lunedì 23 aprile 2012

IL LEGAME DI SAN GIORGIO CON I RITI DI PRIMAVERA



«In Europa occidentale il culto primaverile di Giorgio ha trovato espressione in cerimonie che la Chiesa ha fin da subito “istituzionalizzato”, controllandole e facendole rientrare nella più rassicurante normalità rituale cristiana: le Rogazioni.
Si tratta di processioni che hanno (o, meglio, avevano) luogo nei giorni compresi fra quelli dedicati sul Calendario ai santi Teodoro (22 aprile), Giorgio (23), “Giorgino” (o “Giorgetto”, 24 aprile, antica datazione lombarda del giorno di Giorgio) e Marco (25 aprile).
Esse percorrevano il territorio per benedire i campi con modalità che palesano la loro evidente origine di riti pagani finalizzati a sollecitare il ritorno della primavera. Già Gregorio Magno, nel VI secolo, aveva scritto che si trattava di istituzioni tradizionali, sicuramente già entrate nell’uso corrente il secolo precedente nella diocesi occitana di Vienne. In Anjou statue di San Giorgio venivano portate in processione per assicurare un buon raccolto.
Sembra avessero preso il nome  da una antica festa, i Robigalia, che si tenevano – come ha riferito Plinio il Vecchio – il trentunesimo giorno dopo l’equinozio di primavera, per quattro giorni fino al 28 di aprile.

Anche in Padania questa consuetudine, ormai praticamente scomparsa, è stata per secoli estremamente diffusa e sentita soprattutto all’interno di una società contadina profondamente legata ai ritmi e ai simboli della terra. Soprattutto in nell’Occitania alpina e in Padania occidentale le processioni rogazionali erano significativamente accompagnate dal simulacro di un drago, che precedeva la croce in segno di sottomissione.
In area insubre, l’insegna – detta Üslasc – era di metallo e aveva una precisa funzione simbolica nei tre giorni in cui si sviluppavano le processioni rogazionali:
Il primo giorno se ne andava baldanzoso, a capo della processione, con la coda dritta e la bocca piena di fiori. (..) Il secondo giorno era collocato a metà della processione, ed aveva un aspetto meno fiero procedendo con la coda allineata al corpo adorno di pochi fiori. L’ultimo giorno, quello del trionfo di Cristo sulle forze del male, il drago chiudeva il corteo con la coda a penzoloni, l’aspetto mogio e la bocca aperta priva di fiori”.
La processione rogazionale si presentava  così come una sorta di rivisitazione del combattimento di Giorgio col drago.

In definitiva, il legame di Giorgio con i riti di primavera scaturisce da una straordinaria serie di coincidenze che vanno dall’omonimia del Santo con una divinità “specializzata” nei paesi slavi, al suo significato in lingua greca, dalla coincidenza delle date delle celebrazioni pre-cristiane fino al fondamentale simbolismo dell’uccisione del drago, inteso come rappresentazione non solo del male, ma anche delle forze ctonie della natura e dell’inverno.
C’è chi ha addirittura ipotizzato che a un certo punto la Chiesa abbia fatto grande ricorso alla figura di Giorgio e al rituale delle rogazioni, cristianizzandoli, proprio e soprattutto per controllare ed esorcizzare rituali pagani che non riusciva a sopprimere.

Da tutto quanto finora considerato, risulta infatti del tutto evidente che San Giorgio altro non sia che la trasposizione cristiana di una importante divinità pagana simbolizzante il controllo delle forze della natura, della fertilità, della forza vitalizzante della primavera e della ciclicità dell’eterno scontro con il drago-inverno. Questo potrebbe spiegare l’interesse verso la figura di Giorgio dimostrato – ad esempio – dai Templari, sempre molto attenti al recupero dei simboli più radicati e antichi. E spiega anche il feroce astio sempre dimostrato verso il culto di Giorgio da parte dei protestanti e l’accantonamento che ne ha tentato la Chiesa conciliare».
PS. Per i significati simbolici e storici delle Rogazioni, si veda: Il Santo uccisor del drago. San Giorgio, patrono della libertà. Rimini: Il Cerchio, 2009, da cui è tratto lo stralcio che segue (pagg. 74 e 75)


Fonte: srs di Gilberto Oneto da L’indipendeza de  lubedì23 aprile 2012


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