Delimitati con certezza i confini del castello e del centro medioevale
Nogara. Il sito archeologico medievale nella zona del Tartaro a ridosso di villa Betti continua a destare grande interesse tra gli studiosi. Per il quarto anno consecutivo la ricerca dei resti dell’antico castello, che fino al 1200 costituiva il fulcro delle attività commerciali della Nogara antica, ha dato risultati positivi.
Il gruppo di studiosi del dipartimento di archeologia medievale dell’università di Padova coordinato da Fabio Saggioro, con il contributo dell’amministrazione comunale, è riuscito a delineare con certezza la superficie che era occupata dal castello e dal centro abitato.
Un maniero che si ergeva su un’area di circa un ettaro a ridosso della chiesa di San Silvestro, ora villa Betti, mentre il centro abitato si estendeva su almeno 3 ettari sulle sponde del Tartaro. «Per la prima volta quest’anno abbiamo effettuato degli scavi anche nell’area del castello - spiega Saggioro - Il sito è di estremo interesse e abbiamo rinvenuto due focolari e abbiamo seri motivi di ritenere che l’area del castello nasconda molte testimonianze della storia del paese. Le abitazioni che invece sorgevano attorno al castello erano di legno e terra compressa con il tetto di canna palustre. In qualche abitazione abbiamo trovato anche alcune buche che servivano per immagazzinare i prodotti agricoli. Al confine di due abitazioni è stato rinvenuto anche un filare di viti ancora ben conservate. Si tratta di un rinvenimento unico in tutta Italia di viti di circa mille anni fa conservatesi perfettamente e non fossilizzate».
Fulcro delle attività commerciali di Nogara medievale era certamente il porto fluviale tra il castello e il Tartaro che gli archeologi hanno trovato nelle precedenti campagne di scavi e che è stato considerato come unico caso in Italia di porto fluviale medievale così ben conservato. «Il centro abitato di Nogara dal nono all’undicesimo secolo era certamente uno dei più popolati della bassa veronese. Nel solo castello si stima che ci fossero almeno 25 abitazioni mentre nell’area circostante i nuclei abitati erano molti di più». Gli scavi archeologici continueranno fino a fine mese per riprendere probabilmente il prossimo anno per arrivare a completare lo studio dell’area.
Fonte: srs di Riccardo Mirandola da L’Arena di Verona di giovedì 26 ottobre 2006; PROVINCIA, pagina 33
(VR 08 gennaio 2010)
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