ROMA - ''Definire lo Statuto dei lavoratori come un
documento datato mi pare un eufemismo. Il mondo cambia e non si commette
peccato mortale se si sottopone a una manutenzione una legge del 1970. C'e' bisogno di maggiore flessibilita' in
uscita e in entrata nel mondo del lavoro, ovviamente con tutte le necessarie
garanzie. Ma non ritengo che oggi l'articolo 18 sia una questione strategica
per le imprese come forse lo e' stata dieci anni fa''.
Cosi' Federica Guidi,
ministro dello Sviluppo economico, in un'intervista a Repubblica. Dopo le
riforme gia' avviate per sostenere la ripresa, ''nelle prossime settimane sara'
definito un piano per il Made in Italy.
L'obiettivo - spiega Guidi - e' quello di supportare
l'internazionalizzazione delle nostre imprese facendo leva anche su una diversa
organizzazione della distribuzione dei nostri prodotti all'estero e sul sistema
fieristico. C'e' un grande interesse degli investitori verso l'Italia. Cio' che
chiedono e' meno burocrazia, piu' semplificazioni anche nell'avvio delle
societa'. Sono riforme sostanzialmente a costo zero''. In merito alla riduzione
del costo dell'energia, ''il beneficio andra' a larghissima parte delle Pmi e
degli esercizi commerciali'', afferma il ministro.
Sulle proteste di Trenitalia e Ntv, ''la norma che garantiva
un trattamento di favore alle ferrovie risale al 1963. Credo che da allora
molte cose siano cambiate''. Quanto alle contestazioni dei produttori di
energie rinnovabili, ''a protestare e' il 4% delle imprese del fotovoltaico.
Sono ottomila imprese su 200 mila del settore che pero' riceve il 60% di tutti
gli incentivi''. Guidi interviene anche sull'anatocismo, cioe' il pagamento
degli interessi sugli interessi. ''La genesi di quella parte del decreto sta al
ministero dell'Economia'', rileva. ''Comunque il Parlamento puo' migliorarla o
modificarla''.
Quindi, il Pd si appresta a fare quello che nel 2002 avrebbe
voluto fare il governo Berlusconi, a cui pero il pd si oppose assieme alla Cgil
organizzando una colossale manifestazione a Roma per ribadire che
"l'Articolo 18 non si tocca". E ora gli stessi ottusi incapaci di
dodici anni fa vengono a raccontare che sia "fondamentale"
cancellarlo.
Praticamente, il Pd è diventato un partito fautore
dell'ultra liberismo non quando sarebbe stato produttivo esserlo, bensì oggi,
quando è tramontato, dopo i disastri che ha provocato nel mondo. Due volte ottusi. Ora e allora.
max parisi
Fonte: visto su IL NORD di domenica 29 giugno 2014
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