Breve riepilogo per presunti o aspiranti dittatori
Il dittatore controlla tutta l’informazione. La nutre di veline (absit iniuria verbis) che in nessun modo possono essere ignorate o contraddette, pena il confino immediato e inappellabile, se non territoriale, come minimo dai mezzi di informazione
Il dittatore ama le intercettazioni ed è l’unico autorizzato a promuoverle ed attuarle (si consiglia, per verifica, un colpo d’occhio all’Archivio centrale dello Stato)
Il dittatore ha ottimi rapporti con la magistratura (vedere in proposito la sentenza 15 giugno 1938 nella quale le sezioni Unite della Cassazione affermarono che l’interpretazione della legge data dal Capo del Governo dovesse considerarsi autentica “per la posizione del Capo del Governo Fascista da cui essa promana”)
Il dittatore fa le riforme che gli paiono e piacciono e se ha bisogno di leggi ad personam può riformare l’intero codice penale in un lasso di tempo minimo
Il dittatore non grida al pericolo di dittatura
La fronda interna nel partito (unico?) del dittatore non esiste o, al massimo si manifesta esclusivamente nella calura di un luglio particolarmente canicolare o quando qualcuno chiede i rimborsi elettorali
Da quanto sopra si evince che come dittatore Berlusconi è un fallito e Di Pietro ha ancora molta strada da fare.
Caffè scorretto
Fonte: da Il barbiere della sera del 19 marzo 2010
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