GALATEO DEL FIDANZAMENTO
Il giorno del fidanzamento è quello in cui due cuori si
promettono di vivere l'un per l'altro e di questa promessa fanno partecipi
genitori, amici e parenti.
Dopo aver fissato il giorno:
•
si offre un tè, o un pranzo
•
al mattino il fidanzato manda alla ragazza un
mazzo di fiori, meglio se bianchi
•
lui le offre l'anello di fidanzamento. Lei non
lo toglierà più se non per sostituirlo con l'anello nuziale (perché anche
l'anello di fidanzamento si porta all'anulare sinistro)
•
al pranzo, il posto d'onore compete ai
fidanzati. Di fronte a loro, i genitori di lei, che hanno, rispettivamente,
alla loro destra e sinistra, padre e madre di lui
•
alla fine del pranzo si fa un brindisi per
augurio ai fidanzati
•
secondo alcune usanze i genitori di lui regalano
un collier d'oro alla futura nuora
•
dopo una settimana i genitori del fidanzato
restituiscono il pranzo ai genitori della fidanzata, invitando i parenti e gli
amici che desiderano
•
nell'occasione di quel pranzo, la fidanzata
ricambia il regalo donando un orologio, un telefonino, un anello o un bracciale
al proprio fidanzato
•
Per il ristorante, si scelga quello con tutti i
comfort: aria condizionata, terrazze, giardini, animazione bambini, efficienza
del personale
•
le foto con i parenti verranno fatte prima del
pranzo, perché così nessuno sarà in disordine
•
la torta nuziale verrà tagliata dalle mani
congiunte degli sposi; la prima fetta sarà offerta dalla sposa ai genitori e ai
testimoni, le seguenti saranno a cura del personale del ristorante
•
per la musica in sala, attenzione al volume
troppo alto, potrebbe dar fastidio agli invitati
•
le bomboniere sceglietele di limonges o di
argento, per un tocco di lusso, altrimenti di porcellana inglese o di
cristallo, per risparmiare. Potrete donare le bomboniere anche soltanto ai
testimoni, e agli altri invitati i confetti
•
Al brindisi, se uno di voi due è astemio,
parteciperà ugualmente, limitandosi ad appoggiare solo sulle labbra il
bicchiere. Inoltre non fate toccare fra di loro i bicchieri, ma fateli solo
sfiorare. Le parole "cin cin" assolutamente da non dire.
GALATEO DEL MATRIMONIO
Avete deciso di
sposarvi in Chiesa? Ecco alcune regole di "comportamento" per il gran
giorno:
•
non sono ammessi ritardi, solo la sposa ha un
margine di dieci minuti
•
la Chiesa non dovrà presentarsi come una serra
di fiori
•
È immancabile l 'organo che accompagnerà la
marcia nuziale. Dolce e commovente, il matrimonio, anche più modesto, vuol
essere accompagnato da queste armonie ispirate e delicate, da questa musica che
seguirà nel ricordo gli sposi
•
gli applausi verranno fatti solo al termine
della cerimonia, esclusivamente all'uscita della Chiesa
•
il lancio del riso avverrà naturalmente fuori
dalla Chiesa mentre all'interno si potranno far distribuire dei fazzolettini
con del riso; si eviteranno così pacchi di riso che rovineranno i vostri
vestiti e le vostre chiome
•
per quanto riguarda la toilette nuziale in
passato imponeva il velo e di conseguenza, i fiori d'arancio. Per l'uomo
l'abito nero, il tight, le scarpe nere, la cravatta grigia a nodo lungo. Adesso
c'è ampia libertà di scelta sia per la donna che per l'uomo, però ognuno sappia
scegliere secondo l'età, la condizione sociale, il tipo di invitati che saranno
presenti
•
se la sposa è una vedova o una signorina non più
giovane che contrae nozze nell'età matura, vestirà in tailleur ed osserverà una
elegante semplicità anche per lo svolgersi della cerimonia; potrà fare un
ricevimento elegante, ma farà a meno di paggetti e damigelle
•
per le fedi c'è una vasta scelta, l'importante è
che siano in oro e che portino inciso il nome di lei sulla fede di lui e
viceversa, e la data del matrimonio.
Avete deciso di
sposarvi al Comune? Ecco alcune regole di " comportamento" per il
gran giorno:
•
non presentatevi in ritardo
•
non invitate tante persone, poiché sarete in un
luogo in cui non ci sono grosse stanze
•
per le foto, l'illuminazione ed i fiori si
dovranno seguire le disposizioni del Comune
•
alla fine della cerimonia offrirete un piccolo
rinfresco per i pochi invitati e per i dipendenti del Comune.
•
Quali sono le regole
per entrambe le cerimonie?
•
Per il ristorante, si scelga quello con tutti i
comfort: aria condizionata, terrazze, giardini, animazione bambini, efficienza
del personale
•
le foto con i parenti verranno fatte prima del
pranzo, perché così nessuno sarà in disordine
•
la torta nuziale verrà tagliata dalle mani
congiunte degli sposi; la prima fetta sarà offerta dalla sposa ai genitori e ai
testimoni, le seguenti saranno a cura del personale del ristorante
•
per la musica in sala, attenzione al volume
troppo alto, potrebbe dar fastidio agli invitati
•
le bomboniere sceglietele di limonges o di
argento, per un tocco di lusso, altrimenti di porcellana inglese o di
cristallo, per risparmiare. Potrete donare le bomboniere anche soltanto ai
testimoni, e agli altri invitati i confetti
•
Al brindisi, se uno di voi due è astemio,
parteciperà ugualmente, limitandosi ad appoggiare solo sulle labbra il
bicchiere. Inoltre non fate toccare fra di loro i bicchieri, ma fateli solo
sfiorare. Le parole "cin cin" assolutamente da non dire.
GALATEO DELLA CASA
Da un vecchio
proverbio francese il buon padrone di casa "è cuoco in cucina, filosofo in
salotto, ambasciatore a tavola". (SONO IO)
•
Il posto d'onore ad un tavolo rettangolare è
quello al centro del lato più lungo del tavolo, con le spalle al muro
•
la padrona di casa riserva il posto alla propria
destra all'ospite di riguardo o al più anziano, mentre alla sinistra quello che
lo segue in ordine di importanza; il padrone di casa fa lo stesso con le
signore
•
se l'invitato è il proprio capo (lavorativo), e
non è sposato né fidanzato ufficialmente, la cosa migliore è invitare qualche
collega
•
il segnaposto, in stile con la tavola, sul quale
il nome viene scritto rigorosamente a mano, si ripone sul piatto
•
se gli invitati sono più donne che uomini,
sistemate i segnaposto in modo da distribuire uniformemente questi ultimi
•
per le posate si dispongono due forchette e la
forchettina da pesce a sinistra del piatto, a destra il coltello, la palettina
da pesce ed il cucchiaio, mentre le posatine da frutta e da dolce vanno davanti
al piatto
•
i piatti fondi si mettono in tavola già quando
si apparecchia, e vengono appoggiati sui piatti piani
•
i bicchieri vanno posizionati di fronte al
piatto: uno per l'acqua e due, più piccoli, a destra per il vino rosso e
bianco; segue il flute o calice per lo champagne
•
il tovagliolo va posizionato a destra, vicino al
cucchiaio
•
il pane viene disposto su un piattino vicino ad
ogni commensale
•
le saliere si posizionano alle estremità del
tavolo
•
per un tocco di classe si possono posizionare,
ai quattro angoli, dei fiori in piccole coppe basse
•
il vino bianco secco va servito come aperitivo,
lo spumante, a fine pranzo, leggermente ghiacciato
•
si serve prima la portata di pesce e poi quella
di carne
•
il formaggio si serve prima del dolce, ed il
dolce prima della frutta
•
il caffè ed il liquore si servono nella zona
salotto; la padrona serve il caffè, il padrone il liquore
•
se si organizza una cenetta tra amici intimi, li
avviserete tramite telefonata
•
se si ricevono in casa amici fumatori e non,
acquisterete le candele mangiafumo
•
se vi consegnano a mano un pacco regalo,
apritelo subito e ringraziate con calore; non apritelo se vi viene consegnato
in presenza di altre persone, che non hanno offerto nulla.
IL GALATEO A TAVOLA
Saper stare a tavola
Sedersi a tavola
A un pranzo non ci si siede prima della padrona di casa. Se
questa è chiamata d'urgenza a telefono gli uomini presenti accenneranno ad
alzarsi, sia al momento in cui si allontana sia quando torna a sedersi.
Contegno del commensale
Si sta seduti eretti, con le gambe raccolte sotto la propria
sedia, i gomiti accostati al corpo. Le mani, quando non sono occupate con le
posate, vanno messe sul tavolo. Non ci si piega in avanti per mangiare, più del
minimo indispensabile: è sempre il boccone che va alla bocca e non viceversa.
Non si mangia con avidità, non si mangia a bocca aperta; non si parla a bocca
piena. Eventualmente è il signore che versa da bere alla signora che gli sta a
fianco e le passa il sale, il pepe, l'olio, ecc.
Tovagliolo
Ogni invitato dispone il tovagliolo sulle sue ginocchia,
senza spiegarlo completamente, appena la padrona di casa ne ha dato l'esempio.
Quando si è in visita o si è invitati, non lo si ripiega mai alla fine del
pasto: lo si posa alla sinistra del piatto, al momento di alzarsi da tavola.
Inizio del pasto
Eccetto per il dessert, si comincia a mangiare senza che la
padrona di casa sia stata servita.
Posate
Mentre si sta mangiando, non si appoggiano coltello e
forchetta ai bordi del piatto, ma si lasciano nel piatto, e mai in croce.
Finito di mangiare si mettono nella posizione di due lancette di orologio che
segnino le sei e venticinque circa. Tenete le posate con garbo, non gesticolate
brandendole come armi. Se il numero delle posate apparecchiate accanto al
piatto vi mette in imbarazzo, osservate questa regola: si comincia da quelle
esterne e si procede prendendo quelle interne.
Cucchiaio
Non lo si impugna, ma lo si tiene verso la cima del manico.
Va portato alla bocca di punta, mentre nei paesi anglosassoni va portato alla bocca
di lato. È segno di gran maleducazione fare rumore sorbendo la minestra.
Forchetta
Si tiene correttamente senza appoggiare le dita sui rebbi.
Si usa con la destra e le punte rivolte in su. Quando è nella sinistra e nella
destra c'è il coltello, le punte vanno rivolte in giù. Con la forchetta non si
taglia mai la carne.
Coltello
Non si tiene come una penna. L'indice non deve mai
appoggiare sulla lama. Con il coltello non si tagliano: uova, gnocchi, legumi,
insalata, dolci, gelati e banane. Il cibo non deve mai essere portato alla
bocca con il coltello.
Bicchiere
Quando i bicchieri da vino sono molti, nell'incertezza ci si
regola cominciando da sinistra verso destra. Un bicchiere va riempito solo a
tre quarti. Non si beve a gran sorsi, rovesciando il capo, e non si assapora il
vino schioccando la lingua come fanno gli esperti. "L'acqua serve per la
sete, il vino per il piacere": ricordando questo detto non tracannate ma
sorseggiate. È bene lasciare un poco nel fondo, anziché svuotare il bicchiere
completamente. Non si alza il bicchiere verso chi ci sta versando da bere. Se
non si desidera più vino basta un lieve cenno negativo, non si prende il
bicchiere dalla parte alta, ci si asciuga la bocca prima e dopo aver bevuto. Le
signore cercheranno di non lasciare impronte di rossetto sui bordi.
Coppa lavadita
Presentata sul piatto da frutta, con una sottocoppa o un
centrino, va messa alla sinistra del piatto. Alla fine del pasto potrete
intingerci appena le dita, ma non bagnatevi mai le labbra con le dita inumidite.
La coppa lavadita viene passata anche dopo i crostacei.
Sale e pepe
Si prende il sale con la palettina apposita, mai con le dita
o con il coltello
Pane
Non va mai tagliato, ma si spezza di volta in volta il
boccone che si porta alla bocca e non se ne deve staccare uno nuovo prima di
aver consumato il precedente. Si deve stare attenti a non sbriciolarlo sulla
tovaglia; se non si desidera mangiare la mollica si può metterla in disparte,
ma non la si ridurrà poi, distrattamente, in palline. Non si mangia il pane
prima della minestra.
Piatto
Non si riempie il proprio piatto; si è sempre in tempo a
servirsi una seconda volta. Se è scortese lasciare del cibo sul piatto, è
ineducato ripulire quest'ultimo col pane.
Come servirsi
Quando vi servite non fate scivolare le vivande dal vassoio
di portata al vostro piatto. Prima di scegliere ciò che è di vostro gradimento,
non toccate i vari pezzi tanto meno se si tratta di frutta. Se avete la
sgradita sorpresa di cogliere un capello nella minestra, accantonatelo
rapidamente con faccia impassibile. In un pranzo importante minestra, insalata,
formaggio, frutta non vanno passati due volte.
Come versare da bere
La bottiglia va presa verso il basso. La caraffa va presa
per il collo. Non si prende mai in mano il bicchiere della persona che si
serve. L'acqua naturale va servita in caraffa e può essere versata nei
bicchieri prima che ci si sieda a pranzo. L'acqua minerale va servita nella
bottiglia.
Burro
Il burro può essere sulla tavola, ma solo alle colazioni, mai
la sera. Lo si mette in un piattino alla sinistra del coperto; non si imburrano
le fette di pane ma ogni boccone.
Minestra
Non si soffia mai sul cucchiaio. Se la minestra scotta, si
comincia dai bordi del piatto. Non si aspira, non si fanno risucchi. Non si
inclina il piatto verso di se, ma verso il centro della tavola.
Salsa
Non si raccoglie la salsa rimasta nel piatto. Si può farlo
solo nella stretta intimità con dei piccoli pezzi di pane in cui si infila la
forchetta e mai tenendo il pane tra le dita.
Formaggio
Si mangia senza l'aiuto della forchetta, ma non si porta
alla bocca con il coltello. Se ne taglia una piccola porzione che si appoggia
con il coltello su un pezzo di pane e si mangia. Certi formaggi come il
mascarpone o la ricotta, più simili a dessert, vengono mangiati con la
forchetta.
Dolci
Gelati, macedonia di frutta, vanno mangiati con il cucchiaio
da dolce. Per i dolci duri o semiduri, si danno sempre cucchiaio e forchetta.
Dovendo scegliere tra le due posate, l'ospite dà di solito preferenza alla
forchetta.
Stuzzicadenti
Il loro uso è vivamente sconsigliato agli uomini,
proibitissimo alle signore. Chi tuttavia non può farne a meno, se ne serva nel
modo più discreto possibile.
Fumare
Non si può fumare a tavola fino a quando la padrona di casa
non ne abbia dato il segnale. Ma poiché poche persone si attengono a questa
regola si aspetti almeno che sia stato mangiato il dolce.
Brindisi
Non bere prima degli altri. I brindisi si fanno
collettivamente, senza tintinnio di bicchieri.
Dopo pranzo
Accettate il caffè ma non chiedetene una seconda volta.
Suggerimenti vari
Se rovesciate qualcosa siate calmi. Asciugate con
discrezione lo schizzo che vi siete fatto ma non chiedete del talco alla
padrona di casa. Se essa ve lo offre, ringraziate e procedete con discrezione.
Se vi va qualcosa per traverso, non parlate: mettetevi la mano davanti alla
bocca e fatevi notare il meno possibile. Parlate alternamente ai vostri vicini:
non date palese preferenza alla persona che vi è più simpatica, ignorando
l'altra che vi siede a fianco. Non cercate di attaccare discorso con un
commensale lontano da voi; non spostatevi all'indietro per conversare alle
spalle di chi vi sta a fianco.
COME SI MANGIANO ALCUNI CIBI
Spaghetti
Si mangiano senza fare rumore, con la sola forchetta e non
con forchetta e cucchiaio. Non si devono tagliare con il coltello. Si
arrotolano intorno alla forchetta in modo da formare un boccone ben raccolto e
non troppo voluminoso.
Ostriche
Si servono in genere prima della minestra, accompagnate da
mezzo limone per ogni invitato e da tartine di pane nero imburrato. Per
staccare il mollusco dalla conchiglia, si usa la apposita forchettina da
ostriche, tenendo fermo il guscio con la mano sinistra. La coppa lavadita è
necessaria.
Caviale
Non si mangiano, in genere, con la forchetta, si pone sui
crostini di pane.
Melone
Se è servito in fette, come antipasto, si mangia con la
forchetta da dessert e il coltello d'argento. Se è servito come dessert si
mangia con il cucchiaio.
Pompelmo
Deve essere preparato in cucina e non a tavola. Va tagliato
in due (una metà per persona) in senso perpendicolare agli spicchi, poi si
staccherà la polpa dalla scorza, lasciandovela, però appoggiata. Si degusterà
il frutto con il cucchiaio appuntito, posto sul piatto.
Paté
Solo paté in crosta si può mangiare con coltello e
forchetta. Tutti gli altri paté da quello di fegato a quello di campagna, non
richiedono l'uso del coltello. Il paté di fegato va servito insieme a del pane
tostato.
Aragosta
In un pranzo che vuol essere importante, va servita
sgusciata. Si mangia con le posate da pesce. Quando è servita con il guscio, è
accompagnata dall'apposito schiaccianoci, per rompere le chele, e dalle
speciali forchettine a due denti per estrarne la polpa; nel far questo si tiene
il guscio fermo con la sinistra e con la destra si usa la forchetta.
Pesce
Va servito con le apposite posate e mai tagliato con il
coltello a lama di acciaio. Quando il pesce è presentato intero nel piatto, gli
si pratica al centro un taglio longitudinale, si scosta dalla lisca centrale un
filetto, e si cerca di servirsi senza rovinare l'intero pesce.
Ossi
Non si succhia un osso, non lo si prende con le dita. Se è
impossibile spolparlo con forchetta e coltello, lo si lascia.
Uccelletti
Vanno eliminati dai pranzi importanti data l'impossibilità
di mangiarli con le posate.
Lumache
In un pranzo si servono solo sgusciate. Gli altri modi di
servirle si riservano all'intimità dove ciascuno può succhiarle a suo agio.
Uova
Le frittate si mangiano con la sola forchetta. L'uovo alla coque
si rompe con il cucchiaino e non con il coltello. Le uova al piatto, a meno che
siano su un canapè di verdure, si presentano in recipienti individuali e si
mangiano con la forchetta. Non si servono mai la sera, a meno che si sia fra
intimi.
Insalata
Va servita nell'apposita mezza luna posta a sinistra del
piatto.
Legumi
All'inglese non devono incontrarsi col coltello, se non per
essere spinti sulla forchetta. Alla francese si mangiano con la sola forchetta.
Asparagi
Nell'intimità si possono mangiare con le dita ma nei pranzi
è meglio servirsi della forchetta.
Carciofi
Crudi si mangiano foglia per foglia con le dita intingendoli
nel burro fuso o nella salsa. La parte fibrosa scartata si pone ordinatamente
in un lato del piatto. Nei pranzi formali si servono solo carciofi lessi o
fritti che si mangiano con la forchetta.
Frutta cruda
Tutta la frutta va mangiata con la forchetta, escluso uva, ciliegie,
frutta con il guscio e cachi (che si mangiano con il cucchiaio). Se si divide
un frutto con qualcuno, gli si offre sempre la parte con il nocciolo e il
picciolo.
Noccioli e semi
Si usa in genere la forchetta per portarli dalla bocca al
piatto. Solo i noccioli di ciliegie, uva, arancia possono essere trasferiti
dalla bocca alla mano chiusa e quindi sul piatto. Se la frutta è cotta si usa
il cucchiaio per compiere questa operazione.
Banana
Con il coltello d'argento, cioè non a lama d'acciaio, si
incide la pelle in senso longitudinale: con la forchetta si taglia il frutto
sbucciato, e se ne portano alla bocca piccoli bocconi.
Fragole e lamponi
Se sono già preparati si mangiano con la sola forchetta.
Uva
Si mangia tenendo il grappolo con la sinistra e staccando
gli acini con la destra. Non si chiede una coppa per lavare il proprio
grappolo: se la coppa manca significa che l'uva è già stata lavata.
Arancia
Si infila la forchetta da dessert nel frutto, poi con
l'aiuto del coltello d'argento s'incide la buccia in sei o otto parti, che poi
sarà facile sbucciare separatamente. Poi, sempre con l'aiuto della forchetta,
se l'arancia è particolarmente succosa, si portano alla bocca i singoli
spicchi. Se invece gli spicchi si staccano pulitamente, si fa a meno della
forchetta.
Fichi freschi
Si dividono in quattro parti, si solleva la polpa con il
coltello e si mangiano con la forchetta.
Pere, mele, pesche
Non si sbucciano ma si tagliano in quarti che si sbucciano
con il coltello con l'aiuto della forchetta.
Ananas
Se è fresco si mangia con forchetta e coltello. Se è in
scatola, si mangia con cucchiaio e forchetta
PRANZO IMPORTANTE
Numero invitati
Evitate di essere in tredici a tavola anche se non siete
superstiziosi. Naturalmente il numero degli invitati dovrebbe sempre
corrispondere con il numero delle invitate, comunque è sempre preferibile avere
eccedenza di uomini piuttosto che di donne. La tavola ideale, quella in cui i
padroni possono sedersi di fronte, si compone di 6-10-14 invitati o più,
aumentando di quattro in quattro. Se invece si è in 8-12-16 persone e si
desidera alternare rigorosamente uomini e donne, i padroni di casa non possono
sedersi di fronte. In questo caso la padrona potrà invitare la signora più
qualificata a sedere di fronte a lei e gli invitati saranno alternati
automaticamente in modo equilibrato.
Apparecchiatura
Esige una sapiente messa a punto e la sua preparazione, alla
quale presiedono regole immutabili, deve essere compiuta per tempo, in modo da
poter controllare la disposizione di ogni cosa. È indispensabile che sia curatissima
sia per un pranzo di gala che per un pranzo intimo.
Tavola
Deve essere abbastanza grande da consentire uno spazio di
30-40 cm tra gli invitati. Prima viene coperta da mollettone per proteggerla e
attutire il rumore del servizio; poi si pone la tovaglia che dovrebbe ricadere
fino a circa 30 cm dal pavimento.
Tovaglia
Per un pranzo deve essere bianca, più o meno ricamata, con
tovagliolo assortito, alla destra di ogni piatto. Si può anche apparecchiare la
tavola con i cosiddetti servizi all'americana, specialmente adatti alle tavole
che hanno un piano di mogano o di materiale pregiato. Per una colazione il
servizio all'americana può essere di colori vivaci. Per un pranzo sono
preferibili i centrini in tinta unita, ricamati o intarsiati in pizzo.
Decorazione e centro tavola
La decorazione floreale e il centro tavola devono risultare
piuttosto bassi perché gli invitati posti di fronte possano vedersi senza
fatica. Per un pranzo semplice potete sbizzarrirvi a creare centri inconsueti
con frutta, verdura, fiori, soprammobili: sono consentite tutte le fantasie. Si
possono disporre sulla tavola i fiori, aggiustati con garbo in vasetti molto
bassi, appoggiare sulla tovaglia mazzolini legati tra loro da una ghirlanda di
asparagina, raggruppare frutti diversi in cestelli di porcellana, sostituire in
piccoli candelieri, le candele con i fiori. In linea di massima i fiori sono
sempre indicati per le colazioni. Mentre per i pranzi sono indicati i
centri-tavola costituiti da pezzi di argenteria di valore, zuppiere antiche,
ecc.
Piatti
Per un pranzo importante devono essere sempre in porcellana.
Argenteria
Il lusso della tavola è affidato alla bella argenteria. I
piatti d'argento compaiono sia all'inizio, sia nel corso del pasto, in rapporto
alla qualità che se ne possiede.
Coperto
Sistemati i piatti si dispongono le posate: alla destra del
piatto coltelli e cucchiai, alla sinistra le forchette. I coltelli devono avere
la lama verso il piatto, cucchiai e forchette le punte verso l'alto. Il tipo e
il numero delle posate è in rapporto ai cibi che si serviranno e si sistemano
ordinatamente in modo che le più lontane dal piatto siano le prime a essere
usate. Sale e pepe sono messi di fronte ai piatti ogni due commensali.
Bicchieri
Si mettono davanti al piatto da sinistra a destra,
cominciando dal bicchiere da acqua e continuando con quelli da vino,
nell'ordine in cui verranno usati. Numero e forma dei bicchieri dipendono dai
vini che si serviranno.
Caraffe e bottiglie
La brocca dell'acqua deve stare sulla credenza insieme con
il vino e le posate da portata. L'acqua normale è servita nelle caraffe, la
minerale nella sua bottiglia, la birra in boccali di cristallo. I vini pregiati
si lasciano nella bottiglia, quelle normali si decantano nelle apposite
bottiglie, uguali al servizio dei bicchieri.
Credenza
Vi si dispongono ordinatamente i piatti che serviranno al
pranzo, esclusi quelli destinati a pietanze calde, lasciti in cucina a
intepidirsi. I piatti per la frutta non si mettono in pila, ma uno vicino
all'altro: ciascuno ha sopra la coppa lavadita con la sottocoppa e le posate
adatte: a sinistra della coppa la forchettina; a destra il coltellino. Le coppe
lavadita contengono acqua tiepida su cui galleggiano petali di rosa o una
fettina di limone. Vi si intinge appena la punta delle dita.
Illuminazione
Si pranza sempre alla luce artificiale: in estate, talvolta,
si tirano le tende in modo che la luce del giorno non contrasti con
l'elettricità. L'illuminazione per un pranzo ha un importanza che non deve
essere sottovalutata: dall'intensità e dal gioco delle luci, dipende spesso la
bellezza delle signore e, di conseguenza, il brio degli uomini. Sono da evitare
i lampadari che diffondono una luce cruda, consigliabili invece le
illuminazioni smorzate, rinforzate opportunamente da candelabri posti sulla
tavola. Le candele, intonate alla tovaglia o ai fiori, vanno accese quando si
siedono gli ospiti.
Abito da indossare
L'invito su cartoncino stampato presuppone sempre l'abito da
sera. Quando si è nel dubbio si può chiedere delucidazioni alla padrona di
casa.
Arrivo degli ospiti
Puntuali si ma mai in anticipo, perché la padrona di casa
potrebbe non essere ancora pronta.
Posti a tavola
Il regolamento dei posti a tavola è delicatissimo a va
studiato con la massima cura, alternando le signore ai signori tenendo conto
della situazione, dell'età, delle simpatie, delle possibili suscettibilità. È
consigliabile preparare la disposizione dei posti in anticipo, disegnando su un
foglio la piantina della tavola e poi provare le diverse combinazioni
tracciando i nomi a matita. Se qualche problema di precedenze risulta troppo
spinoso è meglio offrire due pranzi anziché riunire persone che ritengono di
avere diritto agli stessi onori. Al momento di mettersi a tavola i posti
debbono essere stati stabiliti definitivamente, per non creare imbarazzi e
lasciare gli ospiti in piedi.
Segnaposti
Quando un pranzo comprende più di otto persone, si usano i
segnaposti. Vanno messi sul tovagliolo o davanti al piatto. Normalmente i
padroni di casa siedono uno di fronte all'altro e gli invitati al posto
indicato dal segnaposti.
Posti d'onore
Sono ai lati dei padroni di casa e perciò sono quattro.
Quelli di destra sono più importanti di quelli di sinistra.
Menu
Solo nei pranzi molto importanti si mettono sulla tavola dei
'menus' scritti a mano su graziosi cartoncini. Gli invitati non debbono
indugiare troppo a leggerli, e si asterranno da qualsiasi commento, anche
elogiativo. In un pranzo importante si servono cinque portate: minestra, pesce,
carne, dolce, frutta; mai antipasti né uova. I pranzi non si protraggono per ore.
Caffè e liquori vanno serviti in salotto.
Errori da evitare
Il cambio dei piatti è uno dei punti più delicati del
servizio. Si toglie il piatto sporco alla destra e si serve quello pulito alla
sinistra del commensale. La mezzaluna da insalata va messa alla sinistra di
ogni piatto. Il vino si serve a destra.
Minestra
Si serve prima dell'arrivo degli ospiti che trovano il
piatto fondo già riempito, sul piatto piano. La minestra non si serve mai alle
colazioni ma solo ai pranzi. Terminata la minestra, viene tolto il piatto fondo
e quello piano e si serve un piatto pulito.
Le altre portate
Quando tutti i piatti sono stati cambiati, la cameriera
presenta il vassoio dell'arrosto o del pesce a ciascun commensale, tenendo la
mano destra dietro la schiena. Su ogni piatto presentato, devono esserci sempre
le due posate da portata, cucchiaio e forchetta.
Ripassare le portate
Non si passano due volte la minestra, il formaggio e la
frutta. Non si aspetta che tutti abbiano finito per ripassare lo stesso
vassoio. Ma si darà sempre la precedenza alle signore.
Pane
Non appena qualcuno ha finito il pane, la cameriera provvede
a mettere una nuova fettina nel piatto d'argento o sul centrino alla sinistra
del suo piatto.
Insalata
Se è prevista l'insalata, la cameriera posa a sinistra di
ogni piatto un piattino o una mezzaluna. L'insalata si serve nell'insalatiera
con le apposite posate in avorio, osso o legno, mai con posate metalliche.
Prima del dolce
Prima di passare il dolce, la cameriera toglie le briciole e
i pezzi di pane con il raccogli briciole o l'apposita spazzolina, completata
dal vassoietto. Se il pranzo è importante, in genere le posata da dessert non
vanno apparecchiate sul tavolo all'inizio del pasto, ma messe nel piattino da
dessert. Possono invece essere apparecchiate a ciascun posto se al dolce segue
la frutta: in questo caso a ciascun commensale si serve il piattino da frutta
(con coppa e sottocoppa lavadita) su cui, a destra e a sinistra delle coppe,
sono posti coltello e forchetta da frutta.
Formaggio
I formaggi vanno presentati su un vassoio di legno o uno
apposito, ricoperto da un tovagliolo.
Dessert
Va passato due volte contrariamente alla frutta.
Presentazione dei piatti
Quando si servono vivande calde, i piatti debbono essere
caldi. Ostriche, caviale e certe specialità come il 'foie-gras' possono essere
serviti su un letto di ghiaccio pestato. Le carni vanno presentate su un piatto
rotondo od ovale con la salsa a parte. il pesce va servito su un piatto lungo
accompagnato da posate speciali. Tutti i piatti a base di pesce si accompagnano
con posate da pesce.
Brindisi
Ammesso solo nei banchetti ufficiali, nei pranzi di
matrimonio, di battesimo e tanto più gradito quanto più breve.
Vini
In un pranzo di un certo tono debbono esserci almeno tre
vini: il bianco, il rosso, e un vino da dessert, oppure champagne. -Il vino
bianco con il primo piatto e il pesce; -Il vino rosso con l'arrosto; -Il vino
dolce o lo champagne col dessert.
Pranzo e champagne
Sempre più diffuso l'uso di pasteggiare a champagne. Lo si
serve nei calici anziché nelle coppe, e naturalmente, non gli si abbina altro
vino.
Presentazione dei vini
I vini del Reno sono serviti in bicchieri speciali dal
calice rotondo, posto su uno stelo alto. I vini bianchi sono serviti freddi, se
abboccati, ghiacciati se secchi. Il vino rosso deve essere portato alla
temperatura d'ambiente molto prima del pasto. Si ottiene questo aprendo la
bottiglia un paio d'ore prima, e tenendola in una stanza calda. Lo champagne va
servito ghiacciato e la bottiglia va tenuta durante tutto il pasto in un
secchiello di ghiaccio.
Come servire i vini
Il vino va servito dalla cameriera che tiene nella mano
destra la bottiglia e nella sinistra il tovagliolo per pulire la goccia. Le
bottiglie devono rimanere sulla credenza. Non devono essere afferrate per il
collo, ma al centro e no bisogna mai appoggiarne l'orlo sul bicchiere. La
cameriera serve i vini alla destra del commensale.
Comportamento a tavola
Se le raffinatezze a tavola non sono più quelle di un tempo
quanto a lusso e servizio, il contegno dell'ospite deve comunque adeguarsi
all'ambiente e all'atmosfera del pranzo.
Caffè
Non va mai servito in sala da pranzo, ma in salotto. La
cameriera posa sul tavolino il vassoio su cui sono caffettiera, lattiera,
zuccheriera con pinze o cucchiaino, tazzine, oppure porge la tazzina di caffè
sul vassoio offrendo lo zucchero e il latte.
Liquori
Alle signore si offrirà un liquore dolce in bicchieri
appositi. Ai signori: porto, cognac, grappa, ecc.
Fumare
Insieme con il caffè e i liquori si offrono le sigarette. A
tavola gli ospiti non dovrebbero fumare fin dopo il dessert. Bisogna provvedere
portacenere in abbondanza, accendino, sigarette di buona qualità.
Dopo pranzo
A metà serata si offrono il whisky e qualche altro liquore e
si passano cioccolatini e dolcetti di frutta. Passata un'ora e mezza o due, si
offrono spremute di arancio e di pompelmo.
PRANZO TRA AMICI
Orario
Dalle 20 alle 20,30, con commiato un'ora e mezza circa dopo
la fine del pasto. Il pranzo (che in molte regioni si chiama cena) si serve
circa 15 - 20 minuti dopo l'ora indicata sull'invito. Nell'attesa si offre un
aperitivo accompagnato da mandorline, biscottini salati, olive, pizzette, ecc.
per una padrona di casa senza aiuto, sei rappresenta il numero massimo di
commensali.
Vini
Nelle riunioni tra amici bastano due vini ben scelti: uno da
pasto e uno da dessert. In un pranzo intimo a base di piatti regionali si può
servire la birra negli appositi boccali. Con il caviale è sempre indicata la
vodka, che va presentata nella bottiglia originale, perfettamente ghiacciata.
L'apparecchiatura
Va semplificata e quindi tutte le posate vanno messe a
ciascun posto. Se manca il personale penseranno i padroni di casa al pane e al
vino.
Presentazione dei piatti
Indipendentemente dal fatto che il servizio sia svolto dal
personale o dai padroni di casa, con una semplificazione ammessa nell'intimità,
conviene osservare un certo ordine nella presentazione dei piatti. Ricordiamo
che uova e antipasti si offrono solo alle colazioni. La sera si offrono
generalmente passati o creme o minestre di verdura, brodi vari, stracciatelle,
soufflés ripieni. D'estate sono ammessi, anzi graditi, il prosciutto con melone
e fichi e il consommè freddo, comodamente preparati in anticipo. Se i padroni
di casa lasciano le loro posate nel piatto, bisogna imitarli; ma anche imitarli
se le tengono per la portata successiva. Se sono privi di aiuti, ogni invitato
insisterà perché i piatti non vengano cambiati per ogni nuova portata. Le
pietanze fredde vanno presentate con una certa raffinatezza, evitando tuttavia
elaborati ghirigori di maionese e altre leziosaggini più decorativa che
appetitose. Le portate calde si servono sempre su piatti caldi.
Le sigarette
Si mettono sulla tavola solo dopo il dessert sistemate su un
vasetto o ad ogni lato della tavola, con qualche posacenere davanti ai
convitati. indi seguono caffè e liquori.
Servizio senza personale
Un pranzo senza aiuto del domestico richiede tempismo
perfetto, calma e buona organizzazione preliminare. Sedersi a tavola con una
padrona di casa rossa, sconvolta e senza fiato, continuamente in procinto di
alzarsi, mette in imbarazzo gli ospiti. La padrona di casa ideale è quella che
provvede a tutto e a tutti muovendosi il meno possibile da tavola. Il miglior
menu per chi cucina da sola è composto da due portate fredde e una calda. A
meno che conosciate il gusto dei vostri ospiti, è bene evitare piatti speciali,
lumache, crostacei, ecc. o piatti molto aromatizzati con aglio, cipolla e
spezie strane.
I doveri del pranzo
Il lavoro della padrona riguardante la cucina, viene per la
maggior parte svolto prima dell'arrivo degli ospiti. Dovrebbe poter contare
sull'aiuto del marito per il servizio a tavola. Spetta infatti a lui versare i
vini, tagliare gli arrosti e servire i piatti principali. Ad evitare
confusioni, tutti gli accordi tra marito e moglie saranno presi in precedenza.
Apparecchiatura
Deve essere razionale e comoda con tutte le posate che
serviranno, già in tavola. Su un carrello accanto al tavolo, saranno disposti
in ordine di precedenza, piatti e posate. Al momento di sedersi a tavola la
prima portata sarà già sulla tavola. Trattandosi di minestra è ammessa la
zuppiera e la padrona di casa servirà tutti gli ospiti. Sbarazzati i piatti della
prima portata, si serve la seconda. Il piatto verrà fatto girare tra gli ospiti
e il padrone di casa naturalmente si servirà per ultimo. Seguirà il dolce già
pronto, a portata di mano sulla credenza o su un ripiano del carrello.
Caffè
Il caffè può essere servito in due modi: 1) A tavola, e
sarà, in questo caso, la padrona di casa stessa a riempire ogni tazzina e a
zuccherarla e a passarla a ciascun ospite. 2) In salotto o in giardino, sistema
questo più raffinato del precedente e più simpatico perché rompe il ghiaccio
che inevitabilmente si forma quando si passa da un ambiente all'altro. Quindi, anche
se disponete di una sala unica, fate in modo di servire il caffè nell'angolo
soggiorno. La padrona di casa porta in salotto le tazzine di caffè già piene, su
un vassoio, e le offre a ciascun ospite insieme allo zucchero. Se poi avrà
preparato anche qualche tazzina di caffè Hag per chi non desidera caffè puro,
dimostrerà di essere una padrona di casa particolarmente sollecita e ben
organizzata.
L’ARTE DEL DONO
Fare un dono è prima di tutto un gesto di generosità e
benevolenza, è un atteggiamento personale che attiene alla sfera dei sentimenti
e delle emozioni e che, solo in un secondo tempo, si trasforma in un oggetto
materiale; significa innanzitutto aprirsi ad un'altra persona, mettere in
secondo piano noi stessi per entrare in empatia ed ascoltare in silenzio i suoi
desideri e la sua personalità; è una dimostrazione di cura e di attenzione, di
stima e rispetto per la persona che è il destinatario del regalo; può essere un
simbolo di riconoscenza e di gratitudine ma per essere veramente sentito e
sincero, deve essere assolutamente gratuito senza aspettarsi nulla in cambio.
Quando si fa un dono con il cuore, per esprimere qualcosa per cui le parole non
sono sufficienti, si ha lo stesso piacere e gioia di quando lo riceviamo da una
persona cara o amica: anzi a volte la soddisfazione nel fare una sorpresa
gradita e desiderata dall’altra persona, il leggere nell’espressione del volto
la sua riconoscenza e felicità, ci appaga e ci fa sentire forti, e consapevoli
di avere portato una ventata di primavera nella sua vita.
GALATEO DEL DONO
Esistono piccole regole di “bon ton” e accorgimenti che
possiamo tenere presenti che ci aiutano a fronteggiare qualsiasi situazione con
stile ineccepibile:
-“Virtus stat in media “ dicevano i latini ad indicare che
la saggezza e l’equilibrio nelle cose si trova nella mezza misura: un dono deve
sempre essere adeguato all’occasione e al tipo di rapporto che abbiamo con il
destinatario; se si tratta di una persona amica o intima allora si potrà fare
qualcosa di più personale o insolito, ma in caso contrario bisogna attenersi
alle regole più formali e cercare di offrire qualcosa di bello ed elegante ma
allo stesso impersonale e generico; no al consumismo vistoso che invece di dare
valore, finisce per sminuire l’oggetto e la persona che lo regala; inoltre un
dono molto costoso, se non è legato ad una motivazione particolare, potrebbe
mettere in imbarazzo.
-Non accanirsi nel cercare l’idea d’effetto (con l'unico
obiettivo di stupire) l’oggetto unico ed introvabile che quasi sempre si rivela
inutile e impossibile da collocare; in un'epoca come quella in cui viviamo,
dove anche il futile e superfluo viene spesso scambiato per necessario, diventa
sempre più difficile riuscire ad indovinare i desideri dell’altra persona e
l’oggetto che potrebbe incontrare i suoi sogni.
- Buon gusto e buon senso, discrezione, eleganza,
personalità, classe e misura insieme alla volontà di esprimere un sentimento
positivo, di riconoscenza o affetto o simpatia, dovrebbero guidare nella
scelta; cercare di interpretare i gusti, leggere i segnali osservando lo stile
di vita, l’arredamento della casa, il modo di vestire, gli hobbies o gli
interessi, il tipo di professione sono tutti indicatori essenziali che possono
aiutare ad entrare in sintonia con l’altra persona e a realizzare un dono
“pensato su misura” e desiderato.
- Anche il tempo è un elemento fondamentale: evitiamo di
ridurci all’ultimo minuto, alla sera prima di un compleanno, a rubare una pausa
pranzo durante l'orario d'ufficio, per una corsa estenuante in centro finendo
per buttarsi a caso in un qualsiasi negozio e farsi venire l’idea brillante
(che inevitabilmente non si trova). Cerchiamo di pensare in anticipo, magari
approfittando di un pomeriggio di shopping in cui con calma osserviamo le
vetrine e ci facciamo ispirare da un oggetto visto per caso, da un indumento
che ci fa venire in mente quella persona, da un profumo, da una libera
associazione. Facciamoci suggerire da una foto od un articolo visti su una
rivista che ammiccano con idee sfiziose o insolite, dalla chiacchierata con la
collega d’ufficio che conosce un negozio particolarmente interessante; oppure
se avete in mente un regalo per una persona a cui tenete particolarmente potete
anticipare la ricerca, approfittare di un viaggio, una gita o un week-end per
trovare una soluzione nuova e brillante “fuori porta”, girovagando per
mercatini o per i negozietti del luogo. Senza dubbio le idee migliori, i
momenti di grazia e di creatività, nei quali si riesce ad entrare in empatia
con il mondo e le persone che ci circondano, non devono essere costretti da
tempi od orari prefissati: allora la nostra mente può spaziare liberamente tra
suggestioni e percezioni stimolanti. e diventare "produttiva".
- Può essere simpatico a volte usare l’ironia per esprimere
un sentimento: in questo caso il regalo dovrà essere comunque molto discreto ed
alludere con garbo e tenerezza al gioco che si vuole creare col destinatario,
che a sua volta dovrà essere una persona abbastanza spiritosa e capace di
apprezzare; l’ironia deve essere sapientemente dosata, perché rischia di essere
scambiata per presa in giro, proselitismo o allusione offensiva: è facile
cadere nell’errore di venire male interpretati e le buone intenzioni rischiano
di essere fraintese e finire per offendere.
I REGALI PER PRESENTARSI AD UN
INVITO
Oltre ai regali tradizionali, per occasioni di festa come i
compleanni, le feste comandate, le ricorrenze o semplicemente i regali
spontanei, ci sembra molto importante e inevitabile in questo contesto di
“ricevere”, suggerire alcuni consigli e piccoli accorgimenti utili, che il
galateo ed il decoro raccomandano quando siamo invitati a partecipare ad una
festa. “Arte del ricevere” significa occuparsi di tutto il mondo
dell’ospitalità e dell’accoglienza, dove a seconda dell’occasione, giocheremo
il duplice ruolo di ospite e ospitante. Sono comunque sempre valide le regole
che abbiamo presentato prima per qualsiasi occasione, soprattutto vale il
precetto che buon gusto e buon senso soprattutto, uniti ad un tocco di
originalità e classe ci aiuteranno nel fare bella figura e presentarci con un
dono adeguato alla situazione; non eccediamo in omaggi troppo costosi né
bizzarri o d’effetto, né tanto meno presentiamoci con qualcosa che dà un
immagine immediata di trasandatezza e di scelta casuale: non è necessario
dedicarci troppo tempo né denaro, ma basterà un piccolo oggetto presentato con
garbo e con un bel bigliettino d’accompagnamento per aprire il cuore ed il
sorriso del nostro ospite.
- Il “bon ton” raccomanda, sebbene non sia certo originale,
di mandare il giorno stesso dell’invito alla padrona di casa, un bel mezzo di
fiori, intonato allo stile della serata e, se si conoscono, ai gusti della
signora: un bouquet di roselline e fresie per una giovane sposa, un grande
mazzo di fiori freschi coloratissimi per un invito di primavera, un fascio di
rose a gambo lungo per una signora ed una serata di gran classe. Se si è in
maggiore confidenza o si conosce il tema della festa, sarà apprezzato mandare, un
giorno prima, una composizione di fiori e frutti come centrotavola, scegliendo
colori e forme adatte allo stile della casa.
- Un’altra idea veramente raffinata ed originale è la
ghirlanda che erroneamente viene utilizzata solo nel periodo natalizio: si possono
fare confezionare dalle mani esperte di fioriste splendide ghirlande di fiori,
foglie e frutti misti, o bacche abbinate a fiori, in delicate tinte naturali o
pastello per un'ospite più classica oppure puntando su contrasti di forme e
colori insoliti e luminosi per una giovane e disinvolta padrona di casa. A
Milano, un indirizzo veramente eccezionale per questo tipo di composizioni e
per trovare altre raffinate idee fiorite è “Petali” dove verrete accolti da
un’atmosfera romantica e una dolce signora dal sorriso solare che saprà trovare
una risposta di classe alle vostre esigenze.
- Classico ma certamente sempre molto gradito per il padrone
di casa è ricevere una bottiglia di vino o champagne: in questo caso si dovrà
scegliere una qualità molto pregiata, una chicca da intenditore, l’etichetta
illustre, o il vino introvabile magari portato da un viaggio; attenzione nello
scegliere un vino troppo caratterizzato che non si abbini al tema della serata:
il galateo impone infatti di condividere subito il regalo per cui, se non si
conosce il menù della cena, è meglio optare per un vino da dessert particolare
e raffinato, un ottimo spumante o un intramontabile champagne di marca che
potranno essere serviti in qualunque momento.
- Stesso discorso vale per i dolci: se non avete proprio
fantasia né tempo per scegliere e cercare, potete regalare una raffinata
scatola di cioccolatini o dolci veramente “gourmande”, confezionati con carte e
nastri molto eleganti, firmate da pasticcerie rinomate come Cova e Marchesi per
Milano, l’internazionale Godiva, il genovese Romanengo , Peyrano per i torinesi
e altri mastri pasticcieri.; evitate invece di portare dolci o dessert per fine
pasto come torte, budini, gelati, semifreddi, pasticceria fresca, se non
espressamente richiesti o concordati, perché la padrona di casa sarà obbligata
ad offrirli e quindi a duplicare il dessert che ella avrà sicuramente già
provveduto a preparare.
- Altri regali sempre graditi che denotano decoro e “bon
ton” sono i libri, indicati per ogni occasione e persona: se si conosce a fondo
il nostro ospite allora si può cercare il titolo su misura, il genere a lui più
consono, l’ultimo libro che soddisfa i suoi hobby o interessi; se invece non si
è in confidenza, andrà benissimo scegliere un libro formale, come un libro
d’arte, un libro di viaggi con una splendida raccolta di fotografie di
paesaggi, un romanzo d’autore, o altri titoli che non avrete difficoltà a
trovare entrando in libreria e girovagando tra i ricchi scaffali, e lasciandovi
ispirare dal momento e dalla copertina o il titolo accattivante.
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