Chi per curiosità cercasse la tomba dove è sepolto Umberto Grancelli avrebbe non poche difficoltà a trovarla.
Chi si incammina nella città dei morti, quale è il cimitero monumentale di Verona, è colpito dalla sontuosità e dalla ricchezza delle tombe, nomi illustri, ma anche i loculi dei più umili sono impreziosite da nomi del defunto, scritte, marmi e fiori. Nel lato destro, rispetto all'entrata in un antro oscuro si susseguono sul pavimento vari chiusini e nella parete sono poste, a bel vedere, le foto con il nome dei cari estinti.
Umberto Grancelli, nonostante l'anagrafe mortuaria ci abbia indicato il numero, è difficilmente rintracciabile, nessun nome nessuna foto ci aiuta la ricerca.
Il visitatore attento potrà leggere sul chiusino 138 solo la scritta, scarna, incisa sulla pietra: Grancelli.
Lì sotto riposa il corpo di Umberto.
In linea con l'umiltà e la semplicità della sua esistenza terrena, la tomba è anonima riportando solo l'indizio della "gens" di appartenenza.
Questo Uomo che ha dedicato la sua vita allo studio e alla ricerca dell'Anima da ancora fastidio ad una certa intellighenzia veronese.
Contrastato in vita e dimenticato ad ogni costo in morte, da quel chiusino senza nome, i suoi studi, che qualche sciocco definisce bizzarri, troveranno voce e continuità. Il tempo ricerca la verità, nell'opera di Umberto Grancelli si schiude l'infinito religioso che ha determinato le passioni della sua esistenza.
Al Maestro Umberto Grancelli, figlio illustre di Verona, sei sempre con noi
Fonte: srs di Luigi Pellini
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