A dir la verità non ho mai creduto molto nello schema scuola -> laurea -> postofisso -> pensione -> morte.
C'è sempre stata una vocina dentro di me che mi insinuava un dubbio lacerante e col passar degli anni il dubbio si è consolidato ed è divenuto consapevolezza.
La disoccupazione aumenta perchè sempre più giovani lo hanno capito e rifiutano ciò che viene loro proposto.
Ed hanno ragione.
Anni di illusioni e di addomesticamento scolastico e sociale per arrivare poi a scoprire che tutti gli sforzi profusi non sono serviti per fare ciò che avevamo deciso o ciò che ci sarebbe piaciuto. Ma solo per alimentare un esercito di moderni schiavi da inserire in catene di montaggio ben mimetizzate.
Più o meno consapevolmente lo si è capito, ed ecco perché;
1) La disoccupazione è in aumento.
2) I lavori vacanti anche.
3) I giovani che non lavorano non si inseriscono più neanche nelle liste di collocamento
E, bada bene, quando vedi il politico di turno che bacchetta i giovani dicendo che è pieno di posti per scaricare le casse al mercato chiediti perché non lo ha accettato lui quel posto.
Rifuggi sempre, e senza rimorso, da chi distribuisce regole che valgono (solamente) per gli altri. Si chiama Propaganda.
In realtà ci troviamo di fronte ad una fase di transizione più spirituale che economico-sociale. Per afferrarne bene l'essenza basta allargare la visione del nostro momento storico partendo da 150 anni fa ed arrivando a 150 nel futuro.
Così facendo ciò che sembra così immutabile e assoluto se visto nel nostro piccolo contesto, come questo tipo di capitalismo basato sul mercato del lavoro, appare ciò che è: un momentaneo fuoco di paglia che lascerà un cumulo di macerie.
Nel prossimo futuro:
-ognuno di noi sarà altamente specializzato in qualcosa
-la molla che ci porterà a specializzarci non sarà l'ambizione sociale ma la passione, fare ciò che ci piace
-impareremo più facendo che con i libri
-non esisteranno più "società" o "imprese", ma tanti individui super-specializzati che collaboreranno spontaneamente e con entusiasmo a progetti comuni, ognuno mettendo a disposizione la propria conoscenza
-la tecnologia servirà anche per scaricare le cassette al mercato, lasciando finalmente l'uomo libero di nobilitarsi col lavoro che preferisce.
Questo sarà il futuro, è per questo che la società sembra in crisi: stiamo solo diventando consapevoli rifiutando un mercato del lavoro repressivo. Se devi puntare fallo bene: punta su te stesso.
Il lavoro che vuoi non c'è e non ci sarà, se lo vuoi te lo devi creare da solo.
Fonte: Ikaro
Nessun commento:
Posta un commento