Il 2014 ha registrato un picco di morie animali senza
precedenti. I dati sono allarmanti: pesci, mammiferi, uccelli e insetti
continuano a morire in un ecatombe che non sembra avere fine. Cosa sta
succedendo al pianeta Terra, e quali sono le conseguenze per l'umanità?
In questa visione, la flora e la fauna planetaria sarebbero parte di
questo organismo, un po’ come se fossero le cellule che ne permettono la vita,
e noi, esseri umani, faremmo parte di questo organismo.
Se consideriamo plausibile questa teoria e prendiamo in
considerazione gli allarmanti dati sulle morti di massa animali che si stanno
verificando da qualche anno, allora dovremmo concludere che il pianeta Terra
sta morendo!
Si è appena conclusa un’indagine in merito alle misteriose morti di
mammiferi lungo la costa del Pacifico. L’indagine, cominciata nel 2011, ha
coinvolto gli scienziati del NOAA e del Fish and Wildlife Service, che in
questo lasso di tempo hanno esaminato i corpi senza vita di centinaia di
esemplari.
Nel corso degli ultimi anni, foche e trichechi hanno riportato
svariate lesioni cutanee, problemi respiratori, stanchezza cronica, perdita di
pelo e altri vari sintomi che i ricercatori fanno fatica ad identificare.
Secondo gli scienziati del NOAA, la misteriosa malattia è
caratterizzata da cambiamenti insoliti negli organi interni degli animali,
compreso l’accumulo di sangue nei polmoni e l’ingrossamento del cuore. Molte
creature mostrano lesioni al fegato e varie emorragie. Tra le cause, potrebbe
esserci anche l’avvelenamento da radiazioni prodotte dal disastro di Fukushima.
Per qualcuno, quindi, non ci sarebbe nulla di misterioso in questi
decessi: tutto sembrerebbe andare in questa direzione. Ma l’indagine si è
appena conclusa e si attendono i dati ufficiali per confermare l’ipotesi.
Il problema, però, è che la moria sembra riguardare animali di tutte
le specie e di ogni latitudine. A riportare la sconcertante contabilità di
questa ecatombe è il sito End Times
Prophecy, sul quale sono registrate quotidianamente le
notizie riguardanti le morti di massa.
Ogni angolo del pianeta mostra segni di qualcosa che si è rotto nel
delicato equilibrio della biosfera. Api, uccelli, mammiferi e pesci muoiono
senza un motivo apparentemente chiaro.
Miliardi di api continuano a morire, forse a causa dei pesticidi
chimici utilizzati in agricoltura, ma potrebbe non essere l’unica causa. Le api
sono fondamentali nel processo di impollinazione: senza di esse, non potremmo
avere fiori, alberi, vegetali e frutti. È stato calcolato che se le api
sparissero improvvisamente, la vita sulla Terra si estinguerebbe nel giro di
quattro anni.
Anche i pesci sembrano essere vittime di questa impietosa ecatombe:
miliardi di pesci muoiono su scala globale. Milioni di tonnellate di pesci sono
morti improvvisamente nel corso dell’ultimo anni. Persone in tutto il mondo
hanno visto quantità impressionanti di esemplari galleggiare sulla superficie
di mari, oceani e fiumi. Secondo gli esperti, la causa sarebbe da identificare
nella riduzione di ossigeno nelle acque. Appena due settimane fa, negli Stati
Uniti sono state trovate milioni di carpe morte nel Cumberland River, in
Kentucky.
L’ecatombe marina riguarda non solo i pesci, ma anche tartarughe,
delfini e polpi. Nel Golfo del Messico è stato registrato un numero record di
tartarughe e delfini morti. A Singapore sono state stimate circa 160 tonnellate
di pesci morti. In Cina, il fiume Fuhe mostrava 40 km di pesci morti che
galleggiavano sulla superficie. Senza contare i casi registrati in Grecia,
Armenia, India, Canada, Australia, Nord e Sud Inghilterra, Colombia, Costa
Rica, Bulgaria, Honduras, Argentina, Danimarca, Brasile, Panama, Iran, Irlanda,
Sri Lanka…
Insomma, cosa sta succedendo? Certamente, le cause delle morti sono
molteplici e correlate fra loro e, molto probabilmente, tutte riconducibili
all’essere umano, incapace di una evoluzione sociale, culturale e tecnologica
in armonia con il cosmo.
Se l’Ipotesi Gaia è plausibile, e se anche l’uomo fa parte di questo
immenso e straordinario organismo vivente, allora dovremmo pensare a noi stessi
come una specie di cancro, una malattia inesorabile che sta distruggendo il
pianeta.
C’è una differenza, però: la cura al cancro-umano della Terra è
insita nell’umanità stessa. In qualsiasi momento potremmo cambiare
atteggiamento e sviluppare un nuovo paradigma nel quale evolverci senza
danneggiare l’ambiente che ci ospita. Il punto è che manca la volontà politica,
certamente, ma anche la consapevolezza della gente.
Purtroppo, se la Terra morirà a causa della cattiva volontà di noi
esseri umani, non sarà per cause naturali, ma assassinio e la pena da pagare
sarà la nostra estinzione conseguente.
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Fonte: visto su IL NAVIGATORE CURIOSO del 9 giugno 2014
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