L'archeologo e poeta, nato a Bologna nel 1919, fu
partigiano sulle montagne delle Marche e visse fino al 1992 ad Ancona.
Affascinante quanto controversa la sua teoria sulla piramide.
Ancona, 24 settembre
2012 - L’archeologo e poeta Mario Pincherle, autore di un’affascinante quanto
controversa ipotesi sulla piramide di Cheope, è morto ieri all’età di 93 anni a
Bientina (Pisa), dove viveva dal 1992.
Nato a Bologna il 9
luglio 1919 da un’importante famiglia di origine ebrea, perseguitata durante il
fascismo, Mario Pincherle fu partigiano tra le montagne delle Marche. Dopo aver
vissuto a lungo a Bologna e per un breve periodo a Vignola (Modena), trasferì
ad Ancona dove rimase fino al 1992 per poi spostarsi definitivamente in
Toscana.
La carriera di
ricercatore di Pincherle subì una svolta nel 1965, quando teorizzò l’esistenza
di una torre, detta poi Zed, all’interno della piramide di Cheope. La sua
scoperta fu annunciata nel 1969 con uno studio pubblicato dall’Accademia dei
Lincei, dove sostiene che la piramide di Cheope non e’ la tomba del faraone,
bensì un momento costruito proprio a protezione dello Zed con funzioni di
calendario cosmico, osservatorio astronomico e bussola. La scoperta dette
impulso ad un nuovo progetto di ricerca volto alla ricostruzione delle tecniche
di edificazione impiegate nell’antico Egitto.
Tra i libri di
Pincherle figurano “La nuova Etruscologia” (1999), “Il segreto dell’Arca”
(2000), “Il Vangelo della Gioia” (2001), “Il Gesu’ proibito” (1997), ‘’Il
Vangelo di Gesu’ bambino” (1999), “La grande Piramide e lo Zed” (2000),
“Acquario” (2000), “Il quinto Vangelo” (2001), “Leopardi segreto” (2006), “Il
libro di Abramo: i trentadue sentieri della saggezza” (2009), “Giobbe: il
segreto della Bibbia” (2009), “Katherine Mansfield, una strana morte” (2005).
Grande conoscitore di lingue antiche, Mario Pincherle ha anche tradotto molti
testi antichi tra cui gli apocrifi “Il Vangelo di Tommaso” e “Il libro di
Enoch”, entrambi tradotti dall’aramaico.
Gli studi che
accompagnano le ricerche sull’antico Egitto di Pincherle e che si basano sulla
lettura della Bibbia, dei testi apocrifi, delle parole di Enoch ed Abramo lo
avvicinano ad una dimensione maggiormente spirituale, inducendolo ad
approfondire tematiche religiose, scientifiche e filosofiche.
Grazie alle sue
ricerche, descrive il sistema utilizzato dagli egizi per sollevare gli enormi
blocchi di granito con cui costruiscono le piramidi; ricostruisce il primo
modello di bussola; spiega la tecnica utilizzata da Archimede per incendiare la
flotta romana, ed espone addirittura il metodo utilizzato dagli antichi per
ottenere la granulazione dell’oro. Tra le sue ricerche più importanti c’è
quella sui ventidue archetipi, già utilizzati anche da Socrate e Platone.
Fonte: Da resto del Carlino del 24 settemre 2012
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