Nota: questo appunto
intende descrivere oggettive analogie di metodo politico-giuridico nella
scalata al potere compiuta dai due statisti e non affermare qualsivoglia
equivalenza dei loro meriti o demeriti.
Hitler nel 1933 e Renzi nel 2016
sono ambedue impegnati con tutte le loro capacità per scalare
il controllo dello Stato e per mutarne radicalmente la costituzione
vigente, ma nel rispetto formale delle sue norme, ossia
per rivoltarli dall’interno, servendosi dei poteri dello
Stato, anziché attaccandoli materialmente dall’esterno.
Entrambi vengono terzi e ultimi di una serie
di premier (il primo dopo Von Papen e Von Schleicher, il secondo dopo
Monti e Letta) che sono “premier
del Presidente” (rispettivamente, del
vecchio presidente von Hindenburg e del
vecchio presidente Napolitano), dove
“premier del Presidente” significa “capo del governo scelto e
sostenuto dal capo dello Stato” che gli firma i decreti legge anche al di
fuori dei presupposti costituzionali per la loro emissione e che assicura loro
il voto del parlamento (forzando i partiti a collaborare e minacciando i
parlamentari di scioglierlo se gli vota la sfiducia, così da far loro perdere
seggio e vitalizio).
E qui segnalo una differenza tra Hitler e Renzi: Von
Hindenburg era stato eletto dal popolo a maggioranza
assoluta, mentre Napolitano da una maggioranza parlamentare
frutto di una legge poi dichiarata incostituzionale, cioè del
Porcellum, che è la medesima maggioranza con cui Renzi ha fatto votare la
sua costituzione. Quindi il percorso di Renzi verso il potere è meno
democraticamente legittimato e meno formalmente “legalitario” di quello di
Hitler.
Torniamo alle analogie:
Entrambi epurarono l’ala sociale del loro partito
(rappresentate rispettivamente, diciamo, da Strasser e da Fassina) per
assicurarsi l’appoggio e le sovvenzioni del grande capitale.
Hitler divenne premier pugnalando alle spalle Von
Schleicher, Renzi pugnalando alle spalle Enrico Letta. Entrambi
rassicurarono la vittima prima di colpirla. Hitler fece uccidere Von
Schleicher nel giugno 1934.
Ambedue hanno cercato invano di ottenere la maggioranza
assoluta alla elezioni generali, e hanno conseguito il potere sfruttando
le divisioni e la miopia dell’insieme delle altre forze politiche.
Ambedue hanno sfiorato il 40% dei suffragi popolari, per poi
iniziare a perdere consensi, ma hanno continuato nondimeno la scalata al
potere e le rispettive riforme, fino a conseguirle, nonostante
il declino della fiducia popolare.
Una volta divenuti premier, entrambi hanno preteso e
ottenuto di modificare la costituzione in modo da accentrare nelle proprie
mani le fila di tutti i poteri dello Stato, eliminando i
controlli indipendenti di garanzia e la possibilità di una reale opposizione
parlamentare.
Entrambi hanno usato il governo, il potere esecutivo, per
promuovere queste riforme costituzionali.
Entrambi hanno chiamato il popolo a un referendum
confermativo del nuovo ordine – Hitler nell’agosto 1934, Renzi nell’ottobre
2016 – presentando il referendum come un plebiscito per legittimare
politicamente la propria persona senza sottoporsi ad elezioni generali, e per
legare alla propria persona il nuovo ordine costituzionale.
Entrambi hanno fatto riforme che limitano sostanzialmente la
partecipazione e la scelta politica popolari in favore delle liste
bloccate redatte dal capo del partito.
Inoltre entrambi hanno preteso e ottenuto di sopprimere le
autonomie federali, imponendo ai governi e i parlamenti regionali il principio
di supremazia del governo centrale.
Ancora, entrambi hanno soppiantato la figura del Presidente,
dopo averla usata per scalare il potere: Hitler assorbendone le
funzioni alla morte di Von Hindenburg, Renzi, alle
dimissioni di Napolitano, scegliendosi in proprio una persona assecondante, senza
spicco né autonomia, come poi avverrà automaticamente sotto la sua
costituzione, con effetto analogo a quello ottenuto da Hitler
quando riunì alla propria carica di premier quella di Presidente.
Entrambi, prima delle votazioni decisive, si sono
assicurati appoggio e visibilità da parte dei principali mezzi di
informazione di massa: Hitler prevalentemente con la forza, Renzi
prevalentemente con le sovvenzioni e il canone in bolletta.
Entrambi hanno saputo comperare, fino all’ultimo, il
sostegno dei cattolici centristi. Hitler li scaricò non appena possibile.
Entrambi, infine e naturalmente, hanno agito per il
dominio della Germania sull’Europa.
15.05.16 Marco Della Luna
Fonte: da
Signoraggio.it del 15 maggio 2016
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