martedì 23 marzo 2010

La morte di Francesco II di Borbone




Il   pomeriggio del 27 dicembre 1894 moriva ad Arco, una ridente cittadina poco distante dal lago di Garda in provincia di Trento, Francesco II di Barbone.  Concludeva, così, la sua vita terrena, lontano dalla  sua terra e dai suoi affetti, in triste solitudine, l’ultimo Re di una dinastia che aveva regnato per 126 anni sul trono delle Due Sicilie. La sorte gli aveva riservato compiti indubbiamente più grandi di lui che egli tuttavia nei momenti decisivi aveva affrontati e sofferti con eroico coraggio e regale dignità. Nei lunghi anni d’esilio aveva costantemente seguito le vicende della sua patria e mai aveva deposto la speranza di ritornare tra quei fedeli compagni d’arme il cui ricordo egli portava nel cuore dall’ultimo mesto saluto sugli spalti della Fortezza di Gaeta.
Al momento del trapasso, avvenuto dopo breve malattia, gli erano accanto la moglie Maria Sofia di Wittelsbach che lo aveva raggiunto nell’imminenza del Natale, il fratello Alfonso, Conte di Caserta, l'Arciduchessa Maria e gli Arciduchi Alberto e Ranieri.

 “Da Gaeta ad Arco” di Aniello Gentile


Breve storia dell'esilio di Francesco Giuseppe II di Borbone
(Liberamente tratto da srs di Antonio Pagano)




Francesco II, rimasto a Roma fino al 1870, si spostò tra Parigi e Vienna, stabilendosi, quindi, con Maria Sofia a Possenhofen in Germania, sul lago di Starnberg.
Il Re, ammalatosi di diabete, aveva cominciato a frequentare sin dal 1876 Arco, stazione termale nei pressi di Trento, allora felicemente parte dell’Impero austriaco, sotto il nome di Duca di Castro o “sig. Fabiani”, era ospitato nella villa dell’Arciduca Alberto d'Austria.
Nell'autunno del 1894, Francesco II e Maria Sofia si recarono per le consuete cure ad Arco. Approssimandosi le festività natalizie le condizioni di salute del Re si aggravarono improvvisamente. Nonostante le premurose cure mediche, il giorno 27 dicembre 1894 Francesco II morì a soli 58 anni d'età.
I funerali si svolsero il 5 gennaio 1895 alla presenza dei principi reali e di quasi tutti i rappresentanti dell’aristocrazia internazionale, dall’Arcivescovo di Trento.
La salma fu seppellita nel Duomo di Arco. Le resero gli onori due battaglioni di Cacciatori austriaci, mentre dal Monte Brione spararono i cannoni di una batteria. Nello stesso giorno, anche a Napoli fu celebrata una solenne funzione religiosa alla presenza di tutti i nobili duosiciliani, dei Cavalieri dell’Ordine di San Gennaro e dell’Ordine di Malta.
L’arciprete Chini, testimone del tempo, così lo descrisse:
«dal contegno tanto riservato, che in Arco non si faceva neppure rimarcare, tranne che la sua frequenza e divozione alla Chiesa: quasi suo unico compagno era l’Arciduca Alberto, e qualche volta suo cognato l’Arciduca Carlo Salvatore». Le sue ultime giornate le aveva trascorse compiendo qualche passeggiata nei dintorni della cittadina, scambiando qualche battuta con la gente del luogo, che ricordava la sua svelta camminatura lungo il viale delle Magnolie, per giungere puntuale alle sacre funzioni mescolandosi ai semplici contadini.


Fu Francesco II di Borbone il vero “re galantuomo”,  parola di Matilde Serao





Francesco II di Borbone e la Principessa di Baviera Maria Sofia Wittelsbach nel 1865


Il passo che segue, relativo al trapasso di S.M. Francesco II, è stato tratto dall’opera: “Per la traslazione in Santa Chiara di Napoli dei resti mortali degli ultimi Sovrani delle Due Sicilie” - Napoli 1984 - di Padre Gaudenzio dell’Aja, francescano.

“Nella seconda decade di dicembre, la Regina si recò ad Arco per trascorrervi i giorni di Natale e di Capodanno insieme col Consorte, ma la vigilia di Natale le condizioni di salute di Francesco di Borbone si aggravarono. Il 26 dicembre, dopo la celebrazione della Messa, furono amministrati al Sovrano il Viatico e l'Estrema Unzione.
Confortato dalla benedizione del Sommo Pontefice, Francesco II si spense in Arco il 27 dicembre 1894, alle ore 14,34.
Erano presenti al transito la Regina Maria Sofia, il Conte di Caserta e gli Arciduchi di Austria, Alberto, Ranieri ed Ernesto.
Napoli apprese la notizia della morte di Francesco II di Borbone dalle colonne de Il Mattino. Matilde Serao scrisse in prima pagina un articolo dal titolo « Il Re di Napoli », in cui fra l’altro diceva:
«Don Francesco di Borbone è morto, cristianamente, in un piccolo paese alpino, rendendo a Dio l’anima tribolata ma serena. Giammai principe sopportò le avversità della fortuna con la fermezza silenziosa e la dignità di Francesco secondo. Colui che era stato o era parso debole sul trono, travolto dal destino, dalla ineluttabile fatalità, colui che era stato schernito come un incosciente, mentre egli subiva una catastrofe creata da mille cause incoscienti, questo povero re, questo povero giovane che non era stato felice un anno, ha lasciato che tutti i dolori umani penetrassero in lui, senza respingerli, senza lamentarsi; ed ha preso la via dell’esilio e vi è restato trentaquattro anni, senza che mai nulla si potesse dire contro di lui. Detronizzato, impoverito, restato senza patria, egli ha piegato la sua testa sotto la bufera e la sua rassegnazione ha assunto un carattere di muto eroismo... Galantuomo come uomo e gentiluomo come principe, ecco il ritratto di Don Francesco di Borbone».
La salma di Francesco II, vestita con abiti civili su cui spiccavano le decorazioni e fra queste la medaglia al valore militare per la difesa di Gaeta, restò esposta nella camera ardente fino alla sera del 29 dicembre".


Arco, 3 gennaio 1903:  Cronaca della sepoltura del Re

Maria Sofia (seconda da destra) è con le figlie di Ferdinando II;  La fotografia (di Bernoud) è evidentemente stata scattata poco dopo la morte del Re.


Verso le 3 pomeridiane la salma reale fu deposta nella Cripta in quei giorni sollecitamente preparata alla presenza di molti Signori e Principi del Regno delle Due Sicilie. In quell’occasione laggiù intorno alla tomba il signor Principe Pignatelli D’Angio disse alcune poche ma solenni parole per rilevare, che tutto non era finito, ma se  chiudevasi un’ era di gloria un’altra pure di gloria doveva incominciare, terminando: è morto il Re, viva il Rè! A cui facevano plauso gli astanti profondamente commossi.



20 commenti:

Anonimo ha detto...

un Sovrano con la "S" maiuscola.
Mi inchino davanti a quest'UOMO

Anonimo ha detto...

Bisogna rinnegare il più cretino degli uomini....garibaldi..

Anonimo ha detto...

Sarei stato volentieri anch'io un "Brigante", ma preferisco dire un Partigiano, con un simile RE. W IL RE FRANCESCO II DI BORBONE, ONORE A LUI!

luigi culmone ha detto...

Francesco II , un grande Re , un grande cristiano , un grande ed eroico soldato....dopo 150 anni dalla truffa dei cosiddetti "mille"..i meridionali possono essere orgogliosi del loro ultimo Re ....nell'avvidendarsi dei secoli tutto torna ...i Borbone sono ancora tra le famiglie regnanti piu' apprezzate al mondo ..i Savoia per sbarcare il lunario vendono cetriolini e ballano il tip tap .....W "O 'Re"

Anonimo ha detto...

Ecco chi doveva essere il primo Re d'Italia...un vero Galantuomo, un grande sovrano. Che sbaglio clamoroso!

Anonimo ha detto...

I Borbone dovrebbero tornare e regnare non solo sul Regno delle Due Sicilie ma su tutta Italia al posto della repubblica fallimentare e della dinastia codarda dei Savoia-Carignano. Viva la Dinastia Borbonica! Viva il Regno Borbonico d'Italia! I discendenti di Re Alfonso sono giovani, forti, maschi e di sangue reale a differenza del ballerino sabaudo!

Anonimo ha detto...

Sempre fedele.

Anonimo ha detto...

SAVOIA = 2 GUERRE MONDIALI

REPUBBLICA = POLITICI MAFIOSI E CORROTTI ,FAME E DISOCCUPAZIONE

CHI è RESPONSABILE DEI PROPRI MALI PIANGA SE STESSO.......

LE ULTIME PAROLE DEL RE FRANCESCO II DI BORBONE PRIMA DI IMBARCARSI PER L'ESILIO FURONO

" NON VI LASCERANNO NEMMENO GLI OCCHI PER PIANGERE "

COSI è STATO ......

Biagio Salvati ha detto...

UOMO DI GROSSA DIGNITA' COME POCHI AL MONDO - MORIRE LONTANO DALLA SUA NAPOLI DOPO I TRADIMENTI E ADESSO CI SI RENDE CONTO DOPO 150 DI MAL POLITICA DEI 1037 MUNNEZZ CHE ASSODATI DA UN KILLER DI TORINO HANNO VOLUTO QUESTO STATO CHIAMATO I T A L I A!!!! MA DOV'E'

Sonia ha detto...

Ho un rispetto profondissimo per un vero RE quale era il nobile Francesco II ma non sono monarchica. Vorrei solo che ci riappropriassimo della nostra identità perduta o meglio che ci hanno obbligato a perdere!
Risolleviamoci e solleviamoci!
AVANTI BORBONI!!!
Sonia

Anonimo ha detto...

pierantonio
la dinastia dei Borbone di Napoli rappresentata dal suo ultimo Re francesco II, il quale rimase con i suoi soldati fino all'ultimo quando ormai il regno era limitato alle sole mura della fortezza di Gaeta, uscì dalla storia ufficiale con grande dignità. Neanche un secolo dopo un'altra dinastia usciva dalla storia ufficiale...in fuga...di nascosto...abbandonando soldati e popolo ad un tragico destino.

Anonimo ha detto...

ma cosa state dicendo! l'ultimo borbone sarà stato pure una brava persona ma era completamente succube dello strapotere austriaco, mai nulla fece per la causa della indipendenza nazionale rimanendo completamente vassallo della ferocia austriaca nemica mortale del patriottismo italiano risorgimentale.

Anonimo ha detto...

"...per la causa della indipendenza nazionale rimanendo completamente vassallo della ferocia austriaca nemica mortale del patriottismo italiano risorgimentale."

Ah ah ah! Ma Lei crede ancora a Babbo Natale?

Anonimo ha detto...

GRAZIE AI BORBONE ,PER 150 ANNI IL MERIDIONE HA AVUTO PRIMATI DI TUTTO RISPETTO. RISPETTO A DUE NAZIONI ( FRANCIA ED INGHILTERRA , CHE AVEVANO IL TRIPLO DELLA POPOLAZIONE RISPETTO ALLE 2 SICILIE),IL RESTO DELL'ITALIA FETEVA E FAMM 'O STEV CHIN E RIEBBETE

Anonimo ha detto...

Meglio tardi che mai. Conoscere qualcosa della storia pre-risorgimentale mi rende più orgoglioso di essere meridionale. La storia restituisce ai Borbone dopo 150 anni l'onore sottratto dalla viltà dei Savoia e gli interessi dei potenti d'Europa. W i Borbone, W il Sud.

michele ha detto...

Sono un meridionale e con grande stupore incomincio a capire oggi la vera storia del nostro popolo del sud,a scuola mi hanno insegnato altro,ma la verita' viene sempre a galla,vorrei che il tempo tornasse indietro,darei la mia vita per il mio RE. ONORE E GLORIA A FRANCESCO II DI BORBONE. "VIV O RRE!". Michele.

Anonimo ha detto...

Anch'io mi affaccio da poco alla Nostra Vera Grande storia. . Sn commossa e orgogliosa di leggere queste parole..

don Massimo Cuofano ha detto...

Per chi ama la figura buona, generosa e santa di Francesco II di Borbone, venga a visitare il Sito Web www.fondazionefrancescosecondo.it e aderisca alla Fondazione che vuole ridare gloria a questo grande Re, alla nostra storia e che vuole promuovere la verità sulla vita di questo Sovrano cattolico e dignitoso.

Unknown ha detto...

Invito tutti a visitare il Sito www.fondazionefrancescosecondo.it dove troverete scritti e riflessioni sulla santa vita di Re FRancesco II, e potrete prendere visione del progetto della nostra Fondazione. Grazie!

Anonimo ha detto...

voglio solo che i ragazzi imparino la vera storia d italia per apprezzare i borboni e il popolo del sud