Giorgio Napolitano
di Stefano Moracchi – 16 aprile 2012
Certo, chiederle di provare vergogna nel definire indegni gli
italiani che evadono le tasse, con i suicidi giornalieri di coloro che, da veri
italiani, sentono come disonore essere stati catapultati criminalmente ai
margini della società, è come chiedere ad un vampiro di pentirsi per aver
succhiato il sangue.
Per lei, invece, è cosa degna aver fatto il comunista con il
cappuccio a stelle strisce sulla testa. È grazie a questa coerenza e
sottomissione che si sente autorizzato a criminalizzare gli italiani, visto e
considerato che siete stati voi ad averli messi nella condizione che, voi
stessi, considerate disonorevole?
A quale evasione, presidente Napolitano, lei si riferisce? A
quella, per esempio, che costringe lo Stato fantoccio, che lei indegnamente
rappresenta, ad acquistare titoli spazzatura dagli Usa? Oppure a quella
ideologica della Fornero, prevedendo “uscite virtuose” dal lavoro stabile e,
quindi, costringere a scegliere tra il pagare “onorevolmente” le tasse oppure
provvedere al sostentamento della propria famiglia?
Lei ha uno strano concetto dell'onore presidente Napolitano se
non sente come disdicevole far diventare prima senatore a vita e poi presidente
del consiglio colui che ha contribuito a creare la cosiddetta “crisi” facendo
il “tecnico” di società finanziarie di riciclaggio di titoli spazzatura per
conto degli Usa.
Oppure, presidente, ritiene più degno far lavorare sua
nipote alla Regione Puglia alle dirette dipendenze del presidente
Vendola?
Sa bene che non a tutti gli italiani è concesso questo degno
privilegio, e allora ci chiediamo, con quale faccia tosta si permette di
gettare discredito sugli italiani?
È facile parlare genericamente di evasione, presidente, mentre è
molto più complicato entrare nel merito della questione e circoscrivere il
fenomeno.
Visto che lei conosce meglio di tutti noi chi gestisce
criminalmente il fenomeno dell'immigrazione , il modo in cui vengono fatti
entrare sull'ex nostro territorio (ormai colonia americana), e come sono
costretti a vendere illegalmente merce prodotta criminalmente in diverse
regioni d'Italia, ci dica come pensa di risolvere questo problema fuori dalla
retorica presidenziale?
O forse lei si riferiva a quegli italiani che, per conto della
criminalità d'oltreoceano, riciclano i soldi che provengono dalla droga afgana
(grazie all'attacco criminale all'Afghanistan) attraverso i centri commerciali
(vere e proprie lavanderie).
Oppure si riferisce alla criminalità cinese che, oltre ridurre i
propri connazionali in schiavitù, si sta impadronendo di interi quartieri
italiani con sistemi che un paese “degno”, presidente, non potrebbe accettare.
Adesso, presidente, si prepari pure il discorso che terrà
“degnamente” in occasione del 25 aprile parlandoci di libertà e del debito
di riconoscenza verso i nostri “salvatori, un debito che stiamo pagando con il
sudore e il sangue, con la sottomissione e il disonore.
Cerchi, se le riesce, di commuoversi meno ed essere più sincero
verso i suoi diretti referenti di oltreoceano.
Un popolo colonizzato l'onore, presidente, lo conquista
cacciando l'invasore non facendogli l'inchino.
Stefano Moracchi
Fonte: srs di Stefano Moracchi da Il pensiero Attuazionista di sabato 14 aprile
2012
Fonte: da Stampa Libera del
20 aprile 2012
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