Abbiamo ricevuto preziose informazioni da alcuni addetti al
rifornimento carburante negli scali aerei: ci hanno riferito che i vapori
provenienti dalle cisterne sono particolarmente tossici a tal punto che diversi
tecnici hanno dovuto lasciare anticipatamente il loro posto di lavoro a causa
di seri problemi di salute.
Altri addetti alla manutenzione dei turbofan ci
hanno resi edotti che i tempi tra una pulizia e l'altra dei propulsori si sono
ridotti. Inoltre è aumentata in maniera considerevole l'usura anticipata delle
palette dei jetfan.
La “spiegazione” ufficiale è la seguente: il logoramento
è dovuto al fatto che "volando più bassi di quota, i velivoli
subiscono l'azione corrosiva della salsedine".
Testimonia un manutentore a tale proposito: "Un consiglio...
io mi informerei sulle procedure di lavaggio delle turbine, poiché negli ultimi
anni sono diventate alquanto maniacali, dopo che un'ispezione boroscopica [1]
ha scoperto che le palette delle turbine erano mangiate dal sale (marino
dicono), giacché compiamo voli a bassa quota sotto i 6000 piedi. Ora,
considerando gli additivi nel carburante, non vorrei che la storia del salino
fosse una sciocchezza. L'unico modo è capire se velivoli che non incrociano a
bassa quota hanno intensificato le procedure di lavaggio negli ultimi anni".
La versione ufficiale, evidentemente di copertura, stride
con quanto strombazzato dai media di regime sin dal 2012, secondo cui le quote
di crociera degli aerei sarebbero state innalzate, su decisione dell’E.N.A.V.,
sia per risparmiare carburante sia per ridurre le emissioni di CO2 (sic!). Ad
alta quota, l’aria è più rarefatta ed esercita un minore attrito sul velivolo
che quindi consuma meno a parità di distanza percorsa. Ciò contraddice le
inquietanti notizie che riportano episodi di atterraggi di emergenza, eseguiti
da aeromobili di alcune compagnie che esauriscono anzitempo il propellente.
Le disposizioni sulle nuove quote sono annunciate in pompa
magna nell’articolo “Le
rotte degli aerei per risparmiare carburante” dove tra l’altro, in
palese contraddizione con quanto avviene, si favoleggia di nuovi corridoi aerei
il più possibile rettilinei
sempre per conseguire gli scopi in oggetto.
Se ufficialmente gli aeromobili incrociano ad altitudine
maggiore, come si giustifica il rapido deterioramento dei turbofan? Il progresso
tecnologico non dovrebbe garantire la fabbricazione di motori più affidabili,
efficienti e resistenti, come è avvenuto in altri settori?
Si pensi al comparto automobilistico che produce vetture con
propulsori leggeri ed efficienti nonché scocche robuste e leggere, grazie
all’impiego di idonee leghe. Molti segmenti sono caratterizzati da auto che
consumano ed inquinano poco. Per quale ragione la salsedine dovrebbe oggi
provocare la corrosione dei jetfan in misura così importante? Forse una volta
il sale marino non esisteva?
Si deve concludere che i carburanti di nuova
generazione, oltre ad essere particolarmente nocivi per l’ambiente e la salute,
accelerano l’usura dei motori e più in generale delle parti meccaniche degli
aviogetti.
[1] Un boroscopio è un dispositivo ottico costituito da un
tubo rigido o flessibile con un oculare da un lato, una lente che funge da
obiettivo dall'altro, collegati da un sistema ottico-trasmittente in mezzo. Il
sistema ottico di solito è circondato da fibre ottiche usate per
l'illuminazione dell'oggetto remoto. L'immagine interna dell'oggetto illuminato
è formata dalla lente dell'obiettivo ed ingrandita dall'oculare. I boroscopi,
rigidi o flessibili, possono essere dotati di un sistema di videoregistrazione
o di una fotocamera CCD. I boroscopi sono comunemente usati durante l'ispezione
visiva di motori per aeromobili, turbine a gas industriali, turbine a vapore,
motori diesel e motori di autoveicoli e di autocarri.
Fonte: visto su http://tankerenemymeteo.blogspot.it/
del 21 aprile 2014
Nessun commento:
Posta un commento