di MATTEO BERINGHI
L’Italia nonostante le belle parole di illustri personaggi,
le manifestazioni di ottimismo basate sull’aria fritta, è sprofondata in una
crisi che si preannuncia devastante e lunga. Ve le ricordate le
rassicurazioni sulla solidità delle piccole e medie imprese e del sistema
bancario che superava gli ottimi (quanto farseschi) “Stress Test” europei?
Tutte balle! Alla fine la realtà si presenta davanti, non la
puoi ignorare o nascondere per Decreto Legge. A mio avviso la situazione è
incamminata verso un’ulteriore peggioramento. Ai crolli dei consumi di
carburante ed energetici seguiranno altri ancora, tante voci di spesa private
diverranno rimandabili a quando “si avranno i soldi”. D’altronde lo Stato ha
deciso che non vuole dimagrire, e tenta di far dimagrire tutti gli altri.
Monti è soltanto un CURATORE FALLIMENTARE che ha il compito
di recuperare quanto più possibile nell’operazione di dismissione dell’azienda
“Italia”. Questo è il suo vero obiettivo, non dichiarato e ovviamente non
dichiarabile.
Come abbiamo già detto più volte, quando Tremonti andava in
giro per l’Europa affermando che i risparmi degli italiani fossero
abbondantemente superiori al debito pubblico e che quindi questo era coperto e
garantito, tale affermazione avrebbe dovuto subito far preoccupare gli
italiani. Invece nulla. Ora è evidente dove siano le ricchezze da prelevare, in
modo graduale ma costante: 5 centesimi alla volta sul litro di benzina, tassa
patrimoniale sulla casa (IMU), tassa di soggiorno per i turisti (è così che si
affossa l’industria del turismo), tassa sui voli aerei, incentivazione sempre
più spinta del gioco d’azzardo (forma di autotassazione da parte delle persone
più deboli, più il 6% sulle vincite oltre i 500 euro), gli infami balzelli su
auto, caldaie, conti correnti, ecc., ecc. ecc.
A questo graduale impoverimento seguirà sicuramente un
degrado dell’ambiente quotidiano, stile anni Novanta nell’Europa dell’Est e in
Russia: strade fatiscenti, lampioni bruciati, parchi pubblici mal curati,
manutenzioni sempre più scarse sia pubbliche che private (condomini, case). Le
persone si stanno preparando mentalmente a stare peggio, a tirare la cinghia, a
fare ulteriori sacrifici.
Personalmente, mi chiedo quale sia il livello massimo per
cui la gente sia disposta farsi carico di una situazione creata da una classe
politica e dirigenziale che dovrebbe essere presa a sberle.
Prima o poi sono certo che avrò la risposta.
Fone: srs di MATTEO BERINGHI, da L’Indipendenza, del 14
aprile 2012
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