Nei balli, mi scateno e ricevo pure applausi, non
perché sono un fanatico seguace di Tersicore, ma perché mi diverto un mondo a
fare il buffone, nonostante resistenza e scioltezza non siano più quelle d’una
volta.
Le due ultime occasioni le ho avute ai matrimoni
dei miei figli. Soprattutto a quello di Nicola e Caterina, dove mi capitò
un episodio davvero singolare.
Il primo ballo lo feci per dovere con la donna
più brutta e più vecchia, quella che di solito non la fa mai danzare nessuno.
Ballai poi con tante, tra cui Caterina, mia moglie e Giada: una
simpaticissima nipotina di mia moglie. Anche se dopo qualche ballo di fila
dovevo riprendere fiato, quella volta non mi arresi se non alla fine.
Durante una pausa m’intrattenni con un amico dei miei
figli: un single che, da quello che mi ha lasciato intuire e da ciò che
successe poi, aveva e avrà tutte le buone intenzioni di praticare l'onanismo
per tutta la vita. Mi stavo informando sul suo lavoro quando m’accorsi che una
bella bionda guardava con insistenza verso di noi. Chiesi allora a Carlo:
- La conosci? - indicandogliela.
Mi rispose che non gli sembrava.
Dopo cinque minuti, gli feci notare che sempre la
stessa ragazza lampeggiava con insistenza, e se non era il caso di
rispondere e richiamarne l'attenzione con qualche breve cenno di
cortesia. Carlo mi fece notare che era circondata da altri tre
ragazzi. Risposi che non era interessata a loro avendo occhi solo per noi.
Allora gli proposi di andare a invitarla per un ballo. Ma lui temeva in un rifiuto.
Beh, non aveva tutti i torti! A volte le donne ci solleticano per poi umiliarci
con un rifiuto. In ogni caso, è sempre meglio tentare, se non si vogliono aver
rimorsi.
Fui richiesto per un ballo da mia cognata, e
allora lo lasciai in balia delle sue incertezze. Dopo qualche ballo,
come scesi dalla pista, Carlo mi venne incontro e mi indicò che la ragazza
stava ballando. Notai che, grazie ai tacchi alti, aveva una siluette degna
di nota, che ondeggiava e sculettava con la sensualità d'una
spogliarellista. Doveva essere una di quelle donne che posano sempre, e
che son piene di se stesse. Lo si intuiva dalle movenze e da come assestava i
capelli che danzando le scendevano sul volto. Era impegnata in uno di quei
balli dove ciascuno viaggia per conto proprio. Consigliai a Carlo di
intromettersi portando con sé la mia nipotina, rifiutò, temendo che lei si
accorgesse del pretesto. Lo fissai negli occhi e capii che anche se avesse
bevuto una pozione del mio prodigioso "brodo di volpe" non l'avrei
migliorato. Non sapevo come togliergli quell'aria da addormentato. Ma che razza
di zuccone m’era capitato? Non ressi, e allora sbottai:
- Senti un po’: sappi che le donne, oltre al loro
ciclo mensile, vanno in calore. In fin dei conti, l’uomo è una bestia: ha fame,
ha sete, fa i suoi bisogni e ha le stesse esigenze sessuali degli animali.
Anzi, forse di più. Il maschio deve stare al richiamo della femmina, e non è
che, quando gli tira, possa trovare da sfogarsi, si fa avanti, può fare delle
avances e far intuire le proprie intenzioni, mentre le donne se il giorno prima
erano d’accordo, il giorno dopo non lo sono più. Ora vado a bermi
qualcosa, tu però, datti da fare!
Ritornai dopo dieci minuti nei pressi della
pista, Carlo mi venne in contro e amareggiato:
- È andata via con uno.
- Ahi, ahi! caro ragazzo, allora sei messo proprio
male! Con le donne non ci vogliono tentennamenti. Quella era arrivata qui sola,
non s’era portata dietro dei mosconi, perciò dovevi osare, visto che ti aveva
lampeggiato con insistenza. Ti racconto un'arguzia sentita a teatro e recitata
da giovani attori, non so se fosse una loro creazione o di qualcun altro; in
ogni caso dovrebbe insegnarti qualcosa sulle donne:
- Sai qual è la differenza tra una briciola di pane che cade
a terra e la verginità?
- No!... Non saprei.
- Bravo! Infatti non c'è!... In entrambi i casi, il
primo uccello che passa se la prende e se la porta via. Considera inoltre
che non sei così irresistibile che le donne debbano arrivare a offrirsi ... E
adesso dimmi dove sono andati?
- Sono andati al parcheggio e forse sono saliti in
macchina.
- Allora per te è finita.
- Signor Monti, mi farebbe un favore? Lei andrebbe a
vedere cosa fanno?
- Cosa?... Ma vuoi che faccia il guardone?
- Io non posso farlo, perché se la ragazza mi vedesse,
sarei finito.
- Arrivarci qualche minuto prima, no vero?... Ma non
hai qualche amico da dargli questo incarico?
- No!...e poi nessuno conosce quella ragazza. C’è solo
lei che mi può aiutare.
Stavo già maledicendo il momento in cui m’ero fermato con quell’allocco
dall'aria addormentata, quando lui mi mise in mano le chiavi della sua macchina
e invocando aiuto:
- Il ragazzo, con cui è andata via, è arrivato insieme
a me e ha parcheggiato la sua Citroen grigia accanto alla mia BMW blu. Si
trovano entrambe in prima fila, sul viale a destra dopo una decina di
macchine. Sul sedile posteriore c’è una busta, me la porti. Lo consideri come
un pretesto per dare uno sguardo dentro alla Citroen, se le riesce di vedere
come vanno le cose.
Dopo qualche attimo d’esitazione:
- Va be’! Ci vado perché non mi sono mai rifiutato di
fare un favore a chi mi chiede aiuto. Se tu avessi lo stesso coraggio con le
donne come l'hai con me, nonostante tu non sia una meraviglia d'uomo, saresti
uno sciupa femmine coi fiocchi.
Prima ancora d’arrivare al parcheggio ero già pentito.
Allentando il passo e con qualche ripensamento arrivai sul luogo. Individuate
le auto, pian pianino, cercando di non far rumore su quello schifoso ghiaiato,
m'avvicinai. Avevano i finestrini aperti; il ragazzo teneva gli occhi chiusi in
un’espressione goduriosa, lei gli era sopra. Mi bastò quell’attimo, e come un
ladro m’impossessai di quella lettera.
Carlo m’aspettava all’inizio del viale, gli consegnai
la lettera e con rabbia gli misi in mano le sue chiavi. Mi corse dietro, e
ansimando:
- E non mi dice niente?
- Cosa vuoi che ti dica?
- Mi dica qualcosa?
Non volendo umiliarlo più di tanto, me la cavai con un:
- Se tu m'avessi ascoltato, le cose avrebbero preso
una piega diversa. Svegliati, mio caro! Altrimenti nella vita soffrirai la
fame.
(1) Masturbazioni.
Fonte: srs di Enzo Monti
del 28 settembre 2013
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