Ferragosto del Duce a Riccione anni 30
Fu istituita dall’imperatore Augusto, cade nel giorno
dell’assunzione della Madonna. Ma il modo in cui la festeggiamo oggi lo
dobbiamo a Mussolini
Lo diciamo subito: nel titolo l'abbiamo sparata grossa. Fino
a un certo punto, però. Perché è vero, le origini del Ferragosto sono di
qualche millennio antecedenti la marcia su Roma. Ma se il 15 agosto facciamo
gite fuori porta, mangiamo al sacco e, soprattutto, nessuno lavora, lo dobbiamo
al regime fascista, che ha istituzionalizzato la festa estiva per eccellenza
così come la conosciamo oggi.
Andiamo con ordine, però. Ferragosto, come termine, è di
origine latina e deriva da feriae
Augusti (riposo di Augusto) termine che indicava una festività istituita,
per l'appunto, dall'imperatore Augusto nel 18 a.C. per celebrare i
raccolti e la fine dei principali lavori agricoli. L'idea sottostante era
quella di istituire una festa che collegasse le altre feste agostane come i Vinalia rustica o i Consualia. L’anello mancante, insomma,
per consentire un lungo periodo di riposo dopo le fatiche del raccolto. Tutte
assieme, queste ferie venivano chiamate augustali e se vi stavate chiedendo
perché Agosto si chiama così, ora lo sapete.
Durante quel periodo si svolgevano numerose sagre paesane e
corse di cavalli. Una di queste, il Palio di Siena, ha luogo ancora
oggi, tradizionalmente il 16 agosto. Se si chiama Palio dell’Assunta,
tuttavia, è perché nel frattempo Ferragosto è diventata una festività
cattolica, per l'appunto, quella dell'ascensione della Madonna al Cielo. Non a
caso, fu proprio lo Stato Pontificio a istituzionalizzare nel calendario tale
festività, dopo la caduta dell’Impero.
Tuttavia - eccoci al punto - il Ferragosto non era
veramente il Ferragosto che festeggiamo oggi, prima del Fascismo. Per dire,
lo sapevate che il piatto tradizionale e del Ferragosto, prima del 1925, era il
piccione arrosto? Comunque, una volta salito al potere, il regime decise
di organizzare, attraverso le associazioni dopolavoristiche delle varie
corporazioni, centinaia di gite popolari.
Ferragosto al mare
Di suo ci mise i treni popolari di Ferragosto -
quelli che arrivavano sempre in orario - con prezzi fortemente scontati. Questo
permise anche alle classi sociali meno abbienti di visitare le città
italiane o di raggiungere le località marine o montane. L'offerta era limitata
al periodo tra il 13-15 agosto e poteva essere acquistata in due formule: la
gita di un sol giorno, nel raggio di circa 50-100 km; e la gita dei tre giorni
a 100–200 km di distanza massima.
Durante queste gite la maggior parte delle famiglie italiane
ebbe per la prima volta la possibilità di recarsi in villeggiatura al mare, in
montagna e nelle città d'arte. Poiché che le gite non prevedevano il vitto,
però, nacque anche la collegata tradizione del pranzo al sacco. Per la
tradizionale grigliata di Ferragosto, bisognerà attendere il boom degli
anni ’50.
Fonte: da l’INKIESTA del 14 agosto 2016
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