Chiesa della Madonna dell'Altarol, o meglio del Latarol
Poiano di Verona. È
conosciuta da tutti come la Madonna dell'Altarol, ma la chiesetta di Poiano non
ha nessun piccolo altare, e non si chiama nemmeno così. L'equivoco sul nome si trascina dal medio evo:
il santuario è dedicato a Maria lactans, la Maria che allatta
La recente notizia del furto di un ex voto nel santuario
Madonna dell'Altarol ripropone per me l'equivoco che si trascina dal medio evo.
In contrada Clocègo di Poiano non
esiste nessun piccolo altare che si possa definire, con una voce peraltro
inesistente nel nostro dialetto, "altarol"
Devo a mio padre, Giuseppe "Bepì" Cantù, la
precisazione che la Madonna affrescata sul muro del santuario è Maria lactans nella forma latina, Maria Galattofusa in quella greca.
Aggiungeva che il piccolo Gesù è "el
Latarol', cioè il piccolo che la Vergine Maria nutre al seno.
Nei tempi andati, da noi, una madre che allattasse in
pubblico il neonato sarebbe passata per peccaminosa, quantomeno scandalosa, per
cui l'allattamento al seno avveniva in tutta intimità. Soltanto ai nostri
giorni parliamo serenamente di gravidanza, di parto, di allattamento al seno. Dunque,
latarol e non altarol.
Interno della chiesa
La Parrocchia di Poiano ha pubblicato recentemente un
pregevole libro di Renato Tezza e Bruno Pasini, "Santuario Madonna dell'Altarol". Vi si apprende che l'equivoco latarol-altarol
risale alla metà del 1400. In tutti i documenti l'etimo ricorre senza che a
nessuno sia mai venuto il sospetto che sia la deformazione di latarol. C'è poi
un equivoco nell'equivoco, quando si cita il "portatile': Non si tratta di
un piccolo altare mobile (che non esiste) bensì della pietra consacrata
contenente reliquie, inserita nella mensa dell'altare. Il libro cita la visita
del vescovo Sebastiano Pisani l° (10 settembre 1660), che nelle ordinata
scrive: «Il Portatile deve essere alzato,
perché sia più accessibile alle braccia del celebrante e più visibile ai fedeli».
Sul piano linguistico, il "Lessico dei dialetti del territorio veronese", di Giorgio Rigobello, non figura altarol
come diminutivo di altaro (altare, in italiano). Il Lessico registra altarin
come stazione della Via Crucis. Altarin, del resto, nel dialetto della città, è
l'abituale diminutivo di altar.
Per quanto riguarda l'allattamento, lo stesso
"Lessico" di Rigobello registra latar, latare per allattare. In quel
di Mezzane-Castagnè il linguista trova latacavro per succiacapre, il volatile
conosciuto come "caprimulgo" (e anche qui c'è un bell'equivoco sulle
abitudini dell'animale, in realtà insettivoro ... ).
La Madonna del Latarol
Veniamo all'immagine della Madonna, Maria lactans.
Scriveva il parroco di Poiano nel 1883, l'anno dell'inaugurazione
dell'attuale santuario di Clocègo: il sovrintendente alle belle arti, Sig. Rosetti Gaetano di Verona, avendo
esaminato la immagine della Madonna dipinta a fresco, ha conosciuto che questa
era stata altre volte ritoccata. Quindi lavandola, l'ha ridotta alla sua forma
antica, e nella parte destra di questa immagine ha scoperto l'epoca del 1465.
Questa è quindi la data di nascita della Madonna del Latarol.
In molti documenti si parla di Madonna con il Bambino fra le
braccia. Un modo pudico per evitare di
parlare di allattamento. Era accaduto che, in ripetute occasioni, era stata
ritoccata l'icona, per nascondere il più possibile la mammella. Anche se il
restauro non ci ha restituito in pieno l'originale, l'allattamento al seno è
inequivocabile.
L’icona stessa è di derivazione egizia e, dal punto di vista
iconografico (non ideologico-teologico) ricalca l'immagine della dea Iside che,
nel folto del papireto, nutre il piccolo Horus. Il culto di Iside come buona
madre, in epoca romana, si era esteso dalle rive del Nilo a tutte le contrade
dell'Impero e, con l'avvento del culto cristiano, della venerazione mariana,
risultò immediata l'identificazione Iside - Maria.
Ogni anno, la quarta domenica di ottobre, i ciclisti si
ritrovano a festeggiare la loro Patrona, la Madonna dell'Altarol appunto, pur
senza sapere che Maria lactans è la MADONNA
DEL LATAROL, e non dell'Altarol.
Fonte: srs di Gianni Cantù, da il Giornale Pantheon settembre 2012, Pag.50
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