domenica 1 giugno 2014

OK, È UFFICIALE: L'ITALIA È NELLA MELMA. PER NON DIR DI PEGGIO.




Da dove cominciamo? Dal fatto che l’ufficialità della cosa è arrivata dall’Istat oppure dalla vittoria di Renzi che ha sancito il sacrificio dell’Italia sull’altare dell’Europa? Interessante la coincidenza che adesso tutte le società di rating voteranno felici per il ritorno dell’Italia tra le grandi opportunità di acquisto. In accordo con il plauso dell’Europa, ovvio. Proprio mentre si ammette il fatto che il debito pubblico di molti periferici potrebbe diventare una realtà “ingestibile in caso di bassa crescita e di stallo di riforme economiche”. Parola, come sempre, della Bce. Potere non eletto (come quello dell’Europa in fondo) decretato in un’elezione farsa che ha chiamato i rappresentanti di un Parlamento il quale, di fatto, non ha poteri. E allora vadano tutti pure al Parlamento europeo, tanto il massimo che potranno fare sarà decidere la misura standard delle banane d’importazione. Se siamo fortunati. Si perchè ovviamente a prendere le decisioni più importanti, quelle serie non sono certo gli eletti, ma i componenti delle Commissioni. Ma in fondo perchè lamentarsi, non stiamo forse bene lo stesso? In fondo la recessione è finita. Ufficialmente. E altrettanto ufficialmente è iniziata la stasi. O il blocco se preferite. Già, perchè l’Italia non cade più, ma nello stesso tempo non cresce, in niente, e da troppo tempo.

Blocco totale

Non si assume (perchè non c’è produzione), non si investe (perchè non c’è mercato), non si nasce nemmeno (perchè non c’è futuro) e ci si limita a invecchiare, fuori, ma soprattutto dentro. Perchè se no ci sono novità anche l’anima invecchia e quella degli italiani sembra essere particolarmente soggetta a una sorta di senescenza obbligata. Vecchi siamo e Vecchi resteremo, perchè solo in un paese di Vecchi (la maiuscola è voluta) una donna può lavorare come badante pi che come baby sitter e in entrambi i casi sarà sempre sottopagata e senza contratto. Solo in un paese di Vecchi ci si ritroverà con oltre 6 milioni di volenterosi che non hanno da fare altro che guardarsi in faccia e chattare (perchè in realtà un iPhone non si nega a nessuno, nemmeno a chi non sa che farsene).

La beffa degli 80€

Un paese di Vecchi che non è in recessione, a che è anche in una situazione peggiore: la stasi più totale. Immobilismo che farà crescere la muffa anche nei cervelli di quelli che non fuggono, di quelli che credono ancora (poveri disgraziati) che l’Italia abbia delle chance di ripresa. L’Italia si, ma non fino a quando sarà abitata da questi italiani. Gli stessi che si vendono per 80 euro. Gli stessi che permettono alla politica, alla società e alla storia di ridurli in condizioni tali da chiedersi, con la bava alla bocca, quando se e e come ci saranno questi 80 euro, sempre più miraggio, sempre più elemosina di una dignità dimenticata. Si, perchè oltre alla beffa c’è anche l’insulto, con quella cancellazione delle detrazioni del coniuge a carico che rende gli 80 euro poco più di 15 visto il taglio di 65.

Ma forse il problema è proprio questo: abbiamo permesso che si andasse troppo oltre, che gli italiani diventassero un popolo che si compra con la promessa di 80€… sempre che 80 siano…(qualcun altro si vendette per trenta denari, chissà al cambio attuale quanto farà….).

Pil e criminalità

Ma la beffa non è solo questa, c’è di più, perchè il vero italiano, in una sorta di autolesionismo patologico inflitto e non meritato, arriva anche ad accettare di peggio. E cioè il fatto che la mancata crescita ha portato a cancellare tutti i vantaggi ottenuti dai sacrifici (tanti) fatti sotto gli ultimi 3 governi, con 180 miliardi letteralmente bruciati. Nessuna manovra di sviluppo e quindi margini di crescita erosi. Chi potrà salvarci? L’inventiva umana e il miracolo di San Gennaro, anzi di San Genny (a’ carogna): infatti i governi dell’eurozona potranno inglobare nei parametri del Pil anche le attività criminali. Ce lo chiede l’Europa.

Assurdo? No, semplicemente vero. Con il paradosso criminale (nel vero senso della parola) che più aumenta la criminalità,appunto, e più aumenta il gettito (teorico) per le casse dello stato con un Pil migliorato.

Italia, un paese dove anche gli immigrati non vogliono stare e la prendono solo come una tappa per il viaggio verso paradisi migliori. E non solo loro. Perchè dall’Italia scappano anche i giovani, gli imprenditori, i “cervelli” con un 36% in più rispetto al 2011, il numero più alto in 10 anni e negli ultimi 5 anni sono stati quasi 100 mila.

Disoccupazione

Disoccupazione che riguarda 3 milioni di famiglie, genitori in primis e per chi è “fortunato” arriva la soluzione del monoreddito, che in tempi passati (a metà del secolo scorso) era anche la norma, ma allora il tenore di vita era diverso e diverse erano le aspettative, senza contare un minimo particolare: l’euro non esisteva. Disoccupazione che invece parla la lingua di chi la conosce e la sfiora da anni, entrandone e uscendone spesso, con contratti a termine, precariato di sorta e a lunghissimo tempo.

Ma non spaventatevi, potremo sempre trovare lavoro come pusher e salveremo anche il Pil. In fondo è l'Europa che ce lo chiede...


Fonte: visto su TREND ON LINE.com   del 29 maggio 2014


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