lunedì 20 dicembre 2010

Mettersi In Proprio: 7 Consigli Per Novelli Microimprenditori Del Web



Ho iniziato a lavorare nel campo dell'information tecnology  sin dal lontano 1995, ed in tutto questo tempo avuto modo di operare come;

- collaboratore
- ditta individuale
- amministratore di società a responsabilità limitata
- socio di società in accomandita semplice

Vedo e leggo nei social di molti che si avventurano nell'IT mettendosi in proprio e tentando il grande passo. In tutti questi anni ne ho passate un pò di tutti i colori ed ho pensato che sarebbe stato utile e carino condividere alcuni pensieri frutto di esperienze reali provate sulla mia pelle.

Il mio punto di vista è un pochino maturato, e se prima vedevo nel mettersi in proprio una forma di ribellione al modello sociale precostituito

scuola/lavoro/pensione/morte

adesso lo ritengo un passo essenziale per migliorarsi e crescere sia come professionisti che come individui.

Alla luce di ciò guardando indietro mi vengono spontanee alcune riflessioni;

1) Carriera e qualità di vita non necessariamente coincidono

Questo è il primo punto. Non necessariamente fare carriera vuol dire vivere meglio, o più agiatamente. Molte volte significa proprio il contrario

 2) I contatti umani sono determinanti per la crescita umana e professionale
Le due cose non sono scindibili. Quando ti avvicini ad un cliente, o ad un collaboratore, oltre al suo pedigree o alle referenze capterai una sorta di energia che può essere positiva o può deprimerti. Nel secondo caso stai lontano, anche se sembra che tu stia perdendo una occasione.

3) Non lasciare che le condizioni di necessità influenziono le tue decisioni in ambito lavorativo
Sembra facile quando sei in crisi di liquidità, magari con scadenze fiscali impellenti, prendere un lavoretto sudicio e pagato poco giusto per andare avanti qualche settimana con i pagamenti e le scadenze. E' uno degli errori peggiori, si aprirà un vortice senza fine.

4) Una SAS è la forma societaria migliore per una microimpresa
Una ditta individuale non ti permette di scaricare quasi nulla, una srl ti costringerà a pagare ogni boccata d'aria che respiri ed a pagare tasse anche su parte dei tributi pagati.

La miglior forma societaria per attività autonome che non facciano girare grandi cifre  è la società in accomandita semplice: si apre con un famigliare e le tasse sono a carico dei soci distribuendo l'imponibile in proporzione alle quote.

I parametri IRPEF rimangono bassi, il socio accomandante (il familiare) non paga l'INPS se  non lavora, tu lo paghi solo sulla tua quota imponibile e lo puoi detrarre.

5) Attento agli studi di settore, possono essere bombe ad orologeria
Gli studi di settore sono delle schede statistiche sulla tua attività che andranno compilate ogni anno ed inviate all'Agenzia delle Entrate.

Quando vennero introdotti furono fatti passare come strumento di natura statistica ma di fatto può trasformarsi in uno strumento di repressione arbitrario ed assurdo. Se un anno il tuo imponibile sarà inferiore a quanto statisticamente calcolato per la tua attività, ti busseranno alla porta chiedendoti il pagamento di tasse su soldi non incassati.

Lo so, è assurdo, ma cerca qualcuno che ci è passato oppure un fiscalista ed avrai conferma. Gli studi di settore devono essere compilati per fare in modo che i tuoi bilanci siano sempre nei valori che qualcun altro ha deciso debbano essere considerati come media, non per riflettere la tua reale attività. Per questo chi li compila deve sapere il fatto suo.

6) Il successo è determinato dai lavori che lasci, non da quelli che prendi
La crisi economica e la difficoltà nel trovare commesse potrebbe renderti facile preda di squali e paraculi di vario genere.

Non prendere lavori di manovalanza, ma soprattutto rifuggi i lavori in subappalto. In questo genere di affari avrai tutta la responsabilità, le grane e le spese (spesso anticipate) ma il tuo nome non apparirà mai.

Apparirà quello di qualcun altro. I lavori in subappalto sono il corrispettivo moderno dei vecchi bugigattoli nel sottoscala, bui e pieni di polvere.

7) Chiediti se vuoi fare l'imprenditore o vuoi essere semplicemente libero
Dopo aver esercitato la tua attività per un pò, diciamo un anno, fermati un attimo e chiediti se vuoi essere veramente un imprenditore o un uomo libero.

Purtroppo il modello di economia moderno che spacciamo come avanzato si basa sullo sfruttamento delle persone.

Ed un buon imprenditore oggi deve necessariamente saper sfruttare bene le persone per fare profitto. Qualcuno si straccerà le vesti, ma è innegabile che sia così. Se non è nelle tue corde considera altre strade, altre forme di lavoro e di remunerazione basati su nuovi  modelli di business, magari meno conosciuti ed ancora da perfezionare, ma perfetti per essere uomini liberi.

Se tornassi indietro una cosa la farei senza dubbio: cercherei di fare esperienze  fuori dall'Italia perché questo è il paese peggiore  in quanto ad opportunità disponibili raggiungibili con la creatività e la libera iniziativa. Comunque sia, in bocca al lupo :)

Fonte: da ikaro del 15 dicembre 2010

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