di REDAZIONE
Il Comando Generale della Guardia di Finanza ha
diffuso il documento di prassi contenente le direttive linee guida per la lotta
all’evasione fiscale. Le nuove direttive hanno lo scopo di adeguare
l’azione ispettiva alla strada delineata dal Governo nel Documento di Economia
e Finanza 2014 per il contrasto all’evasione fiscale e l’elusione.
Più controlli nelle PMI
Obiettivo che vede direttamente coinvolte anche le PMI,
visto che è previsto un maggiore controllo dei contribuenti di dimensione
minore. Nella circolare della GdF vengono ben distinti i contribuenti di
piccole e medie dimensioni e quelli più grandi e organizzati per i quali si può
configurare la costituzione di stabili organizzazioni in Italia o la
simulazione di residenza fittizia all’estero. Le PMI che omettano gli obblighi
dichiarativi verranno scovate dalla GdF sulla base dei movimenti delle
merci e degli altri fattori legati alla produzione. I controlli potranno
essere effettuati anche presso i domicili privati, con lo scopo di
rinvenire documenti, appunti, agende e contabilità parallele dove è più
probabile che vengano custoditi. Diversamente per le grandi imprese si
procederà alla ricostruzione del volume d’affari e della base imponibile oltre
che alle rilevazioni contabili mediante un confronto continuo con il
contribuente.
Evasori totali
Particolare attenzione verrà riservata ai cosiddetti “evasori
totali” ovvero coloro che svolgono un’attività economica soggetta a
tassazione ma non presentano alcuna dichiarazione dei
redditi, evadendo integralmente sia le imposte dirette che quelle
indirette, e sono completamente sconosciuti al Fisco. Un fenomeno che
riguarda principalmente il sommerso relativo ad imprese di dimensioni
contenute e lavoratori
autonomi, che operano a diretto contatto con i consumatori finali.
Metodo induttivo puro
In questi casi si farà ricorso a metodi indiretti di
ricostruzione del volume d’affari, i cosiddetti metodi induttivi puri,
non essendo applicabili gli approcci ricostruttivi della base imponibile
ispirati al metodo analitico o analitico – induttivo vista l’assenza della
contabilità e della presenza frammentaria di documenti fiscali. Il metodo
induttivo puro prescinde dalle risultanze contabili e ricostruisce il
reddito prendendo in considerazione:
▪
dati relativi alla movimentazione delle merci,
ovvero applicazioni empiriche delle percentuali di ricarico, rilevazione ed
analisi degli indici di rotazione del magazzino etc.;
▪
dati relativi ai fattori della produzione
o ad altri elementi strutturali quali consumo delle materie prime, impiego
nella produzione dei beni strumentali, impianti ed attrezzature, forza lavoro
impiegata, capitale investito, costi di produzione e così via;
▪
elementi di fatto o documentali come la
presenza di elementi di natura extracontabile: contabilità parallela in “nero”,
appunti, agende, corrispondenza inviata e/o ricevuta, acquisita agli atti del
controllo.
Fonte: visto su Miglioverde,
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