Figura 1 - Diagramma Cipolla
di
Carlo M. Cipolla, Professore Emerito di storia Economica a Berkeley
I grandi personaggi carismatici/demagoghi moltiplicano/attirano
gli stupidi trasformandoli da cittadini pacifici in masse assatanate
Quando la maggior parte di una società è
stupida allora la prevalenza del cretino diventa dominante ed inguaribile
Fatti:
1. gli stupidi danneggiano
l'intera società;
2. gli stupidi al potere
fanno più danni degli altri;
3. gli stupidi democratici
usano le elezioni per mantenere alta la percentuale di stupidi al potere;
4. gli stupidi sono più
pericolosi dei banditi perché le persone ragionevoli possono capire la logica
dei banditi;
5. i ragionevoli sono
vulnerabili dagli stupidi perché:
* generalmente vengono sorpresi
dall'attacco;
* non riescono ad organizzare una difesa
razionale perché l'attacco non ha alcuna struttura razionale.
Prima Legge
Sempre e inevitabilmente ognuno di noi sottovaluta il
numero degli individui stupidi in circolazione:
a) persone che reputiamo
razionali ed intelligenti all’improvviso risultano essere stupide senza ombra
di dubbio;
b) giorno dopo giorno siamo
condizionati in qualunque cosa che facciamo da gente stupida che
invariabilmente compaiono nei luoghi meno opportuni.
E’ impossibile stabilire una
percentuale, dato che qualsiasi numero sarà troppo piccolo.
Seconda Legge
La probabilità che una certa persona sia stupida é
indipendente da qualsiasi altra caratteristica della stessa persona, spesso ha
l'aspetto innocuo/ingenuo e ciò fa abbassare la guardia.
Se studiamo la percentuale di
stupidi fra i bidelli che puliscono le classi dopo che se ne sono andati alunni
e maestri, scopriremo che è molto più alta di quello che pensavamo. Potremmo
supporre che è in relazione con il basso livello culturale o col fatto che le
persone non stupide hanno maggiori opportunità di avere buoni lavori. Però se
analizziamo gli studenti ed i professori universitari (o i programmatori di
software) la percentuale è esattamente la stessa.
Le femministe militanti
potranno arrabbiarsi, ma la percentuale di stupidi è la stessa in ambo i sessi
(o in tutti i sessi a seconda di come si considerano).
Non si può trovare nessuna
differenza del fattore Y nelle razze, condizioni etniche, educazione, eccetera.
Terza Legge
Una persona stupida è chi causa un danno ad un altra
persona o gruppo di persone senza nel contempo realizzare alcun vantaggio per
sé o addirittura subendo una perdita.
Quarta Legge
Le persone non stupide sottovalutano sempre il
potenziale nocivo delle persone stupide.
Dimenticano costantemente che in qualsiasi momento, e in qualsiasi circostanza,
trattare e/o associarsi con individui stupidi si dimostra infallibilmente un
costosissimo errore.
Quinta Legge
La persona stupida é il tipo di persona più pericolosa
che esista.
Questa è probabilmente la più
comprensibile delle leggi per la conoscenza comune che la gente intelligente,
per quanto possano essere ostili, sono prevedibili mentre gli stupidi non lo
sono.
Inoltre il suo Corollario di base:
"Una persona stupida è più
pericolosa di un bandito" ci conduce all’essenza della Teoria del
Cipolla. Esistono quattro tipi di persone in dipendenza del loro comportamento
in una transazione:
- Disgraziato (Sfortunato): chi con la sua azione tende a causare
danno a sé stesso, ma crea anche vantaggio a qualcun altro
- Intelligente: chi con la sua azione tende a creare vantaggio per sé
stesso, ma crea anche vantaggio a qualcun altro
- Bandito: chi con la sua azione tende a creare vantaggio per sé
stesso, ma allo stesso tempo danneggia qualcun altro
- Stupido: chi causa un danno
ad un altra persona o gruppo di persone senza nel contempo realizzare alcun
vantaggio per sé o addirittura subendo una perdita
Il Professor Cipolla usa un
diagramma come quello della figura 1.
L’asse delle X misura i vantaggi ottenuti dalle
proprie azioni.
L’asse delle Y misura i vantaggi ottenuti da altri a
causa delle proprie azioni.
Chiaramente, le persone nel
quadrante I
sono Intelligenti,
le persone nel quadrante B sono i Banditi,
le persone nel quadrante D sono i Disgraziati o Sfortunati,
e le persone nel quadrante S sono
gli Stupidi.
E’ anche abbastanza chiaro
che a seconda della loro ubicazione in questa sistema le persone avranno un
maggiore o minore grado di stupidità, intelligenza, banditismo, ecc. Si può sviluppare un’ampia varietà di
combinazioni come i banditi intelligenti e i banditi stupidi, dipendendo dal
rapporto beneficio/danno.
La quantità del danno
dovrebbe misurarsi dal punto di vista della vittima e non del bandito, e ciò fa
che la maggior parte dei ladri e criminali siano abbastanza stupidi.
Ognuno può utilizzare questo
sistema per studiare la stupidità ed elaborare l’applicazione della Teoria del
Cipolla in tutte le sue possibili varianti.
Ma la storia non finisce qui.
Se tracciamo una linea
diagonale fra gli assi, vedremo che tutta la zona che si trova in alto a destra
di questa linea corrisponde ad un miglioramento nel bilancio totale del
sistema, mentre gli eventi e la persone dell’altro lato si associano ad un
peggioramento.
Si possono effettuare una
varietà di analisi interessanti studiando le variabili in ciascuno dei
quadranti come Sd e Sb, lb e Id, Ds e Di, o in tanti subquadranti come uno
desidera.
Per esempio la corda M nel lato inferiore destro della
maglia delinea il bandito perfetto, uno che provoca esattamente tanto danno
come a sua volta ne trae vantaggio. Ovviamente da ambo i lati della diagonale
si trovano situazioni di banditi imperfetti. Bi corrisponde ai banditi intelligenti e Bs ai banditi stupidi.
In un mondo popolato
esclusivamente da Banditi perfetti
il sistema rimarrebbe equilibrato; i danni e i vantaggi si eliminano
vicendevolmente. Lo stesso effetto si verificherebbe in un mondo popolato
esclusivamente da Sfortunati perfetti.
Teoricamente le persone
intelligenti forniscono il maggior contributo alla società in senso
generale.
Però, per quanto possa
sembrare brutto, anche i banditi intelligenti contribuiscono ad un
miglioramento nel bilancio della società provocando nel complesso più vantaggi
che danni. Le persone sfortunate-intelligenti anche se perdono individualmente
possono tenere effetti socialmente positivi.
Senza dubbio, quando la
stupidità entra in scena, il danno è enormemente maggiore del beneficio a
chicchessia. Ciò dimostra il punto originale: l’unico fattore più pericoloso in qualsiasi società umana è la stupidità.
Cipolla segnala che, intanto
che il fattore Y è costante nel
tempo, come nello spazio, una società in ascesa tiene un percentuale maggiore
di gente intelligente, come una società in declino tiene un allarmante
percentuale di banditi con una forte fattore di stupidità (subquadrante Bs) fra le persone al potere ed
egualmente un allarmante percentuale di sfortunati (area D) fra quelli che non sono al potere.
Cipolla osserva inoltre che
le persone intelligenti generalmente sanno di esserlo, i banditi anche sono
consci della loro attitudine e anche le persone sfortunate hanno un forte
sospetto che non tutto vada per il verso giusto.
Ma le persone stupide non sanno di essere stupide, e questa è una ragione in più che li rende
estremamente pericolose.
E questo fa ritornare alla
domanda originale e dolorosa: sono stupido? Ho superato vari test di
coefficiente di intelligenza con buoni risultati. Sfortunatamente, so come
funzionano questi test e che non dimostrano niente.
Varie persone mi hanno detto
che sono intelligente. Però neanche questo dimostra niente. Queste persone
possono essere forse molto considerate per dirmi la verità. O al contrario
potrebbero star tentando di usare la mia stupidità per trarne vantaggio.
O potrebbero essere tanto
stupidi quanto me.
Mi fermo con una piccola
speranza: sono cosciente di quanto sono (o sono stato) stupido.
E questo indica che non sono completamente stupido.
Corollario di
Livraghi alla Prima Legge di Cipolla
In ognuno di noi c’è un
fattore di stupidità, che è sempre più grande di quanto supponiamo.
Fonte:
srs di Carlo M.Cipolla, da Giovis.com
Link: http://www.giovis.com/cipolla.htm
CARLO MARIA CIPOLLA: LE LEGGI FONDAMENTALI DELLA STUPIDITÀ UMANA
1988
Carlo Maria Cipolla: «Leggi fondamentali della stupidità
umana»
Le faccende umane si trovano
per unanime consenso, in uno stato deplorevole. Questa peraltro non è una
novità. Per quanto indietro si riesca a guardare, esse sono sempre state in uno stato
deplorevole. Il pesante fardello di guai e miserie che gli esseri umani devono
sopportare, sia come individui che come membri della società organizzata, è
sostanzialmente il risultato del modo estremamente improbabile - e oserei dire
stupido - in cui la vita fu organizzata sin dai suoi inizi.
Da Darwin sappiamo di
condividere la nostra origine con le altre specie del regno animale e tutte le
specie, si sa, dal vermiciattolo all'elefante, devono sopportare la loro dose
quotidiana di tribolazioni, timori, frustrazioni, pene e avversità. Gli esseri
umani, tuttavia, hanno il privilegio di doversi sobbarcare un peso aggiuntivo,
una dose extra di tribolazioni quotidiane, causate da un gruppo di persone che
appartengono allo stesso genere umano. Questo gruppo è molto più potente della
Mafia o del Complesso industriale-militare o dell'Internazionale comunista. E
un gruppo non organizzato, non facente parte di alcun ordinamento, che non ha
capo, né presidente, né statuto, ma che riesce tuttavia ad operare in perfetta
sintonia come se fosse guidato da una mano invisibile, in modo tale che le
attività di ciascun membro contribuiscono potentemente a rafforzare ed
amplificare l'efficacia dell'attività di tutti gli altri membri. La natura, il
carattere ed il comportamento dei membri di questo gruppo sono l'argomento
delle pagine che seguono.
Occorre sottolineare a questo
punto che questo saggio non è né frutto di cinismo né una esercitazione di
disfattismo sociale non più di quanto lo sia un libro di
microbiologia. Le pagine seguenti sono, infatti, il risultato di uno sforzo
costruttivo per investigare, conoscere e quindi possibilmente neutralizzare una
delle più potenti e oscure forze che impediscono la crescita del benessere e
della felicità umana.
LA PRIMA LEGGE
FONDAMENTALE
La Prima Legge
Fondamentale della stupidità umana asserisce senza ambiguità di sorta che:
Sempre e inevitabilmente ognuno di noi
sottovaluta il numero degli individui stupidi in circolazione(1):
A prima vista l'affermazione
può sembrare triviale oppure ovvia oppure in- generosa oppure tutte queste tre
cose insieme. Tuttavia un più attento esame rivela in pieno la sua realistica
veridicità. Si consideri quanto segue. Per quanto alta sia la stima quantitativa
che uno faccia della stupidità umana, si resta ripetutamente e ricorrentemente
stupiti dal fatto che:
a) persone
che uno ha giudicato in passato razionali ed intelligenti si rivelano poi
all'improvviso inequivocabilmente e irrimediabilmente stupide;
b) giorno
dopo giorno, con un'incessante monotonia, si è intralciati e ostacolati nella
propria attività da individui pervicacemente stupidi, che compaiono
improvvisamente ed inaspettatamente nei luoghi e nei momenti meno opportuni.
La Prima Legge Fondamentale
impedisce di attribuire un valore numerico alla frazione di persone stupide
rispetto al totale della popolazione: qualsiasi stima numerica risulterebbe una
sottostima. Perciò nelle pagine seguenti si denoterà la quota di persone
stupide all'interno di una popolazione con il simbolo σ.
LA SECONDA LEGGE
FONDAMENTALE
Le tendenze culturali
prevalenti oggi nei paesi occidentali favoriscono una visione egualitaria della
Umanità. Si ama pensare all'Uomo come al prodotto di massa di una catena di montaggio
perfettamente congegnata. La genetica e la sociologia, soprattutto, si sforzano
di provare, con una mole impressionante di dati scientifici e formulazioni, che
tutti gli uomini sono per natura uguali e che se alcuni sono più uguali degli
altri, ciò è attribuibile all'educazione e all'ambiente sociale e non a Madre
Natura.
Si tratta di un'opinione
diffusa che personalmente non condivido. E mia ferma convinzione, sostenuta da
anni di osservazioni e sperimentazioni, che gli uomini non sono uguali, che alcuni
sono stupidi ed altri non lo sono, e che la differenza è determinata non da
forze o fattori culturali ma dalle mene biogenetiche di una imperscrutabile
Madre Natura. Uno è stupido nello stesso modo in cui un altro ha i capelli
rossi; uno appartiene al gruppo degli stupidi come un altro appartiene ad un
gruppo sanguigno.
Insomma uno nasce stupido per
volere imperscrutabile e insindacabile della Divina Provvidenza.
Pur essendo
convinto che una frazione σ di esseri umani sia stupida e che lo sia per volere
della Provvidenza, io non sono un reazionario che cerca di reintrodurre
furtivamente discriminazioni di classe o di razza. Credo fermamente che la
stupidità sia una prerogativa indiscriminata di ogni e qualsiasi gruppo umano e
che tale prerogativa sia uniformemente distribuita secondo una proporzione
costante. Questo fatto è scientificamente espresso dalla Seconda Legge
Fondamentale che dice che:
La probabilità
che una certa persona sia stupida è indipendente da qualsiasi altra
caratteristica della stessa persona.
A questo proposito, la Natura
sembra veramente aver superato se stessa. E risaputo che la Natura, piuttosto
misteriosamente, fa in modo di mantenere costante la frequenza relativa di
certi fenomeni naturali. Per esempio, che gli uomini proliferino al Polo Nord
od all'Equatore, che le coppie che si uniscono siano progredite o
sottosviluppate, che siano nere, rosse, bianche, o gialle, il rapporto
maschio-femmina tra i nuovi nati è costante, con una leggera prevalenza dei
maschi. Noi non sappiamo come la Natura ottenga questo straordinario risultato,
ma sappiamo che per ottenerlo deve operare con grandi numeri. Il fatto
straordinario circa la frequenza della stupidità è che la Natura riesca a fare
in modo che tale frequenza sia sempre e dovunque uguale alla probabilità a
indipendentemente dalla dimensione del gruppo, tanto che si ritrova la stessa
percentuale di persone stupide sia che si prendano in considerazione gruppi
molto ampi o gruppi molto ristretti. Nessun altro genere di fenomeni oggetto di
osservazione offre una prova così singolare del potere della Natura.
La prova che l'educazione e
l'ambiente sociale non hanno nulla a che fare con la probabilità s è stata
fornita da una serie di esperimenti condotti in molte università del mondo.
Possiamo suddividere la popolazione di un'università in quattro grandi
categorie: i bidelli, gli impiegati, gli studenti, il corpo docente.
Ogni volta che si
analizzarono i bidelli si trovò che una frazione a di loro erano stupidi. Dato che il valore di σ era più alto di quanto ci si
aspettasse (Prima Legge), si pensò dapprima, pagando il tributo alle mode
correnti, che ciò fosse dovuto alla povertà delle famiglie da cui in genere i
bidelli provengono e alla loro scarsa istruzione. Ma analizzando i gruppi più
elevati si trovò che la stessa percentuale prevaleva anche fra gli impiegati e
fra gli studenti. Ancora più impressionanti furono i risultati ottenuti fra il
corpo docente. Sia che si considerasse
una grande università od una piccola, un istituto famoso od uno oscuro, si
trovò che la stessa frazione σ di professori era composta da stupidi. Fu tale
la sorpresa dei risultati ottenuti che ci si prefisse di estendere le ricerche
ad un gruppo particolarmente selezionato, ad una vera e propria «élite», cioè i
vincitori dei Premi Nobel. Il risultato confermò i poteri supremi della Natura:
una frazione σ
dei Premi Nobel è costituita da stupidi. Questo risultato è difficile da
accettare e digerire, ma troppe prove sperimentali ne provarono la fondamentale
validità. La Seconda Legge Fondamentale è una legge di ferro, e non ammette
eccezioni.
Il Movimento di Liberazione
della Donna apprezzerà la Seconda Legge, in quanto questa legge dimostra che
gli individui stupidi sono proporzionalmente tanto numerosi fra gli uomini che
fra le donne.
Le popolazioni dei paesi del
Terzo Mondo si consoleranno con la Seconda Legge, in quanto essa dimostra che
dopotutto le popolazioni cosiddette "sviluppate" non sono poi così
sviluppate. Che la Seconda Legge Fondamentale piaccia o non piaccia comunque le
sue implicazioni sono diabolicamente ineluttabili: essa comporta infatti che
sia che si frequentino circoli eleganti o che ci si rifugi tra i tagliatori di
teste della Polinesia, che ci si chiuda in un monastero o che si decida di trascorrere
il resto della propria vita in compagnia di donne belle e lussuriose, il fatto
permane che si dovrà sempre affrontare la stessa percentuale di gente stupida, percentuale che (in accordo con la Prima
Legge) supererà sempre le più nere previsioni.
UN INTERVALLO
TECNICO
A questo punto è necessario
chiarire il concetto di stupidità umana e definire la dramatis persona.
Gli individui sono
caratterizzati da differenti gradi di propensione a socializzare. Ci sono
individui per i quali qualsiasi contatto con altri individui è una dolorosa
necessità. Essi devono letteralmente sopportare le persone e le persone devono
sopportare loro. All'altro estremo dello spettro ci sono individui che non
possono assolutamente vivere da soli e sono persino disposti a trascorrere il
loro tempo in compagnia di persone che disdegnano, piuttosto che restare soli.
Tra questi due estremi vi è una grande varietà di condizioni sebbene la grande
maggioranza di persone sia più vicina al tipo che non può sopportare la
solitudine piuttosto che al tipo che non ha propensione per i rapporti umani.
Aristotele riconobbe questo fatto quando scrisse che «l'uomo è un animale sociale» e la validità della sua affermazione è
dimostrata dal fatto che noi ci muoviamo in gruppi sociali, che ci sono più
persone sposate che scapoli o nubili, che tanta ricchezza e tempo sono sprecati
in esasperanti e noiosi cocktail-parties e che alla parola solitudine viene
normalmente attribuita una connotazione negativa.
Che uno appartenga al tipo
eremita od al tipo mondano, deve comunque trattare con la gente, anche se con
diversa intensità. Ogni tanto anche gli eremiti incontrano persone. Inoltre ci
si pone sempre in relazione con gli esseri umani anche evitandoli. Ciò che
avrei potuto fare per un individuo o per un gruppo, e che non ho fatto,
rappresenta un «costo-opportunità» (cioè un guadagno mancato od una perdita)
per quella particolare persona o particolare gruppo. La morale della favola è
che ognuno di noi ha una sorta di conto corrente con ognuno degli altri. Da
qualsiasi azione, o non azione, ognuno di noi trae un guadagno od una perdita,
ed allo stesso tempo determina un guadagno od una perdita a qualcun altro. I
guadagni e le perdite possono essere opportunamente illustrati da un grafico, e
la figura 1 mostra il grafico base
utilizzabile per questo scopo.
Fig.1
Fig.1
Il grafico si riferisce ad un
individuo che chiameremo Tizio.
L'asse delle X misura il guadagno che Tizio ottiene
dalla sua azione.
L'asse delle Y mostra il guadagno che un'altra
persona, o gruppo di persone, sperimenta a seguito dell'azione di Tizio.
Il guadagno può essere
positivo, nullo o negativo; un guadagno negativo equivale ad una perdita.
L'asse delle X misura i guadagni positivi di Tizio
alla destra del punto O, mentre le
perdite di Tizio sono indicate alla sinistra del punto O.
L'asse Y, rispettivamente sopra e sotto il punto O, misura i guadagni e le perdite della persona, o gruppo di
persone, con cui Tizio ha a che fare.
Per rendere chiare le cose,
facciamo un esempio ipotetico riferendoci alla figura 1.
Tizio compie un'azione nei
riguardi di Caio. Se Tizio dalla sua azione ricava un guadagno e Caio dalla
stessa azione riporta una perdita, l'azione sarà registrata sul grafico con un
segno che apparirà in qualche punto dell'area B.
I guadagni e le perdite
possono essere registrati sull'asse delle X e delle Y in dollari o franchi o
lire, se si vuole, ma si devono includere anche le ricompense e le
soddisfazioni psicologiche ed emotive e gli stress psicologici ed emotivi.
Questi sono beni (o mali) immateriali e pertanto assai difficili da misurare
con parametri oggettivi.
L'analisi di tipo
costi-benefici può aiutare a risolvere il problema, anche se non completamente,
ma non voglio infastidire il lettore con dettagli tecnici: un margine di
imprecisione può intaccare la misurazione, ma non intacca l'essenza
dell'argomento.
Un punto comunque deve essere
chiaro. Nel considerare l'azione di Tizio e nel valutare i benefici o le
perdite che Tizio ne deriva, si deve tener conto del sistema di valori di Tizio
ma per determinare il guadagno o la perdita di Caio è assolutamente indispensabile
riferirsi al sistema di valori di Caio e non a quello di Tizio. Troppo spesso
si sorvola su questa norma di fair play, e molti guai derivano proprio dal
fatto che non viene rispettato questo principio di civile comportamento.
Ricorriamo ancora una volta
ad un esempio banale. Tizio dà una botta sulla testa a Caio e ne ricava
soddisfazione. Tizio può magari sostenere che Caio è felice di aver ricevuto
una botta sulla testa. Ma è altamente probabile che Caio non sia della stessa opinione.
Anzi Caio potrebbe considerare il colpo sulla sua testa uno spiacevolissimo
incidente. Se la botta sulla testa di Caio sia stato un guadagno o una perdita
per Caio, tocca a Caio deciderlo e non a Tizio.
LA TERZA (ED
AUREA) LEGGE FONDAMENTALE
La Terza Legge Fondamentale
presuppone, sebbene non lo enunci esplicitamente, che gli esseri umani
rientrino in una di quattro categorie fondamentali: gli sprovveduti, gli intelligenti,
i banditi e gli stupidi. Il lettore acuto comprenderà facilmente che queste quattro
categorie corrispondono alle quattro aree H,
I, B, S del grafico base
(vedi fig. 1).
Se Tizio compie un'azione e
ne ricava una perdita mentre nello stesso tempo procura un vantaggio a Caio, il
segno di Tizio cadrà nel campo H: Tizio
ha agito da sprovveduto.
Se Tizio compie un'azione
dalla quale ottiene un vantaggio e nello stesso tempo procura un vantaggio
anche a Caio, il segno di Tizio cadrà nell'area I: Tizio ha agito intelligentemente.
Se Tizio compie un'azione
dalla quale trae un vantaggio causando una perdita a Caio, il punto di Tizio
cadrà nell'area B: Tizio ha agito da
bandito.
La stupidità corrisponde
all'area S ed a tutte le posizioni sull'asse Y sotto il punto O. La Terza
Legge Fondamentale chiarisce esplicitamente che:
Una persona
stupida è una persona che causa un danno ad un'altra persona o gruppo di
persone senza nel contempo realizzare alcun vantaggio per sé od addirittura
subendo una perdita.
Poste di fronte alla Terza
Legge Fondamentale, le persone razionali reagiscono istintivamente con
scetticismo ed incredulità. Il fatto è che le persone ragionevoli hanno
difficoltà a concepire ed a comprendere un comportamento irragionevole. Ma
lasciamo perdere la teoria ed osserviamo invece quel che ci capita in pratica
nella vita di tutti i giorni. Tutti noi ricordiamo casi in cui si ebbe
sfortunatamente a che fare con un individuo che si procurò un guadagno causando
a noi una perdita: eravamo incocciati in un bandito. Possiamo ricordare anche
casi in cui un individuo realizzò un'azione il cui risultato fu una perdita per
lui ed un guadagno per noi: avevamo avuto a che fare con uno sprovveduto(2).
Possiamo ricordare anche casi
in cui un individuo realizzò un'azione dalla quale entrambe le parli trassero
vantaggio: si trattava di una persona intelligente. Tali casi accadono di
continuo.
Ma riflettendoci bene bisogna
ammettere che questi non rappresentano la totalità degli eventi che
caratterizzano la nostra vita di tutti i giorni. La nostra vita è anche
punteggiata da vicende in cui noi si incorre in perdite di denaro, tempo,
energia, appetito, tranquillità e buonumore a causa delle improbabili azioni di
qualche assurda creatura che capita nei momenti più impensabili e sconvenienti
a provocarci danni, frustrazioni e difficoltà, senza aver assolutamente nulla
da guadagnare da quello che compie.
Nessuno sa, capisce o può
spiegare perché quella assurda creatura fa quello che fa. Infatti non c'è
spiegazione - o meglio - c'è una sola spiegazione: la persona in questione è stupida.
DISTRIBUZIONE
DELLA FREQUENZA
La maggior parte delle
persone non agisce coerentemente.
In certe circostanze una
persona agisce intelligentemente e in altre quella stessa persona si comporta
da sprovveduto. L'unica importante eccezione alla regola è rappresentata dalle
persone stupide che normalmente mostrano una massima propensione per una piena
coerenza in ogni campo d'attività.
Da ciò non consegue che si
possa segnare sul grafico solo la posizione degli individui stupidi. Possiamo
calcolare per ogni persona la sua posizione sul piano della figura 1 in base alla media ponderata.
Una persona intelligente può
talvolta comportarsi da sprovveduto, come può talvolta assumere un
comportamento banditesco. Ma, poiché la persona in questione è fondamentalmente
intelligente, la maggior parte delle sue azioni avranno la caratteristica
dell'intelligenza e la sua media ponderata si collocherà nel quadrante I del grafico n. 1.
Il fatto che sia possibile
collocare nel grafico gli
individui anziché le loro azioni, consente qualche
digressione sulla frequenza dei banditi e degli stupidi.
Il perfetto bandito è colui che, con le sue azioni,
causa ad altri perdite equivalenti ai suoi guadagni.
Il più rozzo tipo di
banditismo è il furto. Una persona che ruba 10.000 lire senza causarti
ulteriori danni, è un bandito perfetto: tu perdi 10.000 lire, lui ne guadagna
10.000. Nel grafico i banditi perfetti appariranno sulla linea diagonale di 45
gradi che divide l'area B in 2 sub-aree perfettamente simmetriche (linea OM
della fig. 2).
Tuttavia i banditi perfetti
sono relativamente pochi. La linea OM divide l'area B nelle due sub-aree Bi e Bs e la grande maggioranza dei banditi si colloca in qualche punto
di queste 2 sub-aree.
I banditi che occupano l'area
Bi sono coloro che procurano a se
stessi guadagni maggiori delle perdite che causano agli altri.
Tutti i banditi che occupano
una posizione nell'area Bi sono
disonesti con un elevato grado di intelligenza e quanto più la loro posizione
si avvicina alla parte destra dell'asse delle X, tanto più tali banditi
partecipano alle caratteristiche della persona intelligente. Sfortunatamente
gli individui che occupano una posi- zione nella area Bi non sono molto
numerosi. La maggior parte dei banditi si colloca in effetti nell'area Bs. I banditi che rientrano in questa
area sono individui le cui azioni procurano loro vantaggi inferiori alle
perdite causate agli altri.
Se qualcuno ti fa cadere e
rompere una gamba per scipparti 10.000 lire o ti causa danni all'automobile per
mezzo milione di lire per rubarti una radiolina dalla quale lui ricaverà sì e
no 30.000 lire, se qualcuno ti tira un colpo di pistola e ti ammazza solo per
trascorrere una notte in compagnia di tua moglie a Monte Carlo, possiamo star
certi che non si tratta di un bandito «perfetto». Anche utilizzando i suoi
parametri per misurare i suoi guadagni (ma usando i nostri parametri per
misurare le nostre perdite) egli cadrà nell'area Bs molto vicino al limite della stupidità pura.
fig.2
La distribuzione della
frequenza delle persone stupide è del tutto diversa da quella dei banditi,
degli intelligenti e degli sprovveduti. Mentre costoro sono per la maggior
parte sparpagliati nell'ambito della propria area, gli stupidi sono in massima
parte concentrati lungo l'asse delle Y
al di sotto del punto 0.
La ragione di tutto ciò è che
la grande maggioranza delle persone stupide sono fondamentalmente e fermamente
stupide, in altre parole essi insistono con perseveranza nel causare danni o
perdite ad altre persone senza ottenere alcun guadagno per sé, sia esso
positivo o negativo. Ci sono tuttavia persone che, con le loro inverosimili
azioni, non solo causano danni ad altre persone, ma anche a se stesse. Queste
sono un genere di super-stupidi che, in base al nostro sistema di computo,
appariranno in qualche punto dell'area S
alla sinistra dell'asse delle Y.
STUPIDITÀ E
POTERE
Come tutte le creature umane,
anche gli stupidi influiscono sulle altre persone con intensità molto varia.
Alcuni stupidi causano normalmente solo perdite limitate, mentre altri riescono
a causare danni spaventosi non solo ad uno o due individui, ma ad intere
comunità o società. Il potenziale di una persona stupida di creare danni
dipende da due fattori principali. Innanzitutto esso dipende dal fattore
genetico. Alcuni individui ereditano notevoli dosi del gene della stupidità e
grazie a tale eredità appartengono, sin dalla nascita, all'élite del loro
gruppo. Il secondo fattore che determina il potenziale di una persona stupida
deriva dalla posizione di potere e di autorità che occupa nella società.
Tra burocrati, generali,
politici e capi di stato, si ritrova l'aurea percentuale σ di individui
fondamentalmente stupidi la cui capacità di danneggiare il prossimo fu, o è, pericolosamente accresciuta dalla posizione di
potere che occuparono, od occupano. Al
proposito anche i prelati non vanno trascurati.
La domanda che spesso si pongono le persone
ragionevoli è in che modo e come mai persone stupide riescano a raggiungere
posizioni di potere e di autorità.
Classe e casta (sia laica che
ecclesiastica) furono gli istituti sociali che permisero un flusso costante di
persone stupide in posizioni di potere nella maggior parte delle società
preindustriali. Nel mondo industriale moderno, classe e casta vanno perdendo
sempre più di rilievo.
Ma, al posto di classe e
casta, ci sono partiti politici, burocrazia e democrazia.
All'interno di un sistema democratico, le
elezioni generali sono uno strumento di grande efficacia per assicurare il
mantenimento stabile della frazione, a, fra i potenti.
Va ricordato che, in base
alla Seconda Legge, la frazione a di persone che votano sono stupide e le
elezioni offrono loro una magnifica occasione per danneggiare tutti gli altri,
senza ottenere alcun guadagno dalla loro azione. Esse realizzano questo obiettivo,
contribuendo al mantenimento del livello a di stupidi tra le persone al potere.
IL POTERE DELLA
STUPIDITÀ
Non è difficile comprendere
come il potere politico o economico o burocratico accresca il potenziale nocivo
di una persona stupida. Ma dobbiamo ancora spiegare e capire cosa
essenzialmente rende pericolosa una persona stupida; in altre parole in cosa
consiste il potere della stupidità.
Essenzialmente gli stupidi
sono pericolosi e funesti perché le persone ragionevoli trovano difficile
immaginare e capire un comportamento stupido.
Una persona intelligente può capire la logica
di un bandito. Le azioni del bandito seguono un modello di razionalità:
razionalità perversa, se si vuole, ma sempre razionalità. Il bandito vuole un
«più» sul suo conto. Dato che non è abbastanza intelligente per escogitare
metodi con cui ottenere un «più» per sé procurando allo stesso tempo un «più»
anche ad altri, egli otterrà il suo «più» causando un «meno» al suo prossimo.
Tutto ciò non è giusto, ma è razionale, e se si è razionali, lo si può prevedere. Si possono insomma
prevedere le azioni di un bandito, le sue sporche manovre e le sue deplorevoli
aspirazioni e spesso si possono approntare le difese opportune. Con una persona
stupida tutto ciò è assolutamente impossibile.
Come è implicito nella Terza
Legge Fondamentale, una creatura stupida vi perseguiterà senza ragione, senza
un piano preciso, nei tempi e nei luoghi più improbabili e più impensabili. Non
vi è alcun modo razionale per prevedere se, quando, come e perché, una creatura
stupida porterà avanti il suo attacco. Di fronte ad un individuo stupido, si è
completamente alla sua mercé.
Poiché le azioni di una
persona stupida non sono conformi alle regole della razionalità, ne consegue
che:
a) generalmente si viene colti di sorpresa
dall'attacco;
b) anche quando si acquista consapevolezza
dell'attacco, non si riesce ad organizzare una difesa razionale, perché
l'attacco, in se stesso, è sprovvisto di una qualsiasi struttura razionale.
Il fatto che l'attività ed i
movimenti di una creatura stupida siano assolutamente erratici ed irrazionali,
non solo rende la difesa problematica, ma rende anche estremamente difficile
qualunque contrattacco - come cercare di sparare ad un oggetto capace dei più
improbabili ed inimmaginabili movimenti.
Questo è ciò che Dickens e Schiller avevano in mente quando l'uno affermò che «con la stupidità e la buona digestione
l'uomo può affrontare molte cose» e l'altro che «contro la stupidità gli stessi Dei combattono invano».
Occorre tener conto anche di
un'altra circostanza.
La persona intelligente sa di
essere intelligente.
Il bandito è cosciente di
essere un bandito.
Lo sprovveduto è penosamente
pervaso dal senso della propria sprovvedutezza. Al contrario di tutti questi
personaggi, lo stupido non sa di essere
stupido.
Ciò contribuisce potentemente
a dare maggior forza, incidenza ed efficacia alla sua azione devastatrice. Lo
stupido non è inibito da quel sentimento che gli anglosassoni chiamano self-consciousness.
Col sorriso sulle labbra, come se compisse la cosa più naturale del mondo lo
stupido comparirà improvvisamente a scatafasciare i tuoi piani, distruggere la
tua pace, complicarti la vita ed il lavoro, farti perdere denaro, tempo,
buonumore, appetito, produttività, e tutto questo senza malizia, senza rimorso, e
senza ragione. Stupidamente.
LA QUARTA LEGGE
FONDAMENTALE
Non c'è da stupirsi se le
persone sprovvedute, cioè quelle che nel nostro sistema cadono nell'area H, di norma non riconoscono la
pericolosità delle persone stupide. Il fatto non rappresenta altro che un'altra
manifestazione della loro sprovvedutezza.
Ciò che è veramente
sorprendente è che anche le persone intelligenti ed i banditi spesso non
riescono a riconoscere il potere devastante e distruttore della stupidità. E
estremamente difficile spiegare perché ciò accada. Si può solo ipotizzare che
spesso gli intelligenti come i banditi, quando abbordati da individui stupidi,
fanno l'errore di abbandonarsi a sentimenti di autocompiacenza e disprezzo
invece di secernere immediatamente superiori quantità di adrenalina e preparare
le difese.
Si è generalmente anche
portati a credere che una persona stupida faccia male solo a se stessa, ma ciò
vuol dire confondere la stupidità con la sprovvedutezza.
Talvolta si è anche tentati
di associarsi con un individuo stupido con l'obiettivo di usarlo per le proprie
mire. Tale manovra non può che avere effetti disastrosi perché:
a) è basata
sulla completa incomprensione della natura essenziale della stupidità; e
b) dà alla
persona stupida spazio ulteriore per l'esercizio dei suoi talenti.
Uno può illudersi di
manipolare una persona stupida e, sino ad un certo punto, può anche riuscirci.
Ma a causa dell'erratico comportamento dello stupido, non si possono prevedere
tutte le azioni e reazioni dello stesso ed in breve si verrà stroncati e
polverizzati dalle sue imprevedibili azioni.
Tutto ciò è chiaramente
sintetizzato nella Quarta Legge Fondamentale che afferma che:
Le persone non stupide
sottovalutano sempre il potenziale nocivo delle persone stupide. In particolare
i non stupidi dimenticano costantemente che in qualsiasi momento e luogo, ed in
qualunque circostanza, trattare e/o associarsi con individui stupidi si dimostra
infallibilmente un costosissimo errore.
Nei secoli dei secoli, nella
vita pubblica e privata, innumerevoli persone non hanno tenuto conto della
Quarta Legge Fondamentale e ciò ha causato incalcolabili perdite all'umanità.
MACROANALISI E
LA QUINTA LEGGE FONDAMENTALE
Le considerazioni finali del
capitolo precedente conducono ad un'analisi di tipo macro, nella quale, invece
del benessere individuale, si considera il benessere della società, definito,
in questo contesto, come la somma algebrica delle condizioni di benessere
individuale.
Una completa comprensione
della Quinta Legge Fondamentale è essenziale per questa analisi.
Bisogna, peraltro, aggiungere che delle 5 leggi fondamentali, la Quinta è
certamente la più conosciuta ed il suo corollario è citato molto
frequentemente. Essa afferma che:
La persona
stupida è il tipo di persona più pericoloso che esista.
Il corollario della legge è
che:
Lo stupido è più
pericoloso del bandito.
La formulazione della legge e
del suo corollario è ancora del tipo «micro». Come sopra indicato, tuttavia, la
legge ed il suo corollario hanno profonde implicazioni di natura «macro». Il
punto essenziale da tener presente è questo: il risultato dell'azione di un
perfetto bandito (la persona che cade sulla linea OM della fig. 2) rappresenta puramente e semplicemente un
trasferimento di ricchezza e/o di benessere.
Dopo l'azione di un perfetto
bandito, questi avrà un «più» sul suo conto, «più» che equivarrà esattamente al
«meno» che egli ha causato ad un'altra persona. Per la società nel suo insieme
la situazione non è migliorata né peggiorata.
Se tutti i membri di una
società fossero dei banditi perfetti, la società rimarrebbe in condizioni
stagnanti, ma non ci sarebbero grandi disastri. Tutto si limiterebbe a massicci
trasferimenti di ricchezza e benessere in favore di quelli che compiono l'azione.
Se tutti i membri della società dovessero compiere l'azione a turni regolari,
non solo l'intera società, ma anche i singoli individui, si troverebbero in uno
stato di perfetta stabilità.
Ma quando gli stupidi si
mettono all'opera, la musica cambia completamente. Le persone stupide causano
perdite ad altre persone senza realizzare dei vantaggi per se stessi.
Ne consegue che la società
intera si impoverisce. Il sistema di computo espresso nei grafici base mostra
che, mentre tutte le azioni di individui che cadono alla destra della linea POM (vedi fig. 3) incrementano il
benessere di una società, sia pure in gradi diversi, le azioni di tutte le
persone che cadono alla sinistra della stessa linea POM impoveriscono la società.
In altre parole, gli sprovveduti
dotati di elementi di intelligenza più elevati rispetto alla media della loro
categoria (area Hl), come pure i
banditi con doti di intelligenza (area Bi)
e soprattutto gli intelligenti (area I)
contribuiscono tutti, anche se in misura diversa, ad accrescere il benessere
della società. D'altro canto i banditi con doti di stupidità (area Bs) e gli sprovveduti con elementi di
stupidità (area Hs) non fanno altro
che aggiungere perdite a quelle già causate dalle persone stupide, aumentando
così il nefasto potere distruttivo di quest'ultime .
Fig.3
Tutto ciò suggerisce alcune
riflessioni sulla performance delle società. Secondo la Seconda Legge
Fondamentale, la frazione di gente stupida è una costante, a, che non è influenzata da tempo, spazio, razza, classe o
qualsiasi altra variabile storica o socio-culturale. Sarebbe un grave errore
credere che il numero degli stupidi sia più elevato in una società in declino
piuttosto che in una società in ascesa. Entrambe sono afflitte dalla stessa
percentuale di stupidi.
La differenza fra le due
società consiste nel fatto che nella società in declino:
a) ai membri stupidi della società è concesso
dagli altri membri di diventare più attivi;
b) c'è un cambiamento nella composizione della
popolazione dei non stupidi, con un aumento relativo delle popolazioni delle
aree Hs e Bs.
Questa ipotesi teorica è
abbondantemente confermata da un'esauriente analisi di casi storici. In effetti
l'analisi storica ci permette di riformulare le conclusioni teoriche in modo
più concreto e con dettagli più realistici.
Che si consideri l'età
classica, medievale, moderna o contemporanea, si rimane colpiti dal fatto che
ogni paese in ascesa ha la sua inevitabile percentuale a di persone stupide.
Tuttavia un paese in ascesa
ha anche una percentuale insolitamente alta di individui intelligenti che
cercano di tenere la frazione a sotto controllo, e che, nello stesso tempo,
producono guadagni per se stessi e per gli altri membri della comunità
sufficienti a rendere il progresso una certezza.
In un paese in declino, la
percentuale di individui stupidi è sempre uguale a=a; tuttavia, nella restante
popolazione, si nota, specialmente tra gli individui al potere, un'allarmante
proliferazione di banditi con un'alta percentuale di stupidità (sub-area Bs del quadrante B nella fig. 3) e, fra quelli non al potere, una ugualmente
allarmante crescita del numero degli sprovveduti (area H nel grafico base, fig. 1).
Tale cambiamento nella
composizione della popolazione dei non stupidi, rafforza inevitabilmente il
potere distruttivo della frazione a degli stupidi e porta il Paese alla rovina.
Note.
1) Gli
autori del vecchio Testamento erano coscienti della esistenza della Prima Legge
Fondamentale e la parafrasarono quando affermarono che «stultorum
infinitus est numerus», ma caddero in un'esagerazione poetica. Il numero di
persone stupide non può essere infinito perché il numero di persone viventi è
finito.
(2) Si noti la precisazione «un individuo realizzo un'azione». Il
fatto che fu lui a iniziare l'azione è decisivo per stabilire che è uno
sprovveduto. Se fossi stato io ad intraprendere l'azione che determinò il mio
guadagno e la sua perdita, la conclusione sarebbe diversa: in questo caso io
sarei stato un bandito.
Fonte: srs di Carlo
Maria Cipolla, da Università di Banja
Luka - Facoltà di Filologia. Dipartimento di Italianistica
Nessun commento:
Posta un commento