Paul Craig Roberts
Pagliacci pericolosi, pagati per mentire. Dal portoghese
José Manuel Barroso, presidente della Commissione Europea prima del degno
sostituto Juncker, fino al danese Anders Fogh Rasmussen, segretario generale
della Nato.
Obbediscono agli ordini di chi li ha piazzati
al vertice: gli Stati Uniti. E l’ordine è semplice: raccontare il contrario
della verità, in modo da “orientare” l’opinione pubblica grazie ai media
mainstream, anch’essi “zerbini” del super-potere come i loro editori, per nulla
indipendenti.
E’ la dura accusa lanciata sul blog
“Counterpunch” da Paul Craig Roberts,
già editor e viceministro di Reagan, indignato per la criminale manipolazione
delle notizie sul fronte ucraino, orchestrata dallo staff di Obama.
E perché gli europei non si ribellano, visto
che hanno tutto da perdere in caso di un’escalation con la Russia?
Perché noi americani li paghiamo, scrive
Roberts: tutti i leader europei sono stati elevati a ruoli di comando dallo Zio
Sam. Grazie agli Usa hanno
fatto carriera e ricevuto denaro a palate. Per questo, sono pronti a dire (e
fare) qualsiasi cosa. Anche la guerra, persino
contro una superpotenza nucleare.
«Herbert
E. Meyer, un pazzo che per un periodo aveva occupato il ruolo di assistente
speciale del direttore della Cia durante l’amministrazione Reagan, ha scritto
un articolo invitando all’assassinio del presidente russo Vladimir Putin»,
riferisce Craig Roberts in un post tradotto da “Come Don
Chisciotte”. Dice l’ex uomo Cia: «Se dobbiamo farlo
uscire dal Cremlino con i piedi in avanti e un foro di proiettile nella nuca,
non avremmo problemi». Assassinare Putin? «Come il folle Meyer spiega – ribatte
Roberts – il delirio che Washington ha diffuso nel mondo non ha limiti».
Lo provano, su un altro piano, le bugie di
Barroso, «messo alla presidenza della Commissione Europea come burattino degli Usa». Dopo
una recente telefonata con Putin, Barroso ha raccontato ai media che il
capo del Cremlino avrebbe espresso la seguente minaccia: «Se volessi, potrei
prendermi Kiev in due settimane». C’è da mettersi a ridere, dice Roberts:
«Chiunque abbia un minimo di dimestichezza con la disparità tra le forze russe
e ucraine sa più che bene che alla Russia basterebbero 14 ore, e non 14 giorni,
per prendersi l’Ucraina».
Basta ricordarsi cosa accadde all’armata
georgiana «addestrata e armata da Usa e
Israele quando Washington aveva piazzato i suoi bambolotti georgiani
nell’Ossezia del Sud». Le forze georgiane, precisa Roberts, sono collassate
sotto il contrattacco russo in appena 5 ore. In ogni caso, «Putin non ha
minacciato nessuno: una minaccia non sarebbe coerente con l’intero approccio
attendista di Putin alla minaccia strategica che Washington e i suoi burattini
della Nato hanno mosso alla Russia in Ucraina».
Il rappresentante permanente della Russia
all’Ue, Vladimir Chizhov, ha detto che se la menzogna di Barroso non verrà
ritrattata, la Russia divulgherà la registrazione dell’intera conversazione.
«La bugia che la marionetta di Washington Barroso ha raccontato non è degna di
una persona rispettabile», scrive Roberts.
«Ma dove, in Europa, c’è
qualcuno di rispettabile al potere?Da nessuna parte. Le poche persone serie
sono del tutto fuori dai centri di potere».
Al vertice c’è gente come Rasmussen: era solo
il premier della piccola Danimarca, e un giorno capì che «avrebbe potuto salire
oltre, diventando una marionetta degli Usa». Come?
Per esempio supportando l’invasione illegale dell’Iraq. E quindi, mentendo:
«Sappiamo – disse – che Saddam Hussein possiede armi di distruzione di massa».
Il danese conosceva le regole: «Chi serve Washington fa carriera, e Rasmussen
ne ha fatta».
Osserva Craig Roberts: «Il problema del mettere
in certe posizioni dei mentecatti è che essi rischierebbero il mondo per la
loro carriera».
Ora, secondo l’ex viceministro di Reagan, il
segretario della Nato ha «messo a rischio la sopravvivenza di tutta l’Europa,
occidentale e orientale», annunciando al vertice di Newport la creazione di una
forza speciale di attacco capace di operazioni-lampo in Russia. Ciò che «il
burattino di Washington chiama “piano di azione immediata”» è giustificato come
una risposta al quello che viene definito «l’atteggiamento aggressivo della
Russia in Ucraina». Tutto falso, ovviamente. Inoltre, la “forza d’attacco
fulminea” di Rasmussen «verrà spazzata via così come ogni capitale europea».
Aggiunge Roberts: «Che tipo di idiota provoca in questo modo una superpotenza
nucleare?». Risposta: un “idiota” prezzolato, riempito di dollari e quindi
ricattabile.
Racconta Craig Roberts: «Il mio professore di
dibattito all’università, che è diventato un alto ufficiale del Pentagono con
il compito di terminare la guerra in
Vietnam, in risposta alla mia domanda su come Washington faccia sempre fare
all’Europa ciò che
vuole ha detto: “Soldi, diamo loro soldi”.
“Aiuti stranieri?”, ho chiesto. “No, diamo ai politici europei un sacco di
soldi. Loro sono in vendita. Noi li compriamo, e loro ci rendono conto”.
Forse – aggiunge Roberts – questo spiega i 50 milioni di dollari guadagnati da
Blair, in un anno, con il suo ufficio».
Facile prendersela con Mosca, inventando di
sana pianta ogni accusa: «La Russia se ne è stata in disparte mentre il
governo-marionetta di Kiev ha accerchiato e bombardato insediamenti civili,
ospedali, scuole, e lanciato una serie costante di bugie». Putin ha persino
respinto le richieste delle province ora indipendenti del Sud e dell’Est
dell’Ucraina, in passato territori russi, di venire nuovamente annesse. La
verità è esattamente opposta: «Sono le milizie naziste ucraine ad attaccare i civili
nei territori che appartenevano alla Russia». Infatti, «molti militari ucraini
hanno disertato a favore delle repubbliche indipendenti».
A quei soldati disertori non piaceva l’idea di
bombardare civili inermi e di combattere accanto a dei neonazisti, alcuni
ripresi con la svastica stampata sull’elmetto. «L’Ucraina dell’Ovest – ricorda Craig Roberts – è la dimora delle
divisioni ucraine delle SS che combatterono al fianco di Hitler. Oggi le
milizie organizzate dal “Right Sector” e altri partiti politici di destra
indossano la divisa delle divisioni ucraine delle SS. Queste sono le persone
che Washington e l’Ue sostengono. Se i nazisti ucraini potessero vincere contro
la Russia, e non possono, si rivolterebbero all’Occidente. Esattamente come
l’Isis, creato da Washington, e che Washington ha sguinzagliato contro Siria e
Libia. Ora l’Isis sta ricreando un Medio Oriente unito, e Washington non sembra
in grado di reagire.
William
Binney, un ex ufficiale dell’Nsa, ha scritto alla cancelliera tedesca
Angela Merkel avvertendola di difendersi dalle menzogne di Obama al summit
della Nato in Galles. Gli ufficiali dell’intelligence statunitense avvertono la
Merkel di ricordarsi delle “armi di distruzione di massa” irachene e di non
farsi ingannare nuovamente, entrando stavolta in conflitto con la Russia».
«Fino ad ora», nella vertenza con Mosca
sull’Ucraina, la cancelliera «ha rappresentato Washington, non gli interessi
dell’economia tedesca,
non il popolo tedesco, non la Germania come
nazione», sostiene Roberts, ricordando che in una manifestazione di protesta, a
Dresda, una folla ha ostacolato il discorso della Merkel gridandole “kriegstreiber” (guerrafondaia),
“bugiarda” e “nessuna guerra contro
la Russia”. Nulla, comunque, che abbia perforato il muro dei media
mainstream, silenzio e menzogna.
Craig Roberts denuncia il “Washington Post”, «un
giornale-trofeo nelle mani del proprietario miliardario di “Amazon.com”»,
divenuto «un zimbello mondiale» per «le bugie di Washington» su Putin,
«sbrodolate» in editoriali come quello del 31 agosto. Putin avrenne
«resuscitato la tirannia» per ricostituire l’impero russo. «Come ex editore del
“Wall Street Journal” – replica Paul Craig Roberts – posso dire con assoluta
certezza che una propaganda di questo tipo, spacciata per editoriale, sarebbe
conseguita nell’immediato licenziamento di tutte le persone coinvolte».
I nostri media evitando
persino di riferire quello che Kiev racconta al Fmi: e cioè che l’Ucraina non è
mai stata invasa. In caso di invasione, infatti, la guerra sarebbe
conclamata. E una Ucraina ufficialmente in guerra con un
paese straniero non potrebbe neppure ricevere le agognate sovvenzioni del Fondo
Monetario.
«Ma i media
occidentali non si interessano ai fatti: bastano le bugie, solo le bugie. Il
“Washington Post”, il “New York Times”, la “Cnn”, “Fox News”, “Die Welt”, la
stampa francese e quella inglese pregano in coro:
“Per favore, Washington, dacci altre bugie
sensazionali da sbandierare. La nostra circolazione ne ha bisogno.
Chissenefrega della guerra e della
razza umana, se in cambio possiamo avere stabilità finanziaria”».
Siamo seri, aggiunge Roberts: se unità militari
russe fossero davvero in azione nell’Est del paese, l’Ucraina «non esisterebbe
più» e sarebbe di nuovo «parte della Russia, come secoli prima che Washington
sfruttasse il crollo dell’Unione Sovietica per separarla».
Piuttosto, c’è da domandarsi «quanto durerà la
pazienza russa di fronte alle continue bugie e provocazioni dell’Occidente»,
visto che «le menzogne di Washington, insieme a quelle dei suoi bambolotti
europei e dei media
occidentali, rendono inutili gli sforzi della Russia per risolvere la
situazione con la diplomazia e un comportamento non aggressivo».
Per Roberts, «non c’è nulla che la Nato possa
fare se la Russia decide che un’Ucraina nelle mani di Washington è una minaccia
strategica troppo grande per i propri interessi».
Niente da fare, se Mosca decissere davvero di
“reincorporare” Kiev: «Qualsiasi forza d’intervento della Nato inizierebbe una guerra che non
potrebbe vincere. E la popolazione tedesca, memore delle conseguenze della guerra contro
la Russia, ribalterebbe il governo burattino di Washington».
A quel punto, «la Nato e la Ue crollerebbero,
se la Germania si
staccasse dall’assurdo costrutto asservito agli interessi di Washington a spese
dell’Europa». Solo
allora, finalmente, «il mondo avrebbe pace».
Fonte: visto su LIBRE del 25 settembre 2014
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