lunedì 27 dicembre 2010

Wikileaks: censura web, la Cina guarda l’ Italia

Paolo Romani

Legge Romani   una "scusa" per censure

La legge sul web voluta dal governo italiano (la cosiddetta legge Romani, ndr) ''sembra essere scritta per dare all'esecutivo margine di manovra per bloccare o censurare i contenuti internet'': lo si legge in un dispaccio siglato dall'ambasciatore Usa a Roma, David Thorne, il 3 febbraio 2010 e pubblicato da uno dei media partner di Wikileaks, il quotidiano spagnolo El Pais.

''Questa legge rappresenterebbe un precedente per nazioni come la Cina che copierebbero o citerebbero questa giustificazione per il giro di vite sulla libertà di parola'', si legge nel documento.

Sky lamenta "svantaggi"
Nello stesso dispaccio, intitolato "Gli oppositori del decreto sul web dicono che soffoca la liberta' di parola e minaccia la democrazia", l'ambasciatore Thorne analizza i vari punti del decreto. ''Nonostante le reazioni negative dell'opposizione e degli operatori del settore, la questione non ha conquistato le prime pagine dei giornali e quindi non c'e' stata una forte reazione dell'opinione pubblica'', si legge nel cable siglato dall'ambasciatore Thorne.

''Nonostante le 'protestations' (proteste) del governo italiano, la legge e' preoccupante perche' sembra essere scritta per dare all'esecutivo margine di manovra per bloccare o censurare i contenuti internet". Nel paragrafo conclusivo del dispaccio del febbraio 2010, intitolato 'Comment' (Commento), generalmente riservato alle valutazioni dirette dell'estensore del documento, il testo a firma Thorne afferma che ''funzionari di Sky ci hanno detto che il viceministro Romani sta guidando gli sforzi all'interno del governo italiano per aiutare Mediaset di Berlusconi e per mettere Sky in svantaggio. Questo e' uno schema familiare: Berlusconi e Mediaset hanno usato il potere di governo in questo modo sin dai tempi di Bettino Craxi''


Fonte: Tgcom del  14.12.2010

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