Immagine scattata
dalla foto-trappola di un lupo che cammina sul pascolo nella notte del 28
gennaio 2012 alle ore 1.38.50.
L'inizio del 2012 segno lo straordinario ritorno del Lupo
(Canis lupus) in Lessinia. Ripetutamente accertato lo contemporaneo presenza di "Slave", un lupo sloveno
in dispersione, e quello di un probabile secondo esemplare di origine
sconosciuto.
Tra gennaio e aprile 2012 è stato accertato un evento di
eccezionale interesse naturalistico: il ritorno del lupo in Lessinia. Il nostro
altopiano è stato infatti interessato dalla contemporanea presenza di Slave, esemplare sloveno
in dispersione, e di un probabile secondo individuo, di provenienza
sconosciuta, ripreso più volte da una fototrappola.
Nelle notti del 24 e 28 gennaio e del 15 marzo 2012 è stata
rilevata la presenza di un canide, in tutto e per tutto somigliante a un lupo,
nel territorio del Parco Naturale Regionale della Lessinia. Immagini e video di
un esemplare solitario sono stati ripresi in località Branchetto di Bosco Chiesanuova da una foto
trappola installata dal Servizio Guardiaparco dell' Area Protetta e dagli
agenti del Corpo Forestale dello Stato. Di fondamentale importanza sono state
le segnalazioni pervenute dagli associati al locale Comprensorio Alpino di
Caccia a seguito della predazione di quattro capre domestiche. I più importanti
esperti nazionali in materia, ai quali sono stati inoltrati le immagini e i
video, affermano che con buona probabilità il canide ripreso è un lupo ma
l'analisi genetica risulta fondamentale per l'identificazione certa
dell'esemplare. Il personale di vigilanza è pertanto impegnato in una costante
attività di monitoraggio e ricerca di campioni organici da inoltrare
all'Istituto Superiore per la Ricerca Ambientale (ISPRA) di Bologna per le
analisi genetiche. Se queste risultassero "positive" sarebbe la prima
presenza accertata di un lupo nel Veneto a distanza di oltre un secolo dalla
sua scomparsa.
Si tratterebbe probabilmente di un soggetto in dispersione
proveniente dall'arco alpino centro-occidentale, dove dagli anni '90 si è
insediata una popolazione di provenienza appenninica che conta attualmente
oltre 100 capi. Il fenomeno di naturale espansione del lupo dalle Alpi
occidentali ha portato negli ultimissimi anni a registrare la presenza di
singoli esemplari in dispersione anche nel vicino Trentino Alto-Adige, in
Lombardia, in Svizzera ed in Austria. Non è però da escludere anche la
provenienza dinarico-balcanica o carpatico-baltica dell'esemplare ripreso.
Negli ultimi decenni, infatti, anche l'arco alpino orientale è interessato da
presenze di lupi provenienti dall'ex Iugoslavia e dai territori di Slovacchia e
Polonia.
Certa è invece la presenza di Slave. Nato in Slovenia nel
2009, catturato e munito di radio collare nel luglio 2011 dai ricercatori del
Progetto Slowolf dell'Università di Lubjana, ha lasciato la terra natia e dopo
aver percorso oltre 1.000 km, visitando Croazia, Austria, Alto Adige, Trentino
e Bellunese, è arrivato in Lessinia nella notte del 6 marzo, dove ancora
staziona a un mese dal suo arrivo.
Il servizio Guardiaparco e gli agenti del Comando Forestale
di Bosco Chiesanuova seguono costantemente i suoi spostamenti grazie ai segnali
che quotidianamente arrivano da Lubjana, che permettono di monitorare Slave in
ogni suo minimo movimento.
Le caratteristiche peculiari della gestione dei grandi
carnivori (lupo, orso e lince), che necessitano di organizzazione diversa
rispetto la gestione faunistica "ordinaria", e l'elevato valore
conservazionistico di queste specie hanno suggerito alla Regione Veneto la
formalizzazione di un "Protocollo regionale per il coordinamento delle
attività di gestione e monitoraggio dei grandi carnivori in Veneto"
d'intesa con gli Enti competenti in materia (Corpo Forestale dello Stato,
Province e Enti Parco). Un altro aspetto fondamentale nella gestione di queste
specie è il forte coordinamento tra Enti territorialmente confinanti (Regioni,
Province e Stati vicini), visto le grandi distanze che questi animali, specie
se in dispersione, sono in grado di compiere in tempi anche molto ristretti.
La presenza del lupo in Lessinia è di straordinario
interesse scientifico. La specie è stata presente sulle Alpi fino alla fine del
XIX secolo e, più sporadicamente, fino ai primi decenni del XX secolo. Nel
Veneto le ultime segnalazioni risalgono al 1931 per l'area bellunese (FOSSA,
1988), mentre in Lessinia la specie sembra essersi estinta nella prima metà del
1800 (GARBINI, 1898), con alcune possibili isolate apparizioni nel 1880
(BENETTI,2003).
Il lupo in Lessinia, storicamente legato al tessuto
socio-culturale della popolazione cimbra, come attestato anche da toponimi,
favole, leggende, proverbi e modi di dire che hanno questo mitico animale per
protagonista, accresce ulteriormente il patrimonio di biodiversità della
Lessinia e in particolare della sua Area Protetta, confermandola serbatoio
privilegiato di preziose risorse naturali.
La specie, "particolarmente protetta" dalle
normative nazionali e comunitarie, ha un importante ruolo al vertice della
piramide alimentare nell' ecosistema alpino. Si sottolinea che quest' ospite
speciale, estremamente schivo e di abitudini quasi esclusivamente notturne, non
rappresenta alcun pericolo per l'uomo. Come testimoniano i dati relativi al
restante territorio italiano, Appennino e Alpi occidentali, a fronte di circa
un migliaio di animali presenti non è mai stato documentato alcun caso di
aggressione nei confronti dell'uomo nell'ultimo secolo.
Fonte: srs di Chiara
Castagna - Paolo Parricelli; da La
Lessinia - Ieri oggi domani, n. 35 anno 2012
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