COSA FARE PRIMA DURANTE E DOPO UN TERREMOTO.
In caso di terremoto, il
rispetto di alcune semplici norme
rappresenta un fattore determinante per
la diminuzione dei danni alle persone
PRIMA
Prima che arrivi un terremoto è importante:
- sapere se si è in zona a rischio
- sapere quali sono i punti più sicuri della propria
abitazione ( dove sono i muri portanti, le travi di cemento armato) e del
luogo di lavoro.
- sapere dove sono gli interruttori generali della luce, del gas e dell’acqua
- sapere se vi sono uscite di emergenza
- sapere dove sono gli spazi aperti sicuri vicino alla propria casa e del luogo
di lavoro
- assicurarsi che tutte le persone che vivono con noi
sappiano cosa fare
DURANTE
Durante un terremoto non c’è moto tempo per riflettere,
bisogna sapere subito cosa fare. E’ molto importante rimanere calmi e reagire,
non solo se si è nella propria casa, ma anche nei luoghi di lavoro, nei negozi,
nei luoghi affollati o per strada. Il pericolo maggiore è quello di essere
colpiti da oggetti che cadono.
DOPO
Quando la scossa è finita, ci possono essere danni agli
edifici o addirittura morti e
feriti.
E’ molto importante verificare subito lo stato di salute di chi ci è vicino ed è
necessario accertarsi che non vi siano principi di incendio.
Quindi bisogna raggiungere gli eventuali centri di
raccolta stabiliti dai piani di
emergenza e collaborare con la protezione civile. Le linee telefoniche sono di vitale importanza per lo svolgimento
delle operazioni di soccorso. Usate il telefono solo in caso di assoluta
necessità
Questo comunicato serve a dare maggiore informazione,
sicurezza, agli amici di questa pagina FB. Avere una conoscenza approfondita di
fenomeni poco conosciuti. Per diminuire la paura dell’ignoto. Per diminuire il
senso di panico e permettere un miglior controllo di noi stessi nei momenti in
cui se ne ha maggior bisogno. Sia che si dovessero verificare o meno forti
terremoti in tutta Italia, cerchiamo di applicare e trasmettere nel più breve
tempo possibile informazioni utili in caso di: sciame sismico, forte
evento o serie di eventi che potrebbero colpire o meno in sequenza
diversi territori del nostro paese.
Come riconoscere il
pericolo
Nel caso che gli enti preposti allo studio dei fenomeni
fisici dovesse mettere in quarantena i sismografi, oscurare gli accadimenti,
adottare una sorta di coprifuoco come in tempo di guerra, tenersi informati
attraverso il passa parola o cercare collegamenti con i vari siti amatoriali,
numerosi in tutta Italia.
L’ente Italiano, responsabile degli accadimenti sismici sul
territorio, per sua stessa ammissione, non è in grado di prevedere terremoti,
neanche quando la natura mostra dei segnali chiari ed innegabili,
sull’approssimarsi di eventi catastrofici.
1)
Incremento di eventi strumentali in
prossimità di epicentri appartenenti alla stessa faglia, nell’arco
temporale relativo a qualche giorno o qualche settimana.
Incremento del grado sismico dallo strumentale al
sommovimento avvertito da parte della popolazione o dalla maggior parte di
essa.
Incremento del grado sismico e scuotimento di suppellettili
nelle abitazioni, (in questo caso, pur non possedendo un sismometro, al tremore
e rumore delle suppellettili, possiamo dire di essere interessati da eventi tra
il 3° e 4° grado della scala Mercalli.)
2)
Incremento eventi di media intensità,
li percepisce quasi tutta la popolazione, sia durante il giorno che ad inizio
della sera o durante la notte.
3)
Uno o più eventi, di giorno, di sera ed
in modo particolare di notte: si percepisce un boato, seguito da un sibilo
d’aria con seguente vibrazione di suppellettili, (Tavolo, sedie, piatti,
bicchieri, bottiglie etc.) segno premonitore di probabile prossimo rilascio di
evento molto forte.
In tutti questi casi, in particolare quello al punto 3), se
l’abitazione in cui ci troviamo non garantisce una tenuta per un evento molto
forte, predisporsi ad uscire di casa e se occorre organizzarsi a trascorrere il
resto della notte fuori.
Se si abita in appartamenti di palazzi, oltre il terzo
piano, costruiti prima degli anni 1960 fino a prima del 1980, è doveroso
portarsi in luogo aperto e sicuro ed organizzarsi per una o più notti
all’aperto.
Per forti terremoti, lontani da vulcani, non c’è
bisogno di evacuare popolazioni da una città all’altra. E’ sufficiente porsi
ordinatamente in spazi lontani da costruzioni pericolose.
Tutto quanto fino ad ora detto, fa parte di quella cultura
spicciola che dovremmo avere acquisito da almeno 20 anni. Da almeno 30 anni
avremmo dovuto avere messo anche in sicurezza tutte le strutture, dove come
formiche, viviamo e spendiamo il nostro quotidiano: abitazioni, asili, scuole,
ospedali, ministeri, uffici, impianti sportivi, chiese, tutti i centri di
raccolta, sia nelle piccole città, medie e nei più grandi centri urbani.
Ora non possiamo recriminare, se niente è stato fatto,
apprendiamo ciò che non ci è stato mai detto.
Nel minor tempo possibile dobbiamo recuperare il minimo
indispensabile, per la sicurezza della nostra incolumità. Partiamo dal
presupposto che comunque non saremo colpiti da un evento sismico nell’immediato
futuro. Prepariamoci però come se fosse domani.
Per essere pronto in
qualsiasi momento.
Tutti avete potuto osservare le immagini del forte terremoto
giapponese e sicuramente tutti avete visto quale preparazione ha evidenziato
quel popolo durante il fortissimo evento durato più di 400 secondi. Ciò
che hanno mostrato è il risultato di 30 anni di cultura sul terremoto che
nessuna altra popolazione al mondo possiede. Ricordatele, rivedetele e fate
vostre le immagini che più vi hanno colpito.
Vediamo ora velocemente ciò che dobbiamo avere per essere
comunque pronti in qualsiasi momento:
4)
Un piccolo Kit di sopravvivenza.
Sempre pronto a portata di mano. Da prendere al volo nel momento in cui fuggo
di casa (Piccola borsa o zainetto, anche una busta).
All’interno: una coperta leggera o maglioncino, piccolo
pronto soccorso da campeggio, un ricambio intimo, un paio di scarpe
leggere, una bottiglietta d’acqua (Anche vecchia). Una torcia elettrica,
un fischietto, un caschetto da cantiere.
5)
Se vivo da giorni con il timore che
all’improvviso possa essere interessato da un forte evento, la torcia elettrica, il fischietto, il caschetto da cantiere ed il cellulare
lo devo avere a portata di mano sul comodino. Sono le cose che devo prendere
anche se fossi costretto a fuggire in mutande. Sono le cose che possono salvare
la vostra vita nei primi 30 secondi dall’occorrenza sismica.
6)
Preventivamente: se
l’amministrazione locale, dove abitualmente vivo, non mi ha fornito
informazioni, in caso di calamità naturali, su quello che deve essere il mio
comportamento, per me, la mia famiglia ed i miei cari, sopperisco a questa
negligenza da solo. Individuo nell’intorno della mia abitazione uno spazio
sicuro, lontano da infrastrutture pericolose in caso di sisma e lo considero
come punto d’incontro.
7) Vivo
in una grande città, ad alta densità di popolazione, nucleo urbano
costituito da grandi palazzi, in caso di abbandono della propria abitazione,
non mi soffermo nelle vie tra i palazzi. Durante le repliche di scosse possono
cadere: cornicioni, comignoli, intonaci, tegole e quant’altro. Mi porto nel
luogo che ho scelto come punto d’incontro.
8)
Se vivo in prossimità della costa:
uscendo da casa perché interessato da un forte evento, mai portarsi verso la
spiaggia. Le nostre coste possono essere interessate da terremoti sottomarini e
provocare onde anomale esattamente come quelle giapponesi. Ricordate Messina e
Reggio 1908. Tra terremoto e tsunami 100.000 morti.
Forte scossa
improvvisa
Ogni sera prima di
andare a letto chiudo il gas della cucina.
Il terremoto mi sveglia durante la notte. Se l’evento è
molto forte, comunque mi impedirà qualsiasi movimento razionale. Se ne ho la
possibilità, durante la scossa mi porto il prima possibile nel punto più sicuro
della mia abitazione (Un’arcata, un muro maestro, magari sotto il letto) ed
attendo la fine del sommovimento. Non mi faccio prendere dal panico. Parlo con
voce calma ai famigliari e recupero torcia elettrica e telefonino. Prendo al
volo il kit già pronto.
Durante un forte
evento c’è quasi sempre un black out elettrico. Il pavimento, subito dopo
la scossa è cosparso di mille e più cose.
Se l’appartamento è situato oltre il primo piano, prima di
uscire mi accerto che ci sia ancora la
rampa delle scale.
Dopo un evento molto forte, quasi sempre, entro i primi 10
minuti segue una delle prime scosse di assestamento, non sappiamo ancora se
sarà più forte o più debole della precedente. Scopriamolo quando saremo
all’aperto.
Ecco, credo di avervi detto solo una minima parte di ciò che
bisognerebbe non solo sapere, ma dovrebbe essere quel minimo che in fase di
occorrenza passi per la nostra mente.
Tutto ciò sopra scritto dovrebbe divenire normale routine,
ciò che non è mai stato fatto andrebbe da subito preparato.
Non vi vergognate di assumere tutte quelle precauzioni che
possono sembrare futili ed inutili. Sono quelle semplici cose mai dette che
possono salvare una vita.
Ricordate sempre:
in caso di calamità siete solo voi la vostra prima protezione
civile.
Gli aiuti arriveranno sempre e solo dopo ogni catastrofe. In Italia non abbiamo ancora la cultura della prevenzione.
Giampaolo Giuliani
Fonte: srs di
Giampaolo Giuliani da http://terremotieprecursori.blogspot.it/p/prevenzione-sismica.html
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