sabato 7 febbraio 2009

I Rituali massonici - Un passato ripercorso




I rituali massonici ripercorrono uno ad uno tutti i fatti più salienti della storia della famiglia sacerdotale, che ci sono noti attraverso la Bibbia e sono perciò riconoscibili in modo immediato e certo.
Ad esempio, ciascuno dei 33 gradi del cosiddetto “rito scozzese” (il risultato non varia sostanzialmente se ci si riferisce ad altri “riti” massonici, con diverso numero di gradi) è caratterizzato da un ben preciso rituale, a cui sono legate leggende e tradizioni specifiche.
I rituali dei primi gradi, fino al 13.esimo, si svolgono tutti nella Gerusalemme dei tempi di Salomone e riguardano vicende collegate ad un momento fondamentale della storia della famiglia sacerdotale: la costruzione del primo tempio. Esecuzione dei lavori, nomine dei sovrintendenti ai lavori, pagamenti, il conferimento di cariche e incarichi ai membri della famiglia sacerdotale, nascondigli segreti, vicende di tradimenti e di sangue e cosi via, fra cui l'istituzione dei rituali stessi.
Il rituale del l4.esimo grado riguarda avvenimenti accaduti quattrocento anni dopo: la distruzione del tempio di Gerusalemme da parte di Nabuccodonosor e la deportazione dei sacerdoti (indicati come fratelli massoni) a Babilonia.
Il ritorno a Gerusalemme, 70 anni dopo, e la ricostruzione del tempio sono raccontati con una quantità di particolari inediti nella Bibbia, dai rituali del l5.esimo e l6.esimo grado.
I rituali del l7.esimo e l8.mo grado sono di contenuto filosofico ed esoterico, ma riguardano sempre la stessa storia.
Col 19.esimo grado si ha un nuovo salto di alcuni secoli: descrive, infatti, la distruzione del tempio di Gerusalemme ad opera dei romani, nel 70 d.C.
Fin qui i rituali si muovono in una cornice storica nota dalla Bibbia ed è facile verificare che si riferiscono sempre a vicende della famiglia sacerdotale mosaica. Da questo momento in poi essi rivivono episodi che ci sono noti da fonti storiche, senza però che sia evidenziata una relazione con questa famiglia. Ma è indubbio che si tratta sempre della stessa storia.
Il rituale del 20.esimo grado,  si svolge tra le rovine fumanti di Gerusalemme, dove i fratelli massoni (i discendenti sacerdotali della famiglia di Mose) superstiti abbandonano definitivamente ogni velleità di ricostruire materialmente il tempio e decidono di affidare le proprie sorti ad un “tempio spirituale”.
L'episodio successivo, narrato dal rituale del grado 26.esimo, si svolge a Roma soltanto pochi anni dopo, all'epoca dell’ imperatore Domiziano. Ritroviamo la famiglia massonica nelle catacombe, dove riesce a sopravvivere alle persecuzioni anticristiane scatenate dall'imperatore. Anche per questo episodio abbiamo riscontri storici nell' opera di Giuseppe Flavio, che dimostrano una stretta relazione con i sacerdoti superstiti di Gerusalemme.
Segue un lunghissimo periodo di black-out, di quasi mille anni, al termine dei quali ritroviamo i fratelli massoni, nei rituali dal 27.esimo al 32. esimo grado, a Gerusalemme, con lo stemma dei crociati sul petto, esattamente dove ci aspetteremmo di ritrovare una famiglia che di quella città era stata proprietaria per oltre un millennio e che certamente non poteva rimanere insensibile ed estranea ad una sua riconquista. Vengono in particolare rivissute le vicende dei Templari, fino alloro scioglimento nel 1307 .

Figli di un unico Dio

Come si vede, quella raccontata dai rituali massonici, con il loro contorno di leggende e tradizioni tramandate oralmente, è una storia completa e talmente circoscritta e coerente da far apparire inverosimi le l'ipotesi, sostenuta da alcuni, che siano stati “inventati” in epoca moderna. Essi provengono direttamente dalla famiglia mosaico (i discendenti sacerdotali di Mose). C'è indubbiamente un legame diretto e continuo fra l’organizzazione creata da Esdra e ricostituita da Giuseppe Flavio a Roma, e la massoneria moderna.
A quanto pare la massoneria riproduce l’organizzazione di Giuseppe Flavio, esattamente come un fossile riproduce le forme di un essere vivente ormai estinto da epoche immemorabili, consentendoci di avere informazioni molto precise su di lui, anche se la materia vivente è stata interamente sostituita dalla pietra.  La sua struttura, i contenuti, i rituali dovrebbero essere l'immagine essenzialmente fedele della primitiva organizzazione sacerdotale.
Cambia ovviamente la sostanza: sacerdoti discendenti da Mosè da un lato, con un’organizzazione viva, in cui ogni rituale, ogni istituzione, come la solidarietà fra fratelli, il mantenimento del segreto e tutta la parafernalia della massoneria, dai segnali di riconoscimento reciproco alle parole di passo ecc. avevano una funzione ed uno scopo vitali per la sopravvivenza della famiglia stessa. Dall’altra parte perfetti estranei senza alcun legame fra loro, che recitano parti di cui non conoscono l’origine ed il significato e continuano ad usare simboli e comportamenti che sono divenuti ormai puro folclore nell’ organizzazione odierna.
Il processo di “'fossilizzazione” dell' organizzazione sacerdotale mosaica è cominciato, secondo le informazioni che possediamo, in Inghilterra.
Da alcuni manoscritti apprendiamo che individui non appartenenti all’ arte massonica (vale a dire non appartenenti alla famiglia mosaica), i cosiddetti “Accettati”, re, principi, ministri cominciarono ad essere ammessi a far parte dell’organizzazione fin dal X secolo.
Nel 1600 esistevano logge formate da soli “Accettati” che annoveravano i più cospicui personaggi dell’epoca, fra cui Newton.
Quando nel 1717 quattro logge londinesi decisero di riunirsi e formare la Gran Loggia d'Inghilterra, atto di nascita ufficiale della moderna massoneria, forse fra le loro file non esisteva più un solo discendente di Mosè.
Erano infatti tutte logge di “Accettati”, un’ organizzazione in cui il significato e gli scopi originari erano andati smarriti, ma che ebbe un enorme, immediato successo, grazie al fatto di essere aperta a tutti (o quasi).
La storia dell’ organizzazione sacerdotale mosaica, quindi, è come un fiume che si immerge nel sottosuolo per riapparire più a valle.
Sappiamo quando e dove scompare, a Roma nel 70 d.C. e quando e dove riemerge in superficie, a Londra nel 1717, ormai completamente snaturata nella sua sostanza.
 Del percorso “sotterraneo” che sta nel mezzo conosciamo soltanto alcuni punti salienti attraverso i rituali, che ci consentono di attribuire alla famiglia sacerdotale fatti e personaggi, come le crociate, i tempi ari e gli altri ordini cavallereschi e così via.
Un’ analisi storica che cerchi di unire i punti estremi, passando attraverso gli episodi noti dai rituali massonici, dovrebbe consentire di tracciare il percorso di questo fiume sotterraneo, almeno a grandi linee.
L’organizzazione sacerdotale rivitalizzata da Giuseppe Flavio doveva essere del tutto analoga a quella odierna della sua immagine “fossile”, la massoneria, con la differenza che i suoi membri erano tutti e soltanto discendenti di Mosè e gli obblighi di solidarietà, reciproca assistenza e così via erano assoluti.
Come pure quello del segreto; la morte era la pena per chi lo avesse trasgredito.


I 33 gradi della Massoneria


1 Apprendista  Ammesso
2 Compagno d’Arte
3 Maestro Muratore
4 Maestro Segreto
5 Maestro Perfetto
6 Segretario Intimo
7 Prevosto e Giudice
8 Intendente degli Edifici
9 Cavaliere  Eletto dei 9
10 Cavaliere Eletto  dei 15
11 Cavaliere Eletto dei 12
12 Gran Maestro Archtetto
13 Cavaliere dell’Arco Reale
14 Grande Eletto, Perfetto Sublime  Massone
15 Cavaliere d’Oriente della Spada
16 Principe di Gerusalemme
17 Cavaliere d’Oriente e d’Occidente
18 Principe Rosacroce
19 Gran Pontefice
20 Venerabile Maestro
21 Patriarca Noachita
22 Ascia Reale o Principe del Libano
23 Capo del Tabernacolo
24 Principe del Tabernacolo
25 Cavaliere del Serpente di Bronzo
26 Principe di Grazia
27 Gran Commendatore del Tempio
28 Cavaliere del Sole
29 Cavaliere di Sant’ Andrea Di Scozia
30 Cavaliere Grande Eletto Kadosh e cavaliere dell’Aquila Bianca e Nera
31 Grande Ispettore inquisitore Commendatore
32 Sublime Principe del Real Segreto
33 Sovrano Grande Ispettore Generale


Fonte: di srs di Di Flavio Barbiero da Hera numero 24, del dicembre 2001

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