramoso: «Inventai tutto vent'anni fa per studiare la credulità della gente» La notizia è passata su internet e se ne parla come fosse vera in quasi ottomila pagine
«Buona sera, volevo sapere se lunedì 23 agosto il Castello d'Illasi sarà accessibile per l'annuale manifestazione della "partita di biliardo" a mezzanotte da parte di presenze spirituali. Grazie».
La mail è arrivata sul computer del sindaco di Illasi a firma Marisa T. e dopo una risata d'obbligo, con scuse alle «presenze spirituali», Giuseppe Vezzari è sobbalzato sulla sedia al pensiero che qualcuno abbia preso per vera una leggenda che circola da anni, messa in giro ad arte e diventata vera, come capita di solito alle cose più incredibili.
Ma il pensiero va agli sprovveduti che immaginano di poter entrare nel maniero quando invece è chiuso perché è all'interno di una proprietà privata e anche per ragioni di sicurezza, perché le sue mura, pur solide e massicce, risentono del peso dei secoli, di battaglie e di incendi e sono tutt'altro che sicure per presenze che non siano puramente «spirituali».
Facile immaginare dove stia la fonte dell'informazione perché basta digitare in internet «castello illasi biliardo» e vengono messi in evidenza quasi ottomila risultati di altrettante pagine con il riferimento giusto. Da poche letture si capisce che la fonte è unica, tagliata e incollata migliaia di volte nei forum, nei siti esoterici, in quelli di cacciatori di fantasmi o di amanti dello spiritismo: «Ogni 23 agosto a mezzanotte attorno al biliardo del castello si svolgerebbe un'avvincente e rumorosa partita fra giocatori», è la spiegazione più ricorrente. Nessuno l'ha mai vista né sentita però tutti sono certi che è avvincente e rumorosa.
In realtà nel castello non c'è nessun biliardo perché del maniero, bellissimo per la sua struttura semplice e geometrica, restano solo le mura perimetrali, essendo l'interno completamente crollato. È in queste condizioni da quando i Carraresi di Padova, alleati con gli ultimi Scaligeri e in lotta con Venezia, lo bruciarono con tutto il borgo annesso. Girolamo Pompei, che lo ebbe in dono da Venezia nel 1509, ci abitò per poco e già i suoi discendenti, diedero avvio alla costruzione del primo nucleo della sontuosa villa Perez-Pompei, oggi della famiglia Sagramoso, perché fin da allora il castello era considerato inadatto a viverci.
È proprio nella villa invece che esiste una sala con un biliardo, ma la partita con i fantasmi è un esperimento sociologico uscito dalla fantasia di Lapo Sagramoso e di una sua amica giornalista nei primi anni Novanta: fu pubblicato su Oggi e poi ripreso da altri. «Qualche anno dopo Mondadori pubblicò un Oscar su uomini e spettri e senza interpellare nessuno di noi, inserì la famosa partita a biliardo dei fantasmi nel volume. L'eco mediatica alla fine è stata tale che una falsa notizia è diventata realtà», rivela Lapo Sagramoso, «ma ci sembra giusto smentire categoricamente tale creduloneria. Va bene che resista la fiaba, ma non che si creda ai fantasmi. Abbiamo voluto dimostrare che tendiamo a credere troppo a quanto ci viene raccontato senza curarci di verificare», conclude.
Piace comunque l'idea che il patrimonio storico e artistico della villa riceva un sussulto d'interesse, seppur innescato da una stupidaggine come quella degli spiriti giocherelloni che danno di stecca. Del resto a un nobile che ha nobilitato anche la fantasia con la pittura e la scrittura creativa nonché con il suo passato di art director. non potevano mancare in casa «presenze spirituali» mattacchione.
Un maniero che è scrigno di segreti veri e inventati
Il vero mistero del castello d’Illasi non è neanche il teschio di donna (o di bambino) trovato incatenato in un’intercapedine che ha alimentato la leggenda della contessa Ginevra, giovane moglie di Girolamo II Pompei, sposata da appena un anno, uccisa dal consorte per aver ceduto alle lusinghe amorose di Virginio Orsini, governatore di Verona e amico di famiglia.
Di misteri più scientifici si stanno interessando le campagne archeologiche avviate da alcuni anni e che hanno già fornito interessanti scoperte. Tutta da scoprire anche la simbologia che lega il castello alle sue misure: il palazzo ha la base di 20x25 metri ed è alto 25, quasi un cubo perfetto. Il maschio dista 15 metri ed è a pianta quadrata di 10 metri per lato e alto 30, proporzioni che meriterebbero uno studio. All’immenso parco si può accedere con visite guidate prenotate, ma la villa, che è ancora abitata dalla famiglia Sagramoso, non è aperta al pubblico e tanto meno il castello per le ragioni di sicurezza. Le presenze spirituali ci sono tutto l’anno nel respiro degli alberi secolari del parco e nelle pietre monumentali che i Sagramoso hanno finora saputo conservare e valorizzare. (V.Z.)
Fonte: srs di Vittorio Zambaldo di Domenica 22 Agosto 2010. PROVINCIA, pagina 24
Link: http://www.larena.it/
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