Corrado Passera
”Il nostro Paese e’ stato vicinissimo a perdere la sua
sovranita’, indipendenza e dignita’” ma “tutti insieme siamo riusciti a
evitarlo perche’ quello che e’ stato fatto e’ stato fatto con la grandissima
compartecipazione di tutti”. Cosi’ il ministro dello Sviluppo economico,
Corrado Passera, intervenendo agli Stati generali del Nord promossi dalla Lega
in corso al Lingotto di Torino. Per questo, ha aggiunto “se possiamo parlare di
crescita e’ perche’ abbiamo passato quel grandissimo momento di rischio”.
Passera, rispondendo a una sollecitazione di Maroni che
gli chiedeva se è d’accordo con la proposta della Lega che intende
trattenere in ogni regione il 75% delle tasse pagate (oggi siamo intorno a una
media del 35%), ha risposto: “Sul numero ci sarebbe da approfondire. Tuttavia
penso che in Italia non abbiamo realizzato il federalismo di cui invece c’è
bisogno, visto che il nostro è un Paese così diverso. Invece siamo arrivati al
punto che il processo decisionale è totalmente imballato. Dobbiamo stabilire un
rapporto diretto fra il livello di responsabilità e le risorse necessarie per
realizzarlo, preoccupandoci però di salvaguardare un livello di solidarietà a
livello nazionale. Dobbiamo però premiare le amministrazioni virtuose e
commissariare veramente quelle che virtuose non sono”.
Il ministro, incalzato direttamente dal segretario
federale della Lega Nord Roberto Maroni, parla davanti a una platea di
oltre 500 imprenditori ed operatori economici, che per la prima volta si sono
riuniti così in forze per una iniziativa del Carroccio. Dalle domande dei
presenti, appare evidente come nel mirino delle critiche vi sia
soprattutto il comportamento del sistema bancario, accusato da aver ricevuto i
soldi della Bce e averli trattenuti per i propri bilanci, anzichè immetterli
nel sistema delle imprese. Chiaramente Passera ha difeso il sistema bancario
italiano rispetto ai comportamenti delle banche di altri Paesi e ha spiegato
che i soldi della Bce sono rimasti nelle casse degli istituti come conseguenza
del fatto che la caduta di credibilità del Paese aveva bloccato il finanziamento
del nostro debito a livello internazionale. Ha illustrato le misure che stanno
ora riversando liquidità nel mondo delle imprese, anche se si è detto
preoccupato dei livelli di sofferenza che le banche stanno raggiungendo sul
fronte del credito alle imprese.
Parlando della crescita e del fatto che l’Italia chiuderà
l’anno con una contrazione del Pil tra il meno 2,5/2,6%, il ministro ha
confessato che obiettivamente non era possibile aspettarsi di meglio a fronte
di circa 100 miliardi di manovre attuate tra governo Berlusconi e governo Monti
e alla crisi internazionale che ha abbattuto i valori di borsa e quelli
immobiliari, improverendo imprese e famiglie. “A fronte di tale panorama – gli
ha replicato Maroni – sono curioso di vedere i bilanci 2012 delle banche, che
scommetto saranno invece tutti con segno positivo”.
”Dopo il decreto Salva Italia, mi piacerebbe un decreto ‘salva
imprese Nord’ perche’ la locomotiva del Paese sono le piccole e medie imprese
del Nord”, ha detto il segretario federale della Lega al ministro. ”Non
concordo sul limitarci al supporto alle imprese del Nord, potrebbe provocare un
pericoloso allargamento tra performance del Paese. Ma qui c’e’ la locomotiva,
grandi energie da valorizzare”, ha replicato Passera.
Fonte: srs di GIANLUCA MARCHI, dal L’indipendenza del 29
settembre 2012
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