mercoledì 7 aprile 2010

No mais con i geni modificati: Zaia firma il decreto contro gli Ogm



Il ministro per le Politiche agricole, Luca Zaia

Il ministro non autorizza la coltivazione di un mais con i geni modificati. «Ma non siamo oscurantisti»  Apprezzamento di Col diretti. La produzione transgenica ha segnato un -12 per cento nel 2009

ROMA: Sabato 20 Marzo 2010
«Ieri pomeriggio il ministro delle Politiche agricole Luca Zaia ha firmato pubblicamente la «legge del buon senso», il decreto legge che blocca le coltivazioni Ogm, a 24 ore dalla decisione di negare l’autorizzazione alla coltivazione di un mais biotech 810 presa dalla Commissione prodotto sementieri geneticamente modificati; un organismo in cui sono rappresentati i ministeri delle politiche agricole, Ambiente e Salute, con le Regioni Basilicata, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Toscana e Veneto.
«Si tratta di un momento storico per l’agricoltura italiana, in cui c’è la contrapposizione insanabile tra il partito dei pro-Ogm con pochissimi sostenitori e quello dei contrari con oltre il 75% dei cittadini», ha detto Zaia, ribadendo che la contrarierà sta nell’assenza delle condizioni che garantiscono la coesistenza tra le due coltivazioni.
E nella battaglia dell’Italia contro gli organismi geneticamente modificati, il ministro ha affermato che attiverà la clausola di salvaguardia comunitaria contro la patata Ogm Amflora della Basf, la cui richiesta è stata già trasmessa al Consiglio nazionale.
«Ma il decreto», ha precisato, «sarà più forte di questo procedimento». Firmando il decreto che passerà ora all’attenzione di Salute e Ambiente, Zaia ha anche detto che il ministero dell’Agricoltura ha pronti due emendamenti al decreto incentivi, che stanziano rispettivamente 86 milioni di euro per la ristrutturazione del comparto bieticolo saccarifero e 14,6 milioni per azzerare l’accisa per il gasolio agricolo.
Soddisfazione da parte della Coldiretti per la tempestiva firma del decreto anti-Ogm, che ricorda come la coltivazione transgenica in Europa interessi appena sei Paesi, riguardo solo il mais bt geneticamente modificato, in una superficie coltivata che nel 2009 si è ridotta del 12%.
«Esprimiamo forte apprezzamento per la tempestiva firma del decreto», afferma il presidente della Coldiretti Sergio Marini.
Mario Capanna, presidente della Fondazione Diritti Genetici, dichiara che «il ministro si è fatto portavoce di una posizione di cautela che avevamo sollecitato subito dopo la sentenza del Consiglio di Stato e che è ampiamente condivisa sia in Italia che in Europa».

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(VR 06 aprile 2010)

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