HUMANUM GENUS LETTERA
ENCICLICA di Leone XIII
Da questi brevi cenni si scorge chiaro abbastanza, che sia e
che voglia la setta Massonica. I suoi dogmi ripugnano tanto e con tanta
evidenza alla ragione, che nulla può esservi di più perverso. Voler distruggere
la religione e la Chiesa fondata da Dio stesso, e da Lui assicurata di vita
immortale, voler dopo ben diciotto secoli risuscitare i costumi e le
istituzioni del paganesimo, è insigne follia e sfrontatissima empietà. Ne meno
orrenda e intollerabile cosa egli è ripudiare i benefizi largiti per Sua bontà
da Gesù Cristo non pure agl'individui, ma alle famiglie e agli Stati; benefizi,
per giudizio e testimonianza anche di nemici, segnalatissimi. In questo pazzo e
feroce proposito pare quasi potersi riconoscere quell'odio implacabile, quella
rabbia di vendetta, che contro Gesù Cristo arde nel cuore di Satana.
Similmente l'altra impresa, in cui tanto si travagliano i
Massoni, di atterrare i precipui fondamenti della morale, e di farsi complici e
cooperatori di chi, a guisa di bruto, vorrebbe lecito ciò che piace, altro non
è che sospingere il genere umano alla più abbietta e ignominiosa degradazione.
IL LIBRO CHE HA FERMATO LA BEATIFICAZIONE DI PAOLO VI - "PAOLO VI BEATO?"
DI DON LUIGI VILLA.
...Il 28 novembre 1977, un dispaccio dell’A.T.I. (=
Agenzia Telegrafica Giudea) rendeva noto che «La Conferenza dei Vescovi
cattolici e la “Lega contro la diffamazione” del B’nai B’rith (ADL)
annunciano la formazione di un gruppo di lavoro comune, destinato ad esaminare
i problemi relativi alla fede degli Ebrei e dei Cattolici»(32).
– E il 7 maggio 1978, l’A.T.I. annunciava che il 10 maggio
seguente, Paolo VI avrebbe ricevuto i rappresentanti dei B’nai B’rith, latori
di un “documento” di 16 pagine, concernenti “l’Olocausto”(33).
La Massoneria, quindi, era entrata non solo nella
Chiesa-base, ma anche ai vertici del Vaticano, sia con ecclesiastici che laici!
L’accerchiamento è giunto, ormai, “molto vicino al trono del Papa”(34)!
Comunque, non è una novità! Tale penetrazione era già stata
attuata da almeno due secoli! Giovanni
Paolo II, per esempio, ha attribuito la soppressione pontificia della
“Compagnia di Gesù” all’opera della Massoneria (35). Questo significa che i
“nemici” della Chiesa han sempre trovato le porte di accesso al Vaticano più
che socchiuse (36). E questo è ammesso anche ai più alti livelli (37).
P. Raimondo Spiazzi,
su questo, scrive:
«Sui Conclavi del futuro, Siri diceva che bisognava
pregare per ottenere la grazia che coloro che vi avrebbero partecipato fossero
veramente liberi da qualsiasi condizionamento ed influsso di parte, non solo di
ordine etnico e politico, ma anche sociale. E che non vi arrivi in alcun modo
la mano di qualche sètta, concludeva. Si riferiva alla Massoneria, della quale
diceva di aver conoscenza, per confidenze dirette, ricevute da affiliati, e di
sapere con quali trame essa cercava di attanagliare uomini ed organi del
Vaticano, (non esitava a fare alcuni nomi!), col pericolo che arrivasse anche
al Conclave. Forse, anche per questo, proponeva l’abolizione del segreto: che
tutto avvenisse alla luce del sole»!
Anche Papa Albino
Luciani era consapevole del pericolo massonico (38). Lo stesso Papa era
molto polemico contro lo IOR, al tempo in cui “Il Corriere” era nelle mani
dello IOR, e la P2 sceglieva i direttori (39). Naturalmente, però, lo IOR non
avrebbe potuto agire senza l’avallo della Segreteria di Stato! Purtroppo, anche
la pubblica e ripetuta ammissione del Gran Maestro Salvini, circa l’attuale
appartenenza alla Massoneria divari “Alti Ecclesiasti”, è caduta nel vuoto!
In un’altra “lettera” a Giordano
Gamberini, (allora Gran Maestro della Massoneria Italiana!), Don Rosario Esposito dice che: «una
serie di decisioni di Paolo VI sono una indiscriminata apertura verso la
Massoneria» (40).
E l’avvocato Mario
Bacchiega, di Rovigo, docente di storia delle religioni in una facoltà
romana, (e che conduce una rubrica per un’emittente televisiva regionale,
spiegando ideali e riti dei “Figli della luce”!), richiesto di «quali
attendibili testimonianze esistono sull’appartenenza di ecclesiastici alla
massoneria», ha risposto:
«Ho visto molti religiosi in Loggia, e mai del basso
clero: si trattava sempre di persone rivestite di responsabilità» (41)!
Parlando del Vaticano
II, affermò che, per ben due volte nel dicembre 1962 e nel novembre 1963 - il
vescovo della diocesi messicana di Quernavaca, mons. Sergio Mendez Arceo, intervenne chiedendo che venisse tolta la
“scomunica” ai massoni, perché «ormai, c’erano molti ecclesiastici affiliati» (42)!
E il già Gran Maestro del “Grande Oriente d’Italia”, Giuliano Di Bernardo, sul “Corriere
della Sera” del 23 marzo 1991, aveva detto:
«Reagiremo agli attacchi del Papa; tra noi ci sono alti
Prelati!».
A questo punto non c’è più da meravigliarsi della veridicità
di quella “lista Pecorelli”!
Mino Pecorelli
Persino “Panorama” del 10 agosto 1976, portando la sua lista
- dove si finge di definirla inattendibile! - non esita, però, ad affermare:
«Se l’elenco fosse autentico, la Chiesa sarebbe in mano ai
massoni. Paolo VI ne sarebbe addirittura circondato. Anzi, sarebbero stati loro
a fargli da grandi elettori e poi a pilotarlo nelle più importanti decisioni
prese durante questi 13 anni di pontificato. E, prima ancora, sarebbero stati
loro a spingere il Concilio Vaticano II sulla strada delle riforme».
Tutto vero - si dirà - qualora si consideri che detta
“lista” riporta i nomi di ben due Cardinali (Villot e Casaroli) che sono stati nientemeno che Segretari di Stato
della Santa Sede; e riporta anche quello di un altro cardinale (Poletti) che da Paolo VI fu fatto
Vicario di Roma, e cioè, Suo rappresentante nel governo della Diocesi!
E che dire, allora, quando quell’elenco porta come affiliati
alla Massoneria anche altri Prelati autorevolissimi, come il card. Baggio e il card. Suenens e altri ancora?..
Vediamone, qui, almeno i principali, i più vicini e potenti
collaboratori di Paolo VI.
1° - Mons. Pasquale Macchi
Fu Suo Segretario personale. Gli fu vicino dal 1954 al 1978.
Ebbene, anche il suo nome è incluso nella “lista Pecorelli”, tra i “presunti
massoni”, con i “dati” ben precisi: Iscrizione:23/41958; :5463/2; Monogramma: MAPA.
2° - Il Cardinale Jean Villot
Della Sua appartenenza alla Massoneria ne parlerò, più
dettagliatamente, anche nel capitolo VII di questo stesso libro. Egli fu per
lunghi anni Segretario di Stato di Paolo VI, e poi, fino alla morte, (avvenuta
il 9/3/1979) lo fu di Papa Giovanni Paolo I e di Giovanni Paolo II. Il Suo nome
fu pubblicato anche sul mensile “Lectures Françaises”, tra altri ecclesiastici
iscritti alla massoneria. Il Cardinale scrisse una lettera al direttore della
Rivista, affermando di non aver mai avuto, “in alcun momento della Sua vita, il
minimo rapporto con la framassoneria”. Ma è la solita negazione che devono fare
tutti gli affiliati ad essa, specie se nei gradi superiori! Comunque, come
sempre, le bugie hanno le gambe corte!
Anche per Lui, quindi, perché venne tradito subito dopo
morto, ritrovando tra le sue cose anche un libro intitolato: “Vita e
prospettiva della Framassoneria Tradizionale”, di Jean Tourniac, “Grande
Oratore” della “Gran Loggia Nazionale di Francia”. Sul frontespizio del libro,
vi sono due dediche, manoscritte, dedicate proprio a Lui: una, dello stesso
Autore; l’altra, del Gran Maestro della medesima Loggia!
Anche questa è un’altra “prova” di quanto mi avevano
asserito il Generale G. Leconte, dei “Servizi Segreti” francesi, e l’ufficiale
Masmay (vedi cap. VII); e cioé che del massone cardinale Villot, anche “i suoi
Genitori erano entrambi massoni della Loggia Rosa-Croce”! Del resto, le Sue
posizioni teologiche ed i Suoi ideali furono sempre nella sfera dei vari
cardinali e vescovi che figurano nella lista dell’“Osservatorio Politico” di
Pecorelli, dove riporta, anche di Lui, i “dati” precisi: Iscrizione: 6/8/1966;
Matricola: 041/3; Monogramma: JEANNI.
3° Il Cardinale Agostino Casaroli
È anch’Egli nella lista di Mino Pecorelli, con questi
“dati”: Iscrizione: 28/9/1957; Matricola: 41/076; Monogramma: CASA.
Il paolino Padre Rosario Esposito, nel suo libro: “Le Grandi
Concordanze tra Chiesa e Massoneria”(43) riferisce che Casaroli, il 20 ottobre
1985, nell’occasione delle celebrazioni del 40°anniversario dell’ONU, tenne,
nella chiesa di S. Patrizio, a New York, “un’omelia di vasto respiro”, i cui
contenuti “attestano che le concordanze tra Chiesa e Massoneria possono essere
considerate di fatto aquisite”(44).
Che il Cardinale Casaroli sia “massone”, lo prova anche il
Suo elogio sperticato al gesuita, eretico e massone Teilhard de Chardin, in una
sua “lettera” inqualificabile, inviata, a nome del Papa, a mons. Poupard,
rettore dell’“Istitut Catholique” di Parigi, in occasione della celebrazione
del centenario della nascita di Pierre Teilhard de Chardin.
Lo stesso Gran Maestro del Grande Oriente, Jacques
Mitterand, in un suo intervento all’Assemblea Generale della Loggia, tenuta a
Parigi dal 3 al 7 settembre 1967, aveva rivendicato alla Massoneria il merito
delle pubblicazioni di Teilhard de Chardin, e aveva detto apertamente che «un
bel giorno, è sorto dalle loro file uno scienziato autentico: Pierre Teilhard
de Chardin» sottolineando che «le idee del gesuita Teilhard combaciano con quelle
della Massoneria»!
Ora, una tale “Lettera” la poteva scrivere solo un
“massone”, dando corpo ad un apostata eretico, - mediocre scienziato, mediocre
filosofo e mediocre teologo! - che, a un amico domenicano (ma che aveva già
buttato alle ortiche anch’egli la sua sottana!) aveva manifestato i suoi
progetti di “rinnovamento” della Chiesa in chiave neo-modernista!
Un’altra “prova” dell’appartenenza alla Massoneria di
Casaroli è stata data anche dall’avv. Ermenegildo
Benedetti, già “Grande Oratore” del “Grande Oriente d’Italia” (quindi, il
“numero due”, dopo il Gran Mestro - allora Lino Salvini - della
Massoneria Italiana!).
Infatti sul settimanale “OGGI” del 17 giugno 1981, parlando
dei “Fratelli”, aveva dichiarato:
«Si diceva di Mons. Bettazzi, di Mons. Casaroli (…). Sia ben
chiaro: non erano chiacchere di corridoio; erano “informazioni riservate” che
ci scambiavamo noi dei vertici della Massoneria Italiana». (Da notare quel “non
si parla, qui, di “chiacchere”, ma di autentiche “informazioni riservate”!).
Infine, a conferma del fatto che il Card. Casaroli sia
“massone”, posso dire che lo ha ammesso anche il Papa attuale, Giovanni Paolo
II. Infatti, il giorno 15 ottobre 1984, è venuto da me un arcivescovo (col suo
segretario), stretto collaboratore del Papa. Tra l’altro, mi disse di aver
fatto leggere al Pontefice il mio articolo: “Il nuovo Concordato” (su “Chiesa
viva” n° 145), il cui primo firmatario era appunto il Cardinale Casaroli.
Ebbene, l’Arcivescovo mi disse di aver fatto notare al Papa che, nel mio
articolo, si evidenziava che il cardinale Casaroli era iscritto sulle liste
massoniche.
Il Papa, allora, battendo il pugno tre volte sulla tavola,
esclamò: «Lo so!.. lo so!.. lo so!..».
4° - Il Cardinale Ugo Poletti
Fu Vicario di Roma, e, quindi, il rappresentante di Paolo VI
nel Governo della Diocesi di Roma. Compare anch’Egli sulla “lista” dei
“presunti massoni” di Mino Pecorelli, con i “dati” ben precisi: Iscrizione:
17/2/1969; Matricola: 43/179; Monogramma: UPO.
5° - Il Cardinale Sebastiano Baggio
È anch’Egli iscritto nelle liste massoniche (45), con i
“dati” precisi: Iscrizione: 14/8/1957; Matricola: 85/2640; Monogramma: SEBA. Fu Prefetto dell “Congregazione
per i Vescovi” e, quindi, preposto alla nomina dei nuovi Vescovi, nonostante
l’accusa pendente sul suo capo di appartenere alla sètta massonica, per cui
poteva anche inondare le diocesi di tutto il mondo di iscritti alle Logge o di
filomassoni!
6° - Il Cardinale Joseph Suenens
Pure Lui è nella “lista Pecorelli”, con “dati” precisi:
Iscrizione: 15/6/1967; Matricola: 21/64; Monogramma: IESU.
Si noti, anche, che fu un autorevolissimo esponente della
“Pax Christi”, un’organizzazione in cui l’impegno politico-sociale sommerge del
tutto quello religioso. Lo può dimostrare anche il suo manifesto sul disarmo
del maggio 1982, dove Dio, Gesù, la Vergine e i Santi non sono neppure
nominati, mentre tutto il discorso è incentrato sulla prospettiva di quel
“Governo Mondiale”, o “Repubblica Universale”, a cui la Massoneria aspira fin
dal suo inizio, come si vede nelle “Costituzioni di Anderson” del 1723, testo
fondamentale di tutta la sètta massonica.
Già il 24 settembre 1970, Suenens aveva tenuto una
conferenza, in una riunione massonica, organizzata dall’Alta Massoneria Ebraica
dei B’nai B’rith, in cui aveva
riavvicinato la Chiesa a quella sètta massonica che la Chiesa pre-conciliare
aveva sempre anatemizzato (46)!
Si sa che fu anche uno dei grandi elettori di Paolo VI(47),
il quale, poi, Lo nominò, immediatamente, “Moderatore” del Concilio (!!).
Ma il card. Suenens, per la nomina di Paolo VI - preceduta,
propiziata e decisa! - partecipò anch’Egli ad una specie di “pre-conclave”,
tenutosi nella villa di Grottaferrata di Umberto
Ortolani, il famoso membro della Loggia P2 di Licio Gelli!(48).
L’on. Andreotti, nel suo libro: “A ogni morte di Papa”,
parlando di quella riunione, riferisce che uno degli intervenuti gli disse,
“tra il serio e il faceto, che c’era già la maggioranza canonica” (49)!
Paolo VI affidò a lui l’esecuzione della “rivoluzione
liturgica”; a lui, che Papa Giovanni XXIII aveva allontanato dall’Ateneo
Pontificio in cui insegnava!
Ma Paolo VI lo richiamò, nominandolo primo Segretario del
“Concilium ad exequendam Constitutionem de Sacra Liturgia”, e, poi, Segretario
della “Congregazione per il Culto Divino”.
Ma quando un Cardinale presentò a Paolo VI le “prove”
dell’appartenenza di Mons. Bugnini alla Massoneria (50), Paolo VI fu obbligato
ad allontanarlo da Roma (e perché non deporlo?) inviandolo come “pro-nunzio” a
Teheran (Iran).
Per comprendere chi era questo Monsignore massone,
rivoluzionario della Liturgia, si legga quanto “Avvenire” - “Informazione
religiosa” (del 24 febbraio 1973, p. 5) riportava:
«(…) Due cerimonie, (Messa per gli alunni delle scuole
cattoliche, e Messa dei giovani)… destinate anche a restare un esempio di
sperimentazione liturgica, attentamente studiata e correttamente realizzata:
prima, con danze sacre e un’anafora preparata per l’occasione; poi, con
accompagnamento di una vera e propria orchestra “pop”. Dopo aver assistito alle
due liturgie, Mons. Annibale Bugnini, segretario della Congregazione per il
culto divino, ha detto che si è trattato del punto culminante della
celebrazione; un ottimo esempio di soluzione per l’ultimo dei problemi che
dovrà risolvere il movimento liturgico: il ricupero alla liturgia di un
tradizionale segno del sacro, qual è la danza, e l’impiego di nuovi strumenti e
canti, adatti alla mentalità dei giovani di oggi»!
Era ed è un “piano massonico”, destinato a divenire una
triste e desolante realtà!..
8° - Il Vescovo Paolo Marcinkus
Fu Presidente dell’“Istituto Opere di Religione” (= lo
“IOR”). È anch’Egli elencato tra i “presunti massoni”, della “lista Pecorelli”,
con i “dati”: Iscrizione: 21/8/1967; Matricola: 43/649; Monogramma: MARPA. Fu implicato in oscure vicende
finanziarie, in strettissima collaborazione con la Framassoneria (51).
***
Ovviamente, per ragione di spazio, i nomi dei Prelati
iscritti alla massoneria che ho qui riportati, non sono esaustivi. Non sono
solo quelli citati, i nomi che figurano nei ranghi di comando di Paolo VI, ma
anche parecchi altri.
Qui ci basta sottolinearne altri due di maggior rilievo: il
card. Köenig e il card. Liénart.
Questo “cardinale massone” fu arcivescovo di Vienna, dov’era
Primate. Ebbene, Egli si ebbe due “processi civili”, in entrambi dei quali
venne riconosciuta la Sua appartenenza alla Massoneria. (Non subì alcuna
condanna solo perché la “Massoneria”, in Austria, è legalmente riconosciuta!).
Fu uno scrittore tedesco,E. K., che “ha potuto provare”, in
tribunale, l’appartenenza del card. Köenig alla Massoneria. Se fosse stata, la
sua, un’accusa falsa, il tribunale lo avrebbe condannato a un anno di prigione
per “falsa testimonianza”; invece, non si ebbe neppure una multa (52)!
Il giornale cattolico “DRM”, a firma del direttore Benedikt
Günther, parlò di quel “processo” che il Cardinale aveva intentato contro
quell’insegnate e scrittore tedesco, E. K., il quale, però, “poté provare
l’appartenenza alla Loggia massonica del cardinale Köenig”. Ma il direttore
scrisse anche che già il 18 aprile 1967, un altro scrittore tedesco aveva
informato il Cardinale di uno scandalo nella chiesa parrocchiale di
Vienna-Hetzendorf, in cui v’erano tre stendardi blasfemi, dipinti per ordine di
un massone d’alto grado, ma che il Cardinale, per oltre dieci anni, non diede
mai alcuna risposta a quella lettera! Comunque, quel Direttore di “DRM”, nella
sua “lettera raccomandata”, ribadisce che, in quel “processo” al Cardinale “è
stata data la prova della Vostra appartenenza alla Loggia Massonica”!.. mentre
contro quello scrittore non fu emessa alcuna condanna!.. E termina la sua
lettera invitando il cardinale Köenig, per la salvezza della sua anima, “ad
uscire subito dalla Loggia Massonica”!
Un’altra contro-prova che era “massone”, può essere anche il
“fatto” del card. Köenig quando mandò un Suo “saluto” al Convegno di Assisi, il
22 agosto 1988.
L’inventore di quel “Concilio della pace” fu il
rappresentante del “New Age”, Heizsafrer,
il quale mira all’avvento di una “religione mondiale”, che è proprio il piano
massonico (53).
Ebbene, il “massone” cardinale Köenig inviò un suo “saluto”
al detto Convegno!
Da notare che la “vera Pace” del card. Köenig è nella “Nuova
Spes”, che prevede un “Nuovo Ordine Internazionale”. Una “pace”, cioè, che
corrisponde alla nuova immagine massonica dell’“uomo nuovo”!(54)
Persino lo storico ufficiale della Massoneria Italiana,
prof. Aldo Mola, indica Köenig come appartenente alla Massoneria - sulla base
di informazioni di un “altissimo e ottimamente informato dignitario
giustinianeo” - come membro di una Loggia coperta romana (55).
Un’altra gravissima prova, a suo carico, può essere anche
questa: che Lui, assieme al Gran Maestro Delegato della massoneria austriaca, Dott. Kurt Baresch, fu il
promotore della Commissione che approvò la “Dichiarazione” di Lichtenau del 5
luglio 1970, scritta da Rolf Appel, membro del Senato delle Grandi Logge
Riunite della Massoneria tedesca. Fu elaborata e sottoscritta da una
Commissione mista massonico-cattolica. Inizia con una invocazione al “Grande
Architetto dell’Universo”, ossia al dio (!!) della Massoneria, e conclude
auspicando la revoca di tutte le innumerevoli condanne emesse dalla Chiesa
Cattolica contro quella sètta, specie dei canoni del Codice di Diritto Canonico
del 1917, che comminano ai massoni la “scomunica”!
Infine, non si dimentichi che, in Concilio, fu il card.
Köenig che raccomandò ai Padri conciliari di “prendere, finalmente, in
considerazione le idee (!!) (di stampo massonico!) di Teilhard de Chardin
sull’evoluzionismo”!
Figura come “massone” in varie liste, come in “Introibo” del luglio 1976 e sul
settimanale italiano “Il Borghese”.
Fu “iniziato” alla Massoneria a Cambrai nel 1912, e nel 1924
fu elevato addirittura al 30° grado del rito scozzese antico e accettato.
Il framassone Monsieur
B., (guarito, poi, a Lourdes il 19 luglio 1932, e la guarigione fu
riconosciuta anche dal “Bureau des Constatations” il 18 luglio 1933!) ha
narrato che, ai tempi in cui egli frequentava le Logge, vi incontrava il card.
Liénart!
Da sapersi che fu il card. Liénart che il 14 ottobre 1962,
durante la Prima Seduta dei lavori del Vaticano II, diede inizio alla
ribellione contro gli “schemi” di studio e lavoro che avevano preparati le
varie Commissioni della Curia Romana, respingendo anche i nomi che la Curia
aveva proposti per la composizione delle varie Commissioni (56).
Il card. Liénart, poi, fu anche uno dei Capi di quel gruppo,
organizzato, di Padri conciliari del Nord Europa, d’indole liberale, che
presero il timone del Concilio, pilotandolo verso quei lidi, nuovi e inattesi,
che stanno ancora distruggendo la Chiesa!
È ben comprensibile, allora, che quel cardinale massone, sul
letto di morte, abbia esclamato: «Umanamente parlando, la Chiesa è perduta!» (57).
***
A questo punto, forse qualcuno si domanderà se l’autenticità
di quelle “liste massoniche” sia stata verificata o no, perché sarebbe
sconvolgente che la Massoneria, da sempre condannata ed esecrata dalla Chiesa
di prima del Vaticano II, abbia, oggi, dopo Paolo VI, acquistato un potere così
smisurato - anche se ancora occulto e incontrollabile! - sull’intera Chiesa
cattolica! Perciò, prima di chiudere il nostro tema sull’apertura di Paolo VI
alla Massoneria, sarà opportuno che diciamo una parola sugli elementi che
possediamo a comprova dell’autenticità di quelle “liste” che furono oggetto
anche di discussioni.
Inanzitutto, sarà opportuno soffermarci sulla questione del
“segreto” di quella sètta libero-muratoria, perché la Massoneria è sempre stata
ed è tuttora una “Società segreta”, le cui opere sono fatte all’insaputa di
tutti, e i cui membri rimangono circondati dal più rigoroso mistero.
Questo è stato dimostrato, recentemente, anche dalla nota
vicenda della P2, nella quale si trovavano persone dalle più diverse e anche
contradditorie etichette, sia politiche che ideologiche.
È, quindi, una vera dabbenaggine affermare che la P2 era una
Loggia “deviata”, quando lo stesso storico ufficiale della Massoneria Italiana,
il prof. Aldo Mola, in una “intervista” a “Il Sabato” del 26 settembre 1992, ha
affermato che la P2 «non fu una loggia deviata, ma si dovette sacrificarla
perché non si scoprisse che la vera Massoneria era coperta»!
Chiarito questo, passiamo a parlare dell’attendibilità della
“lista” principale, apparsa su “OP” (= Osservatore Politico) del 12 settembre
1978, susseguente, quindi, a quella uscita su “Panorama” del 10 agosto 1976.
Perciò, facciamo notare :
1° - che alcuni Cardinali chiesero chiarezza sulle liste, e
che Paolo VI fu costretto a farlo, affidando l’incarico a Mons. Benelli, il
quale, a sua volta, incaricò il Generale dell’Arma dei Carabinieri, generale
Enrico Mino (58). Questi, sulle basi degli aggiornamenti fatti, espresse il suo
convincimento che l’elenco fosse vero (59).
Anche il card. Siri si servì del generale Mino, verso la
metà del 1977, per accertamenti su “Panorama”. Purtroppo, il generale trovò la
morte, il 31 ottobre di quell’anno, in Calabria, sul monte Rovello, in
circostanze più che sospette(60), portando nella tomba ogni risultato della sua
inchiesta. Ma restano, tuttavia, delle misteriose telefonate, in cui Licio
Gelli, (Venerabile della Loggia P2) parlava della “successione” al generale Mino,
prima ancora che il Generale subisse quel tragico incidente!
2° - la “lista Pecorelli” trovò credito anche in Vaticano
dove un giovane impiegato - nipote di un Religioso (p. P. E.) (molto noto!) -
aveva consegnato una serie di scottanti “documenti” a Mons. Benelli, allora
Sostituto della Segreteria di Stato, il quale lo fece giurare «che non stava
mentendo su un argomento così grave!» (61). Delle fotocopie di quei “documenti”
ne era in possesso anche il cardinale Staffa (62). Io ebbi “assicurazione” di
questo “fatto” da un Cardinale di Curia (63), il quale, poi, mi diede anche
alcune fotocopie di quegli stessi “documenti”!
3° - i “Numeri di tessera”, riportati sulla “lista
Pecorelli”, conferiscono
un tono più che di credibilità, perché Pecorelli era membro
della P2 (e perciò ben addentro alle “segrete cose”!), ma anche perché, con
quella lista, Egli aveva invitato l’appena eletto Papa Luciani a un rigoroso
controllo, ritenendo di offrire un valido contributo alla chiarezza nella
stessa Chiesa Cattolica. Comunque, quella “lista” avrebbe dovuto scatenare o
una pioggia di smentite o una epurazione nelle file ecclesiali. Invece, di
“smentite” neppure una! di “epurazione”, poi, non ne ebbe neppure il tempo il
neo-eletto Pontefice, forse anche “perché” Papa Luciani, “che aveva manifestato
l’intenzione di metter mano alla questione dello IOR e di far chiarezza in
merito alla lista dei presunti Prelati iscritti alla Massoneria”, morì anche
Lui in circostanze e modi ancora ignoti!(64)
Per di più, anche Mino Pecorelli, l’Autore di quella
“lista”, fu anch’egli freddato a colpi di pistola, pochi mesi dopo, e cioé il
20 marzo 1979; e così, con lui, furono sepolti anche tutti gli altri “segreti”
che Egli possedeva di quella sètta massonica!
Ora, ci si può domandare: perché tutti gli “elencati” in
quella “lista massonica” non si sono mai uniti tra loro per smentire quella
denuncia pubblica, che portava tanto di “dati” (Iscrizione, Matricola,
Monogramma), chiedendo ai tribunali un’indagine chiarificatrice, almeno
sull’analisi grafologica delle sigle in calce ai documenti?
Come non riconoscere, allora, che quella mancanza di
smentite e quel prolungato silenzio sono più che eloquenti a rivestire un
valore indiziario di grandissimo rilievo?
L’unico ad essere defenestrato fu - come dicemmo - mons.
Bugnini, l’Autore principale di quella rivoluzionaria riforma liturgica che ha
sconvolto, in forma luterana, il rito bimillenario della Santa Messa, ma fu
solo dopo la presentazione a Paolo VI delle “prove” della Sua appartenenza alla
sètta massonica, che fu allontanato da Roma e inviato come “pro-nunzio” in
Iran!
Comunque, un’altra grave conferma della “lista Pecorelli”
apparve anche sul settimanale “OGGI” del 17 giugno 1981, già citato, sotto il
titolo: “Salvini mi confidò nomi di insospettabili”. È un’intervista dell’avv.
Ermenegildo Benedetti, di Massa Carrara, già “Grande Oratore” del “Grande
Oriente d’Italia”, e quindi il numero 2 della Massoneria Italiana! Ebbene, in
quell’intervista, Egli disse:
«Si diceva di mons. Bettazzi, di mons. Casaroli, del
cardinale Poletti, di padre Caprile, scrittore di “Civiltà cattolica”, e del
vescovo Marcinkus, l’uomo delle finanze vaticane, il cosidetto “banchiere di
Dio”. Di questa gente si è cominciato a parlare dal 1970 in poi. Sia chiaro:
non erano chiacchere di corridoio; erano “informazioni” riservate che ci
scambiavamo noi dei vertici della massoneria italiana!».
E qui, si noti:
1° che i nomi da lui proferiti sono tutti riscontrabili
nella “lista Pecorelli”;
2° che non si trattava di “voci”, ma bensì di “informazioni
riservate”, correnti tra i vertici della Massoneria Italiana.
Ebbene, nessun Prelato in causa è mai intervenuto a
querelare l’alto dignitario massonico, nonostante l’ampia diffusione, su scala nazionale,
di quel settimanale!
***
Il tema di questa nostra indagine può fermarsi anche qui,
alla “talpa” Pecorelli, che seppe infiltrarsi negli archivi del “Grande
Oriente” e sottrarne quei documenti riservati! Delineati, così, i limiti del
nostro lavoro, possiamo comprendere anche l’interrogativo che, certamente,
sorgerà in molte intelligenze:
«Se tale era la situazione del 1976-78, chi era, allora,
Paolo VI da consegnare la Chiesa in mano a una così poco stimabile staff di
Cardinali e Vescovi, radicalmente diversi da quelli che li precedettero? ».
Interrogativo
sconvolgente, che mi richiama, subito, uno scritto del Principe Scotersco,
cugino germano del Principe Borghese, presidente del Conclave che elesse
Montini a Supremo Pontefice; uno “scritto” che contiene le seguenti
informazioni sul Conclave del 21 giugno 1963:
«Durante il Conclave, un Cardinale uscì dalla Cappella
Sistina, incontrò i rappresentanti dei B’nai B’- rith, annunciò loro l’elezione
del cardinale Siri. Essi risposero dicendo che le persecuzioni contro la Chiesa
sarebbero riprese immediatamente. Ritornando al Conclave, egli fece eleggere
Montini»!
Leggendo questo libro si puo' capire il perchè sia
servito a fermare una Beatificazione scandalosa e ci fa intendere molto
chiaramente in che mani si trova la Chiesa da oltre quaranta anni...
Il cristianesimo, la Chiesa di Gesù Cristo, Corpo mistico
suo, è eminentemente glorificazione di Dio. Satana che è contro la gloria di
Dio, fin dal suo nascere gli ha mosso guerra spietata. Questa guerra l’ha
continuata nei secoli, e dopo la grande sconfitta avuta con il trionfo della
Chiesa e del regno di Dio in terra, la riprenderà con grande ira, sapendo di
aver poco tempo.
Per questo la gran voce del Cielo gridò, dopo la sconfitta
che san Michele e i suoi angeli inflissero a satana e ai suoi satelliti: Guai
alla terra e al mare, perché il diavolo discende a voi con grande ira (Ap
12,12). Nel suo terribile furore egli cumulerà in un’unica lotta tutti gli
sforzi fatti nei secoli, e di conseguenza i caratteri dell’ultima lotta
rispondono a quelli dei combattimenti ingaggiati dal dragone durante tutta la
vita della Chiesa.
Satana si è servito sempre dei re per irrompere contro la
Chiesa, e dei falsi progressi della scienza e della civiltà per distruggerne la
vita e paralizzarne l’azione. La sua lotta è stata subdola e continua, e a poco
a poco ha tentato laicizzare le nazioni cristiane, e dissolvere la vita morale
dei popoli con gli spettacoli inverecondi e le mode indecenti, vere immagini
della bestia, animate dal suo spirito, e aventi sul labbro le sue parole.
Chi segue storicamente la vita della Chiesa fin dal suo
nascere vi trova in ogni epoca i caratteri della lotta diabolica, e per questo
molti hanno identificato l’anticristo con gli imperatori romani, con Giuliano
l’apostata, con Lutero, Calvino, Napoleone, e nei nostri tempi con Stalin,
Hitler e persino con Mussolini. L’identificazione non è esatta, perché
l’anticristo, in quanto persona determinata, sorgerà nell’ultimo periodo della
vita della Chiesa e avrà breve durata; ma, come in ogni epoca della vita della
Chiesa c’è stato da parte di satana l’anticristianesimo, così c’è stato anche
qualche corifeo più esiziale che lo ha promosso, e che in certo modo può
riguardarsi come l’anticristo.
Abbiamo così sempre sulla scena del mondo le due bestie,
quella del mare, l’imperialismo anticristiano, quella della terra, l’errore e
la seduzione, e un personaggio che si rende eminentemente sovvertitore dei
popoli, insidiatore della fede e del costume cristiano, e provocatore
dell’apostasia dei popoli, e delle anime da Dio.
Nessuno potrà negare, per esempio, la funzione di anticristo
dei persecutori della Chiesa, dei re di Persia, di Maometto e dell’imperialismo
turco, di Lutero e del protestantesimo, di Robespierre e della rivoluzione
francese, di Carlo Marx e del comunismo, di Hitler e del nazismo, di Loisy e
del modernismo, del razionalismo, del criticismo e dello scientificismo.
Tutti questi esiziali movimenti di popoli e di pensiero
hanno avuto i loro regni e le loro potenze coronate, come hanno avuto i loro
falsi profeti, disseminatori di errori. Hanno suscitato l’ammirazione, perché
hanno avuto un tristo fascino sui popoli; il timore perché sono sembrati
irresistibili e fatali, ed hanno avuto manifestazioni di violenze, di bestemmie
e di persecuzioni che hanno gettato il lutto e la desolazione nella Chiesa.
L’anticristianesimo e i suoi corifei, tanto nel campo
politico, che culturale è stato un assalto che si è andato sempre più
stringendo e serrando contro la Chiesa, fino a raggiungere l’apostasia moderna,
che è spaventevole, e della quale tanto poco ci accorgiamo, precisamente perché
siamo in un ambiente saturo di violenze e di errori che hanno avvelenato le
nazioni e le stesse anime legate alla Chiesa.
Il male ha preso tale sopravvento nel mondo, l’errore e
l’ignoranza religiosa dominano talmente gli spiriti, le violenze e le
persecuzioni contro la Chiesa sono così sfacciate, che non si vede come si
potrà uscire da questo baratro. Eppure il Signore trionferà anche su questa
terra in questi momenti, e noi aspettiamo con incrollabile fede la
manifestazione del regno di Dio per i due testimoni che attendiamo, e per i
quali la bestia sarà piagata a morte.
Dopo un periodo di prosperità spirituale che avrà profonde
influenze anche sulla vita materiale e sulla civiltà, il male riprenderà il suo
ascendente, gli imperi e i regni ritorneranno all’apostasia, gli errori
soffocati dalla luce della verità riprenderanno il loro dominio, le arti della
seduzione delle anime raggiungeranno eccessi mai visti, ed ecco su tutta questa
marea d’iniquità levarsi l’uomo della perdizione e del peccato, l’anticristo
propriamente detto, il servo di satana, che per quarantadue mesi trionferà,
tormenterà la Chiesa, vincerà i santi, e poi sarà sconfitto per sempre.
Verrà il Giudizio universale; risorgeranno i morti,
compariranno tutte le genti innanzi a Gesù Cristo giudice, la giustizia sarà
piena, la gloria di Dio sarà manifesta, la Chiesa sarà trionfante,
trasfigurata, splendente in tutta la sua soprannaturale bellezza, e inizierà il
regno eterno di Dio. Satana avrà perso per sempre la sua battaglia, il male
sarà definitivamente sconfitto, e la terra, purificata dalle ultime tremende
piaghe, sarà rinnovata perché in una nuova vita serva ancora alla gloria di
Dio.
Servo di Dio Don Dolindo Ruotolo
Fonte: visto su
NON POSUMUS del 15 luglio 2011
Nessun commento:
Posta un commento