mercoledì 17 novembre 2010

Verona «Piazza Corrubbio, i reperti archeologici sono tutelati»

Il sopralluogo dei reperti trovati in piazza Corrubbio (FOTO MARCHIORI)

SOPRALLUOGO. I tecnici hanno illustrato lo stato di conservazione. Cametti: «Ma l'anfora e i vassoi ci sono davvero?»

Le ossa recuperate da 249 tombe sono adagiate in decine di cassette di plastica. Accanto, impilate le une sulle altre, ci sono le lastre di pietra che costituivano i sepolcri, datati tra il terzo e l'ottavo secolo dopo Cristo. I resti della necropoli rivenuta sotto piazza Corrubbio durante i lunghi mesi di scavi archeologici ora sono stoccati in un magazzino dell'Arsenale. Lì rimarranno fino a quando Comune e Soprintendenza non troveranno una sistemazione migliore.

Ma siamo sicuri che, nell'attesa, non cambino colore, come già successo alle selci blu? Il timore di possibili danni ai reperti, causati della collocazione poco idonea tra umidità e muffa, ha spinto l'intera commissione consiliare per la cultura, capeggiata da Lucia Cametti (An), a visitare ieri pomeriggio il magazzino dell'Arsenale.

Si sono aggregati lo storico Alberto Solinas, l'archeologo Giorgio Vandelli, l'avvocato Enrico Scognamillo e l'imprenditore Francesco Farinelli. A fare da guida, l'archeologa Francesca Meloni dell'impresa responsabile dei sondaggi archeologici in piazza Corrubbio fino ad agosto. La quale ha escluso il pericolo che la sistemazione, purché provvisoria, vada a danno dei ritrovamenti. «Tutte le ossa sono avvolte in carta velina e chiuse in sacchetti traspiranti».

Cametti, dicendosi amareggiata per l'assenza di Giuliana Cavalleri Manasse, direttore del Nucleo operativo della Soprintendenza, ha parlato anche del «giallo» dei reperti mancanti. «Operai al lavoro nel cantiere di pizza Corrubbio hanno accennato al rinvenimento di un'anfora e di due vassoi d'argento: cose che qui non ci sono», ha spiegato. «Abbiamo chiesto conferma ai responsabili del cantiere, ma tutti smentiscono. A chi dobbiamo credere?».
D'altra parte, anche l'archeologa Meloni ha ribadito la quasi totale assenza di corredi all'interno delle tombe dissotterrate, ad eccezione di qualche bracciale in ferro e alcune monete dell'epoca.
È stata sottolineata inoltre l'intenzione di ricostruire in loco, a fine espositivo, i due migliori sepolcri della necropoli: una, in particolare, è una tomba di famiglia con struttura absidata. Sotto piazza Corrubbio, quindi, non c'è davvero nulla di rilevante? «No, per quello che ho avuto modo di osservare fino ad agosto», ha risposto Meloni. «A meno che via Da Vico non nasconda una sorpresa». (L.CO.)


Fonte: da L’Arena di Verona di Mercoledì 10 Novembre 2010, CRONACA, pagina 16

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