giovedì 22 aprile 2010

LA LINGUA EGIZIANA


Pietra di Roseta esposta al British Museum


LA NASCITA

L’invenzione della scrittura egiziana, è avvenuta intorno al 3200 a.C. fu uno degli eventi più importanti nella storia dell’antico Egitto.
La lingua egiziana ha avuto, nel corso del tempo, tre modi differenti di scrittura:  geroglifica, ieratica, demotica. A questi tre modi di scrivere si deve aggiungere quello utilizzato per esprimere la lingua copta, che era la lingua egiziana al tempo del cristianesimo.

GEROGLIFICA


E' la scrittura egiziana per eccellenza, quella che tutti conosciamo. Il suo nome è derivato dal greco e significa “sacri segni incisi”.
I primi geroglifici risalgono all'era predinastica, mentre gli ultimi sono stati tracciati a File nel 394 d.C. in piena epoca cristiana.
Probabilmente all'inizio si trattava di una forma di scrittura ideografica.
I segni e i disegni erano comunque poco adatti per indicare cose o concetti astratti: come verità, libertà, inganno, fede, vita, grandezza, infedeltà, pensiero, in genere molti concetti erano difficili da esprimere.
Per rimediare a ciò, nel corso di parecchi secoli, gli egiziani modificarono la loro scrittura  dando anche ad ogni figura il valore di un suono, come noi ne diamo uno alle lettere dell'alfabeto.
Questo tipo di scrittura era usata soprattutto per uso ufficiale e monumentale e quindi la troviamo diffusamente su templi e tombe.

 IERATICA


Accanto alla scrittura geroglifica ne esisteva un’altra, chiamata dai greci ieratica (= sacra); questa però aveva nulla di sacro.
Questo tipo di scrittura è stato introdotto per semplificare il modo di scrivere dei geroglifici. Si può considerare lo ieratico il corsivo della scrittura geroglifica.  Non differisce dalla scrittura classica se non per il fatto che viene sacrificato l'aspetto pittografico alla velocità di scrittura. Ad ogni segno geroglifico corrisponde un segno ieratico e viceversa ed è quindi facile passare da un testo all'altro.
Lo ieratico, essendo più sbrigativo, era quindi usato in tutti i testi, per tutto ciò che non doveva esser inciso su pietra, né avere carattere ufficiale mentre la scrittura geroglifica era usata, come detto, per scopi epigrafici e monumentali.
Lo ieratico, infine, era il tipo di scrittura che si imparava per prima nelle scuole degli scribi: i caratteri geroglifici veniva insegnati solo dopo che gli alunni si erano impadroniti dello ieratico.

 DEMOTICA


Questo tipo di scrittura, che significa “popolare”, fu introdotto da Psammetico I (26esima dinastia, VII seccolo a.C. ) per semplificare ulteriormente la scrittura ieratica: si tratta del corsivo del corsivo e fu  in uso fino alla fine dell’impero romano
A differenza dello ieratico, però, non ha un rapporto uno ad uno con i geroglifici: i singoli segni demotici corrispondono a più geroglifici legati insieme per essere scritti con un solo tratto di penna.
Era la lingua tardo-egizia adottata dai cristiani abitanti in Egitto che non amavano usare il greco perché da essi considerata "lingua dei pagani". In scrittura demotica si conservano moltissime traduzioni di testi sacri.

COPTA



Questo tipo di scrittura fu introdotta probabilmente tra il II e il III secolo dopo Cristo per potere scrivere in egiziano le Sacre Scritture dopo la diffusione in Egitto del Cristianesimo. Essa è basata sull'alfabeto greco con l'aggiunta di sette segni speciali derivati dal demotico, necessari per rendere i suoni dell'antico egiziano. Particolare importante la scrittura copta comprende anche le vocali che invece erano assenti nella lingua geroglifica. Tale lingua e scrittura è stata utilizzata fino a qualche decennio fa nelle cerimonie religiose della Chiesa Monofisista etiopica.
Il termine Copto deriva dalla corruzione del nome “Egitto” che deriva a sua volta dalle parole egiziane “HT KA PTAH” (tempio dello spirito di Ptah), uno dei nomi della città di Menfi. Gli antichi egizi chiamavano invece la loro Terra con vari nomi tra cui il più comune era “KHMT” (Terra nera).


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