martedì 1 maggio 2012

1 MAGGIO 2012: L’INDIFFERENZA DEGLI IDIOTI



E’ UN PRIMO MAGGIO DI LUTTO.
Un primo maggio che vede la Costituzione cancellata dalle decisioni di un governo antidemocratico, che registra, come mai, un numero impressionante di suicidi e di tentati suicidi causati dalle precarie condizioni economiche in cui versa la maggioranza del paese, che segna il record della disoccupazione rilevata dall’Istat, che tutti sanno ben inferiore alla reale, che porta con sé tutta la rabbia repressa di un popolo tradito dalle sue istituzioni e dalle sue rappresentanze sociali.
Le parole di Napolitano risultano l’ennesima offesa ai cittadini italiani. Non cita le disperazioni che stanno attraversando tutto lo stivale, parla di un lavoro che non c’è cercando, anche lui, come l’indegno ministro Fornero, di creare ulteriori spaccature nel paese, di far credere che il lavoro negato ai giovani sia dovuto alle “salvaguardie” che gli anziani continuano ad avere.
Fanno finta di dimenticarsi che il lavoro è un diritto per tutti, anche per quei cinquantenni che le ricette di questo governo stanno definitivamente gettando fuori dal mondo lavorativo.
Non è un caso che la quasi totalità delle persone che ha pensato di togliersi la vita avesse un’età non più considerata giovane, ma gli indifferenti anzianotti nostri governanti non sembrano accorgersene.
Ora il tecnico-professoron Monti ha chiamato un altro tecnico per fare quelle cose tecniche che lui tecnicamente non sa fare.
Ora passano all’attacco definitivo della salute e dell’istruzione.
I tagli di tutti i precedenti governi non sembrano siano bastati ad arginare il deficit di bilancio che cresce, anche dopo la cura del professorone, a ritmi vertiginosi…grazie agli sprechi non ancora sfiorati da nessuna riforma.
Ed allora le menti tecniche cancellano lo stato sociale…niente sanità, niente scuola pubblica, niente assistenza sociale, trasporti ridotti, giustizia massacrata.
Quindi, tecnicamente, pagheremo il 50% del nostro reddito per “mantenere” quella sovrastruttura che di Stato non ha più nulla e che di democratico non ha neanche più il senso.
Ci si aspetterebbe, anche da quei pochi media che ancora sembrano relativamente liberi, un’ondata di sdegno…dai sindacati ci si attenderebbe, come minimo, uno sciopero generale…e non di un solo giorno…viste le nefandezze che anche loro, nei comizi, denunciano.
Ed invece sui media c’è Grillo…il comico…quello che in un comizio ha paragonato queste persone, questo governo, alla mafia…
Per i sindacati c’è il comizione…seguito dal concertone…e tante, ma tante, belle parole…in totale assenza di ogni fatto ed atto sia a livello nazionale che a livello locale.
C’è da cominciare a domandarsi seriamente se sia possibile riuscire a trovare un’ uscita da questo massacro premeditato sperando ancora in questo o quel partito, in questo o quel sindacato.
Quanto sta accadendo non più in tv, ma sotto i nostri occhi, nel nostro condominio, nelle nostre case, non trova risposta alcuna in quella marmaglia di ricchi indifferenti idioti che riempiono le nostre orecchie delle loro sguaiate parole.
C’è bisogno d’altro…c’è bisogno di ricordare come è nato il primo maggio…e ripercorrere, senza leader né bandiere, quel percorso…

Da Wikipedia: A far cadere definitivamente la scelta su questa data, per commemorare la festa dei lavoratori, furono i gravi incidenti accaduti nei primi giorni di maggio del 1886 a Chicago (USA) e conosciuti come rivolta di Haymarket. Il 3 maggio i lavoratori in sciopero di Chicago si ritrovarono all’ingresso della fabbrica di macchine agricole McCormick. La polizia, chiamata a reprimere l’assembramento sparò sui manifestanti uccidendone due e ferendone diversi altri. Per protestare contro la brutalità delle forze dell’ordine gli anarchici locali organizzarono una manifestazione da tenersi nell’Haymarket square, la piazza che normalmente ospitava il mercato delle macchine agricole. Questi fatti ebbero il loro culmine il 4 maggio quando la polizia sparò nuovamente sui manifestanti provocando numerose vittime, anche tra i suoi.
L’11 novembre del 1887 a Chicago (USA), quattro operai, quattro organizzatori sindacali e quattro anarchici furono impiccati per aver organizzato il 1º maggio dell’anno precedente lo sciopero e una manifestazione per le otto ore di lavoro.
Il 20 agosto fu emessa la sentenza del tribunale: August Spies, Michael Schwab, Samuel Fielden, Albert R. Parsons, Adolph Fischer, George Engel e Louis Lingg furono condannati a morte; Oscar W. Neebe a reclusione per 15 anni. Otto uomini condannati per essere anarchici, e sette di loro condannati a morte. Le ultime parole pronunciate furono: Spies: “Salute, verrà il giorno in cui il nostro silenzio sarà più forte delle voci che oggi soffocate con la morte!” Fischer: “Hoch die Anarchie! (Viva l’anarchia!)” Engel: “Urrà per l’anarchia!” Parsons, la cui agonia fu terribile, riuscì appena a parlare, perché il (boia) strinse immediatamente il laccio e fece cadere la trappola. Le sue ultime parole furono queste: “Lasciate che si senta la voce del popolo!
Ex dipendente di un'azienda d'informatica ormai vicina alla sparizione. Dirigente nazionale dello Slai-cobas nel 2003 iniziò una dura battaglia contro i vertici societari per impedire quella che sembrava, e poi si è rivelata, una vera e propria truffa ai danni dei lavoratori. Veniva licenziato nel 2005 con un pretesto. Vinceva tutte le cause contro l'azienda, che comunque non lo reintegrava nè pagava il dovuto. Attualmente disoccupato con un inutile tessera di giornalista pubblicista


FONTE: il Pasquino, da Reset Italia



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