mercoledì 16 maggio 2012

ECCO I 94 SENATORI CHE HANNO VOTATO CONTRO I TAGLI ALLE PENSIONI D’ORO – I NOMI


Qualche giorno fa un fatto clamoroso ha scosso il Senato. Nella votazione sui tagli alle pensioni d’oro ai supermanager pubblici il governo (che voleva difenderle) è stato battuto grazie da un emendamento di Idv e Lega. Sorprendentemente, la maggioranza dell’Aula si è dichiarata favorevole ad intervenire sul trattamento pensionistico dei burocrati di Stato che oggi godono di stipendi favolosi e domani avrebbero goduto di pensioni altrettanto favolose. Ne abbiamo parlato qua. Forse, finalmente, si sono resi conto che in un momento in cui tutti gli italiani vengono chiamati a grandi sacrifici togliere qualche euro ai boiardi di Stato, che oggi percepiscono, come il presidente dell’Inps o quello di Equitalia, stipendi fino a 1.200.000 euro all’anno (pagati da noi) sarebbe stato un atto minimo di equità.
E tuttavia, in 94 si sono battuti come leoni contro quell’emendamento e a favore del mantenimento delle pensioni d’oro. Tutto il Pd, ad eccezione di sette senatori che, in uno scatto di dignità, hanno votato contro. Ad esprimersi a favore dell superpensioni dei manager pubblici troviamo, per esempio, figure del calibro di Anna Finocchiaro, Enzo Bianco, Maurizio Gasparri o Pietro Ichino, lo stesso che va in giro a predicare il superamento del divario tra le generazioni.

Non è stato facile trovare i nomi dei 94. Nessuno li ha pubblicati o diffusi, forse pensando così di occultare un dato importantissimo e imbarazzante. Noi invece pensiamo che gli elettori debbano sapere come si muovono i propri rappresentanti dentro il Parlamento, perché è lì, nei meandri dell’attività parlamentare, che va giudicato il loro lavoro e non sui giochetti retorici nei salotti tv. E allora ci siamo messi al lavoro: siamo andati sul sito del Senato, spulciato i resoconti stenografici, individuato (con difficoltà) il codice della votazione e infine elaborato questo elenco. E’ questo, secondo noi, il compito di chi fa informazione, anche di chi, come noi, la fa in maniera volontaria e gratuita. Di seguito l’elenco. Vi invitiamo a diffonderlo il più possibile

1) Adamo Marilena (Pd)
2) Adragna Benedetto (Pd)
3) Agostini Mauro (Pd)
4) Armato Teresa (Pd)
5) Astore Giuseppe (Gruppo Misto)
6) Baio Emanuela (Api)
7) Barbolini Giuliano (Pd)
8) Bassoli Fiorenza (Pd)
9) Bastico Mariangela (Pd)
10) Enzo Bianco (Pd)
11) Biondelli Franca (Pd)
12) Blazina Tamara (Pd)
13) Filippo Bubbico (Pd)
14) Antonello Cabras (Pd)
15) Anna Maria Carloni (Pd)
16) Maurizio Castro (Pdl)
17) Stefano Ceccanti (Pd)
18) Mario Ceruti (Pd)
19) Franca Chiaromonte (Pd)
20) Carlo Chiurazzi (Pd)
21) Lionello Cosentino (Pd)
22) Cesare Cursi (Pdl)
23) Mauro Cutrufo (Pdl)
24) Cristina De Luca (Terzo Polo)
25) Vincenzo De Luca (Pd)
26) Luigi De Sena (Pd)
27) Mauro Del Vecchio (Pd)
28) Silvia Della Monica (Pd)
29) Roberto Della Seta (Pd)
30) Ulisse Di Giacomo (Pdl)
31) Di Giovan Paolo Roberto (Pd)
32) Cecilia Donaggio (Pd)
33) Lucio D’Ubaldo (Pd)
34) Marco Filippi (Pd)
35) Anna Finocchiaro (Pd)
36) Anna Rita Fioroni (Pd)
37) Marco Follini (Pd)
38) Vittoria Franco (Pd)
39) Vincenzo Galioto (Pdl)
40) Guido Galperti (Pd)
41) Maria Pia Garavaglia (Pd)
42) Costantino Garraffa (Pd)
43) Maurizio Gasparri (Pdl)
44) Antonio Gentile (Pdl)
45) Rita Ghedini (Pd)
46) Giai Mirella (Gruppo Misto)
47) Basilio Giordano (Pdl)
48) Claudio Gustavino (Terzo Polo)
49) Pietro Ichino (Pd)
50) Cosimo Latronico (Pdl)
51) Giovanni Legnini (Pd)
52) Massimo Livi Bacci (Pd)
53) Andrea Marcucci (Pd)
54) Francesca Maria Marinaro (Pd)
55) Franco Marini (Pd)
56) Ignazio Marino (Pd)
57) Marino Mauro Maria (Pd)
58) Salvatore Mazzaracchio (Pdl)
59) Vidmer Mercatali (Pd)
60) Riccardo Milana (Terzo Polo)
61) Francesco Monaco (Pd)
62) Enrico M0rando (Pd)
63) Fabrizio Morri (Pd)
64) Achille Passoni (Pd)
65) Carlo Pegorer (Pd)
66) Flavio Pertoldi (Pd)
67) Lorenzo Piccioni (Pdl)
68) Leana Pignedoli (Pd)
69) Roberta Pinotti (Pd)
70) Beppe Pisanu (Pdl)
71) Donatella Poretti (Pd)
72) Raffaele Ranucci (Pd)
73) Giorgio Roilo (Pd)
74) Nicola Rossi (Pd)
75) Antonio Rusconi (Pd)
76) Gian Carlo Sangalli (Pd)
77) Francesco Sanna (Pd)
78) Giacomo Santini (Pdl)
79) Giuseppe Saro (Pdl)
80) Anna Maria Serafini (Pd)
81) Achille Serra (Terzo Polo)
82) Emilio Silvio Sircana (Pd)
83) Albertina Soliani (Pd)
84) Marco Stradiotto (Pd)
85) Antonino Strano (Pdl)
86) Salvatore Tomaselli (Pd)
87) Giorgio Tonini (Pd)
88) Achille Totaro (Pdl)
89) Tiziano Treu (Pd)
90) Simona Vicari (Pdl)
91) Luigi Vimercati (Pd)
92) Vincenzo Vita (Pd)
93) Walter Vitali (Pd)
94) Luigi Zanda (Pd)


Fonte: http://violapost.it/?p=7009



LA BUFALA DEI 94 SENATORI CHE HANNO VOTATO CONTRO IL TAGLIO ALLE PENSIONI D'ORO


Una cosa che mi affascina di alcune bufale è la complessità dell'argomento. Nel senso che mi stupisco sempre di quanta malafede ci voglia per semplificare argomenti complicatissimi anche per gli addetti ai lavori. Mi domando che senso abbia tutta questa malafede.

Inizio invece a non stupirmi più della propensione dell'utente medio di Fb a condividere minchiate a caso, purché abbiano come commento frasi equilibrate e simpatiche come 'Vergogna!', 'Ladri' 'A casa!' indirizzate ai politici.

Questa volta parliamo di stipendi dei dirigenti.
Su più di un profilo facebook ho visto comparire insulti contro 94 senatori (72 del Pd) che avrebbero votato contro un provvedimento che tagliava notevolmente le pensioni dei dipendenti pubblici.

Tutto è partito con questo fallace articolo di violapost.it, in cui si afferma che i senatori del Pd si sarebbero battuti come leoni per difendere le pensioni d'oro dei dirigenti, e in cui si calunnia il senatore Pietro Ichino che avrebbe votato contro il taglio delle pensioni nonostante 'vada in giro a predicare il superamento del divario tra generazioni'.

Da elettore e iscritto del Pd, e da estimatore di molti senatori messi alla gogna da questo articolo (in particolare proprio del prof. Pietro Ichino), mi sono allarmato e ho cercato informazioni.
Informazioni che ho trovato direttamente sul sito del senatore giuslavorista del Pd.

Scopro così che l'emendamento proposto dalla Lega Nord, a cui i 72 senatori del Pd hanno votato contro, si occupava di un complicato sistema di armonizzazioni pensionistiche.

Riassumendo, a dicembre era stato deciso dal governo Monti un bel taglio agli stipendi dei dirigenti pubblici sopra i 300.000 euro. Ma questo taglio, inserito nel decreto Salva Italia, faceva sì che tutti i dirigenti che non fossero andati subito in pensione avrebbero maturato successivamente una pensione basata sullo stipendio fortemente tagliato, e non sui tanti contributi versati negli anni di stipendi d'oro.
Di conseguenza, stava per verificarsi un esodo di massa di tutti i dirigenti verso la pensione. Per evitarlo, e per non vanificare il taglio degli stipendi, nei mesi scorsi il Governo aveva fatto passare una disposizione per cui i dirigenti pubblici con maxi stipendio si dividevano in due:

- quelli che potevano andare già in pensione prima, ma che continuano a lavorare con lo stipendio tagliato, avranno la pensione calcolata sui contributi versati fino all'anno scorso;
- gli altri avranno lo stipendio tagliato, e quando andranno in pensione anche la pensione tagliata.

Ed è a questa disposizione che si riferiva l'emendamento soppressivo della Lega, a cui hanno votato contro i famosi 94. Che è cosa ben diversa dal dire che hanno votato contro il taglio alle pensioni d'oro.

Poi, non lo dice il Prof. Ichino ma lo dico io leggendo fra le righe, questo emendamento delle opposizioni è passato perché il Pdl, nonostante gli accordi di maggioranza (di cui il Pdl fa parte), non era in aula a rispettare i patti.

Sul suo sito il senatore Ichino conclude con molta onestà: 'Questo può significare che il 2 maggio scorso abbiamo compiuto una scelta tecnicamente corretta, ma politicamente sbagliata o quanto meno inopportuna.'

Quindi forse, come amiamo dire qui su 'Pizzi chi?', prima di condividere conviene farsi furbi!

Domenico Cerabona


Fonte:  srs di Domenico Cerabona; da  ilblogdipizzi.blogspot.it del 10 maggio 2012


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