Don Lorenzo Milani
sul comunismo, il 31 luglio 1966, ebbe a dire:
“Il comunismo è la mediazione e l’organizzazione politica
di ogni male, al fine di consentire, ad una classe dirigente parassitaria e
brutale, la gestione di ogni forma di potere sulle spalle degli ultimi”.
QUEL “COMUNISTA” DI DON MILANI
Nemmeno la Chiesa esce incolume dall’infelice suddivisione
del mondo tra “destra” e “sinistra”, categorie che gli studiosi della politica
reputano defunte da oltre un decennio ma che continuano, come se nulla fosse, a
contaminare il lessico comune.
Accade così che alcuni preti siano tutt’ora accreditati come
comunisti ed altri come fascisti, quasi che il Vangelo possa essere guardato, a
seconda di chi lo predica, come un inserto speciale dell’”Unità” o de "Il
Giornale”.
Ora, si da il caso che il sacerdote più gradito negli
ambienti di sinistra sia quel don
Lorenzo Milani passato alla storia come il priore di Barbiana.
Non è mia intenzione deludere nessuno, né tanto meno
pronunciarmi sull’appartenenza politica reale o presunta di Milani.
Reputo invece utile lasciare la parola a quest’ultimo che,
in una lettera indirizzata all’avvocato Corrado
Bacci scritta il 27 dicembre del 1961, a proposito del mondo politico di
sinistra annotava:
“Nelle Case del Popolo si vedono
camerieri in giacca bianca che servono ai tavolini. E negli incontri sindacali
non si riesce dai vestiti né dalla maniere a capire quali sono gli oppressori e
quali gli oppressi[…] ho visto una foto di Togliatti all’Opera in smoking con
dama ingioiellata accanto”.
In un’altra lettera spedita a Alessandro Mazzarelli, che col priore di Barbiana intrattenne una
fitta corrispondenza, possiamo leggere:
“Il comunismo è la mediazione e
l’organizzazione politica di ogni male, al fine di consentire ad una classe
dirigente parassitaria e brutale la gestione di ogni forma di potere sulle
spalle degli ultimi”.
Ancora:
“Gli intellettuali comunisti, quasi tutti borghesi, soni
i nostri nemici. Sono loro che vogliono quel laido “compromesso” fra gli
sfruttati e gli sfruttatori. Lo vogliono in nome di Cristo e di Marx. Sono
proprio dei figli di puttana […] i capi del comunismo affermano che la loro
ideologia viene da lontano e andrà lontano. Non è vero. Il comunismo viene da
pochi decenni di storia e va avanti strisciano e speculando tra le innumerevoli
miserie della terra”.
Niente male, per un prete “comunista”.
Fonte: da Liberta e
Persona, del 16 maggio 2009
Link: http://www.libertaepersona.org/wordpress/2009/05/quel-comunista-di-don-milani-1267/
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