Gianni Rizzi, su una barca, porta borse con viveri e altri generi di soccorso alle famiglie di Vivaro rimaste isolate e ancora intrappolate
DUEVILLE: “Cuor di Veneto”. I soccorsi portati agli allevatori delle zone ancora allagate. In mancanza dei mezzi ufficiali alcuni volenterosi privati cittadini hanno messo a disposizione le loro barche per portare viveri
DUEVILLE: “Cuor di Veneto”. I soccorsi portati agli allevatori delle zone ancora allagate. In mancanza dei mezzi ufficiali alcuni volenterosi privati cittadini hanno messo a disposizione le loro barche per portare viveri
Stanchi di aspettare che qualcuno si preoccupasse e agisse per le fattorie isolate dall'acqua del Timonchio, quattro cacciatori hanno portato aiuto e sostegno agli allevatori di via Due Ponti a Vivaro.
Così ieri mattina Moreno Saccardo di Montecchio Precalcino, Gianni Rizzi di Isola Vicentina, Giuliano Laghetto e Ivano Ramina di Vivaro, si sono procurati una barca a motore, proprietà di Saccardo, e hanno attraversato quella che ormai è diventata la “laguna duevillese”.
«Prima di partire dal ponte sul Bacchiglione di Vivaro - spiega Ramina - ci siamo recati dal sindaco Giuseppe Bertinazzi per sapere se qualcuno poteva provvedere a portare viveri e generi di prima necessità alle famiglia Bertorelle e alle aziende agricole Munaretto, Stedile e Laghetto.
Questa in particolare è stata fin da lunedì la più colpita dal Timonchio. L'amministratore ci ha però risposto che la Protezione civile non possiede i mezzi adatti per navigare in quelle condizioni e che le famiglie avrebbero dovuto aspettare l'intervento di qualche altra forza dell'ordine».
Moreno Saccardo ha messo a disposizione una barca a motore
Non contenti della risposta, Ramina, Rizzi e Laghetto, hanno contattato il loro amico Saccardo che nel giro di mezz'ora ha portato sul ponte di Vivaro la sua barca a motore.
«Abbiamo immerso il natante, carico di viveri, alle 11 di questa mattina e siamo partiti per la fattoria di via Due Ponti - spiega Rizzi - a questa erano già giunti alle 7 e mezza, cioè quando l'acqua si era abbassata al metro d'altezza, Francesco Cobalchini e Ruggero Rigon che, alla guida di due trattori e un rimorchio, hanno portato le mungitrici, fornite dall'Associazione provinciale allevatori di Vicenza, per i bovini dei Laghetto».
Infatti 80 dei 180 capi di bestiame di questa azienda agricola non venivano munti da più di 40 ore. «Siamo giunti in via Due Ponti senza grandi difficoltà, percorrendo la strada che da Dueville va a Caldogno e distribuendo alimenti alle famiglie che abbiamo trovato sul tragitto - continua Saccardo, il conducente della barca - arrivati alla fattoria io sono tornato indietro per trainare due barche, una mia e una di Massimo Lanaro, dal ponte sul Bacchiglione fino alla fattoria dei Laghetto».
Gli allevatori buttano il latte che non si è potuto conservare per la mancanza di elettricità
Gli allevatori buttano il latte che non si è potuto conservare per la mancanza di elettricità
Intanto all'azienda, Ramina, Rizzi e Laghetto, hanno iniziato ad assistere le nove persone rimaste intrappolate tra le acque, nelle operazioni di mungitura dei bovini.
«Ogni secchio di latte munto è stato buttato via - spiega Riccardo, figlio del proprietario della fattoria Gianfranco Laghetto - i danni causati dall'esondazione sono innumerevoli, in primis le pompe che procuravano acqua agli animali, poi la sala mungitura allagata con tutti i macchinari al suo interno e il rischio che le vacche hanno corso non essendo state munte per così tanto tempo. La corrente si è portata via tutto il nostro pollame e addirittura il secchio che conteneva il seme per la fecondazione artificiale dei bovini».
A fine operazione, i tre soccorritori d'eccezione hanno caricato tutto quello che l'acqua aveva risparmiato dalla casa dello stesso Giuliano Laghetto, situata di fronte alla fattoria, sulle due barche vuote che avevano recuperato Saccardo e Lanaro.
«Lunedì mattina fortunatamente mi trovavo al lavoro -racconta Laghetto- e così non sono rimasto intrappolato nella mia abitazione».
Dopo un breve tratto di navigazione i cinque alle 14.30 sono tornati al ponte di Vivaro.
«Quando abbiamo attraccato erano appena arrivate Protezione civile e Polizia provinciale con una barca - sbotta Lanaro - ma è possibile che dei privati come noi possano portare aiuto quasi quattro ore prima dei soccorritori ufficiali?»
La Protezione civile si è detta impossibilitata nel mettere a disposizione i suoi gommoni.
«I nostri gommoni sono troppo leggeri per poter navigare nella zona sud del paese, percorsa da forti correnti d'acqua - spiega Marialuigia Rigon della Protezione civile duevillese - così abbiamo deciso di avanzare con le jeep e poi a piedi con gli stivali nelle vie Bacchiglione e Due Ponti, portando aiuti e sostegno».
Il sindaco Giuseppe Bertinazzi ieri ha annunciato che da oggi tutte del paese le scuole saranno riaperte e che da ieri pomeriggio il Genio è all'opera per cercare di riarginare la falla sulla sponda del Timonchio.
Fonte: srs di Marco Billo da Il Giornale di Vicenza di Mercoledì 03 Novembre 2010. SPECIALI, pagina 28
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