Il presidente del Tribunale della razza diventò il più
stretto collaboratore di Togliatti al ministero di Grazia e Giustizia. Poi
guidò la Consulta. Il Pci ha mai avuto nulla da ridere?
Illustre Presidente Napolitano, dopo aver sentito il suo
vibrante discorso sul fascismo e l’antisemitismo, mi permetta di rivolgerle tre
brevi domande.
La prima. Sapeva che il presidente dell’infame Tribunale
della razza, nonché firmatario del «Manifesto della razza», Gaetano Azzariti,
diventò il più stretto collaboratore del suo leader Togliatti al ministero di
Grazia e Giustizia, dopo essere stato Guardasigilli con Badoglio? Avete mai
avuto nulla da ridire, lei e il suo Partito, sul fatto che poi, grazie a questi
precedenti, lo stesso Azzariti sia diventato presidente della Corte
costituzionale fino alla sua morte nel 1961?
La seconda. Sapeva che il primo concordato tra lo Stato
italiano e gli ebrei fu fatto nel 1930 dal regime fascista? Una commissione
composta da tre rappresentanti degli ebrei e tre giuristi varò un concordato in
cui, scrive De Felice, «il governo fascista accettò pressoché in toto il punto
di vista ebraico». Il presidente del consorzio ebraico, Angelo Sereni,
telegrafò a Mussolini «la vivissima riconoscenza degli ebrei italiani» e sulla
rivista ebraica Israel Angelo Sacerdoti definì la nuova legge «la migliore di
quelle emanate in altri Stati».
Terzo. Presidente, ha mai detto e scritto qualcosa sulle
centinaia di italiani, comunisti, antifascisti e a volte anche ebrei, che
fuggirono dall’Italia fascista e furono uccisi nella Russia comunista con
l’avallo del segretario del suo partito, il sullodato Togliatti? In Italia,
persino sotto il Duce, avrebbero avuto una sorte migliore…
Fonte: srs Marcello Venziani da Il Giornale.it del 30 gennaio 2013
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