IL CASO. Da una decina di giorni non ce n'è traccia. Una
delegazione è pronta ad andare a Ginevra a chiedere spiegazioni. Insorge il
mondo dell'indipendentismo: «Siamo in una situazione preoccupante se nemmeno
chi esiste per tutelare i diritti dell'uomo li garantisce»
L’Onu fa sparire la dichiarazione dei diritti dell’uomo in
Veneto.
L’Onu ci ripensa: prima pubblica e poi fa sparire dal
proprio sito la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo in lingua veneta.
E il mondo dell’indipendentismo veneto insorge: «Allucinante, se nemmeno chi
esiste per tutelare i diritti dell’uomo li garantisce siamo davvero in una
situazione preoccupante».
Così Roberto Bissolo, uno dei veronesi impegnati nella
raccolta dei 20 mila iscritti all’anagrafe storica del Popolo veneto, passo
fondamentale per l’autodeterminazione. Lui è stato tra i primi a farlo nel
veronese ma ha anche depositato in municipio ad Albaredo d’Adige, il suo paese,
la ricusazione della cittadinanza italiana. È uno dei tanti che affiancano
Gabriele De Pieri, presidente del «Governo nasionae veneto», sulla strada
diplomatica e pacifica verso l’indipendenza del popolo veneto.
Bissolo, ai primi di maggio, era stato uno dei primi a
passare il link che rendeva possibile a chiunque nel mondo verificare la
pubblicazione sul sito dell’Onu
(http://www.ohchr.org/EN/UDHR/Pages/Language.aspx?LangID=vec) della
Dichiarazione dei diritti in lingua veneta.
Solo che quello stesso link, da una decina di giorni ad
oggi, e cioè da quando molti media si sono rimpallati la notizia, si apre su
una pagina vuota. A cercare con altre parole chiave non si arriva a nulla:
della dichiarazione in lingua veneta, insomma, nessuna traccia.
De Pieri non ha alcun dubbio: «Io non so cosa è successo:
so solo che non c’è più. La notizia della pubblicazione ha dato fastidio a
qualcuno perchè si traduce nel riconoscimento esplicito dell’esistenza di un
popolo e dunque dei suoi diritti», dice senza mezzi termini il trevigiano
trapiantato a Padova. A meno che di mezzo non ci siano le proteste accesesi a
causa di titoli fuorvianti dati da molti media alla notizia: in tanti,
rilanciandola, hanno titolato che «l’Onu traduce in lingua veneta la
Dichiarazione» scatenando un prevedibile vespaio di polemiche data la grave
crisi di questo periodo.
«Stupidate. All’Onu il documento in lingua veneta l’ho
portato io, personalmente, il 9 dicembre 2010 a Ginevra», afferma De Pieri.
«L’ho consegnato a mano a un funzionario addetto alle pubblicazioni. La
dichiarazione in lingua veneta è stata vagliata per il dritto e per il
rovescio, è stata recepita il 10 agosto 2012 e pubblicata il 10 settembre 2012.
Come lo so? Perchè sono informazioni che stavano scritte sulla pagina prima che
la facessero sparire». Su quella pagina c’era pure scritto che parlano la
lingua veneta, quella usata per la traduzione, 2.180.000 persone in Italia, con
tanto di mappatura della sua diffusione in Italia e nel mondo.
A scoprire che
la dichiarazione era stata pubblicata era stato proprio lui, a fine aprile: «In
questo ultimo periodo non si fa che screditare i movimenti indipendentisti. Ed
è successo anche a me: un giorno ho voluto dare un’occhiata perchè era un bel
po’ di tempo che non lo facevo. Sono saltato sulla sedia», racconta De Pieri,
«era stata pubblicata. Il tam tam è iniziato allora».
Qualcuno, che alla pubblicazione quasi non credeva, si
prende la briga di fotografare il monitor del pc con la schermata aperta
sulla suddetta pagina. E meno male, perchè diversamente adesso sarebbe facile
parlare di «fantasie».
C’è anche chi la dichiarazione l’ha stampata ed è
visibile il link da cui il documento è stato scaricato.
Peccato che, adesso, on line non ci sia più nulla. «Non ci
capacitiamo, siamo sconvolti per il fatto in sé e perchè accade all’Onu.
Libertà e democrazia sono solo parole», tuonano De Pieri e Bissolo. «È uno
scandalo. Il preambolo della dichiarazione fa riferimento al riconoscimento del
diritto, ma quello che è successo viola quegli stessi principi che non solo non
vengono difesi, vengono addirittura disconosciuti. È un fatto gravissimo».
Che fare, a questo punto? «La denuncia pubblica è il primo
passo, ma credo di aver diritto ad una spiegazione», recrimina De Pieri. «Una
cosa è certa: prendo un’altra copia della dichiarazione e la porto di nuovo a
Ginevra, e poi vedremo».
Fonte: srs
di Paola
Dalli Cani, da L’Arena di Verona di domenica
18 maggio 2014, PROVINCIA, pagina 33
Link: http://www.larena.it/
LA DICHIARAZIONE IN VENETO DEI DIRITTI DELL’UOMO: «UN
HACKER L'HA FATTA SPARIRE DAL SITO DELL'ONU»
Dichiarazione dei
diritti dell'uomo in lingua veneta: la sparizione dal sito dell'Onu è opera di
un hacker.
«Abbiamo incaricato una società informatica di eseguire dei
controlli sul sito delle Nazioni Unite», dice Gabriele De Pieri, presidente del Governo Nasionae Veneto, organizzazione che ha curato la traduzione della
Dichiarazione, l'aveva consegnata a Ginevra nel 2010 e l'ha vista pubblicare,
ma poi improvvisamente sparire, dal sito dell'Onu.
«La verifica fatta da un tecnico, in particolare sulla
pagina riguardante le traduzioni della dichiarazione dei diritti umani, ha
permesso di scoprire che il sito delle Nazioni Unite ha subito un attacco da
parte di persone non identificabili con l'obiettivo di oscurare la pagina
riguardante la nostra traduzione in lingua veneta.
L'attaco», spiega De Pieri, «è partito dall'Italia. Queste persone non sono al momento identificabili
con certezza». Insomma, gli indipendentisti sarebbero stati boicottati da
qualcuno sul suolo italiano, qualcuno che avrebbe dunque fatto anche un'altra
vittima, cioè l'Onu.
«Mi sembrava impossibile, sarebbe stata una cosa
gravissima», dice De Pieri, «ma non trovavamo spiegazioni. Mi sono sentito
tradito e adesso», aggiunge, «voglio capire chi e perchè ci ha colpito
arrivando addirittura a inserirsi nel sito delle Nazioni Unite».
Tira un sospiro di sollievo anche Roberto Bissolo, il braccio destro veronese di De Pieri ma entrambi
leggono il fatto in un'unica direzione: «La pubblicazione della dichiarazione
in lingua veneta riconosce l'esistenza di un popolo.
Averlo oscurato significa screditare i movimenti
indipendenti veneti, farci passare per bugiardi.
E questo solo per una ragione: qualcuno sta cominciando ad
avere paura».
In giornata De Pieri provvederà a segnalare il problema
all'Onu, anche se ieri c'è già stato un primo tentativo di «ripescare» la
pagina su cui la dichiarazione in lingua veneta è pubblicata. «Continueremo a
lavorarci e andremo a Ginevra in occasione del ponte del 2 giugno. Era una
trasferta già decisa», spiegano De Pieri e Bissolo, «perchè andremo a
depositare delle denunce di violazione dei diritti umani da parte dell'Italia e
dell'Unione Europea e ribadiremo e formalizzeremo il nostro diritto
all'autodeterminazione». P.D.C.
Fonte: da L’Arena di
Verona di martedì 20 maggio 2014 PROVINCIA, pagina 24
Link: http://www.larena.it/stories/2593_san_bonifacio/733469_un_hacker_lha_fatta_sparire_dal_sito_dellonu/
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