domenica 22 febbraio 2009

Invictus




Invictus
Nella notte che mi avvolge,
Nera come la voragine infinita,
Ringrazio qualsiasi divinità vi sia
Per la mia anima invincibile.
Stretto nella morsa della circostanza
Non ho battuto ciglio o pianto ad alta voce.
Sotto le mazzate del fato
La mia testa sanguina ma non si piega.
Oltre questo luogo di odio e lagrime
Incombe solo l’orrore dell’ombra.
Eppure la minaccia futura
Mi trova, e mi troverà, senza paura.
Non importa quanto angusto è il passaggio
O quanto pesante la sentenza,
Sono padrone del mio destino:
Sono il capitano della mia anima.
William Ernest Henley (1849-1903)

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