Un paio d’anni fa, quando ero ancora inviato de “il
Giornale”, seguii e appoggiai la battaglia di un gruppo di imprenditori
italiani che chiedevano una cosa semplice e di buon senso ovvero che solo che
chi produce davvero in Italia possa usare il marchio Made In. Ricevo ora la
lettera di Roberto Belloli, un vero eroe dei nostri tempi, che segna la fine di
quella battaglia. Fine amara, considerato che il Parlamento italiano
all’unanimità aveva votato la legge promossa da Belloli e dai Contadini del
Tessile, ma che l’Europa ha bocciato. Questa vicenda dimostra che primo
l’Italia non è più un Paese sovrano e forse giornali e partiti dovrebbero dirlo
con chiarezza al popolo italiano; secondo che viene dato l’ennesimo schiaffo a
quei pochi imprenditori che si ostinano a produrre in Italia, disprezzati dai
politici, massacrati dalle tasse e dalla burocrazia, umiliati dall’Europa.
Senza industria l’Italia muore, ma questo a Monti e ai suoi sodali europei non
importa proprio nulla. Sono indignato.
Ecco la lettera che Belloli
ha inviato all’onorevole Muscardini
dopo la decisione europea.
Gentile Signora Muscardini,
io che sono un “piccolo” , un contadino del tessile, e quindi conto meno di nulla, non sono affatto
sorpreso, e per niente stralunato dalla decisione che “finalmente” la
Commissione Europea ha preso dopo 7 anni di discussioni (accanimento
terapeutico ?!) “.. John Clancy portavoce del commissario europeo al commercio
Karel De Gucht ha difeso la decisione della Commissione UE di non portare
avanti la proposta di regolamento sul MadeIn!..”
Probabilmente all’uomo della strada tutto questo non
arriverà mai, vista la connivenza tra i “poteri forti”, la politica e
l’informazione, e quindi, quasi nessuno, saprà che la causa della mancanza di
posti di lavoro, dello sbriciolamento delle filiere produttive e della totale
assenza di un’economia reale, dipende in gran parte, dall’incapacità di chi
“pasticcia” in Europa di prendere delle decisioni, o meglio della passività nel
farsi imporre delle decisioni, che siano essi alti o “bassi” commissari
europei.
Quello che lascia perplessi e amareggiati non è la
decisione di non portare avanti una proposta di regolamento, ormai mummificata
e ribollita, passata attraverso un dedalo di commissioni, pareri legali e esami
di conformità favorevoli e sfavorevoli, tra l’euforia e l’affanno di un
esercito di europarlamentari impegnatissimi, ma la totale mancanza di volontà
di una nazione (l’ Europa ) di proteggere il lavoro dei propri cittadini !!
Cara Signora, mi fa molto piacere che Lei sia “fortemente
preoccupata” e che “contesti la decisione della commissione” ma ormai a noi
piccoli imprenditori (tessili e non) questo non basta più, e non ci facciamo
nemmeno più comprare da una babilonia deresponsabilizzante, dove la colpa è
sempre e solo di qualcun altro !!
Non voglio cadere nel qualunquismo dell’antipolitica,
nella demagogia del “cosa siete lì a fare??”, ma il grido di dolore di chi sta
morendo, e urla la propria rabbia perché conosce la cura per guarire, voi
proprio non lo ascoltate ?
Mi piacerebbe sapere cosa vi dite nella stanza dei
bottoni , quando Barroso definisce obsoleto il made in , vorrei sapere come
pensate di risolvere la crisi che ci sta sterminando, che lascia milioni di
giovani senza lavoro, senza riportare in Europa le produzioni, adesso che anche
la “santa produzione di automobili ” sta tirando le cuoia nonostante tutti gli
aiuti europei e i soldi sperperati .
Gli altri paesi ( quelli bravi li chiamano BRICS ) , sono
molto attenti alle loro filiere produttive, le coccolano e le proteggono,
perché sanno che sono l’unica possibilità per fare economia reale e sana , ma
noi no! , noi in europa siamo liberisti , Monti ha detto che il made in…: “si
trattava di una boiata”, è un’affermazione discutibile e anche un pochino priva
di stile, ma che comunque non risolve nulla , Lei crede davvero che il fondo
salva stati, possa essere la soluzione della nostra crisi ? o gli eurobond ? ,
io NO !!
Noi siamo ancora lì a farci delle “pippe” con le norme
del WTO, mentre Cinesi, Indiani, Pakistani, Vietnamiti, e etnie varie ci
sommergono di prodotti FUORI LEGGE, in dumping, il Brasile alza dazi al 70% ,
la Turchia del 40% , gli USA impongono l’etichettatura obbligatoria del
prodotto e la tracciabilità, la Cina impone per l’importazione nel suo mercato
dei controlli così restrittivi che le nostre aziende spesso si vedono
rimbalzare la merce per un cavillo, in Europa arrivano scarpe tinte con il
cromo esavalente, maglie con le ammine aromatiche, plastiche tossiche per i
giocattoli, le composizioni fibrose non vengono minimamente rispettate e
l’Europa sta a guardare !!??
E tutto quello che sapete fare è un misero comunicato
stampa ??
Sono veramente deluso, speravo che una situazione così
disperata, imponesse ( almeno in parte) di lasciare da parte i soliti interessi
di pochi, a scapito degli interessi di molti, ma vedo che nonostante tutto
prevale ancora la forza di chi ha in mano il guinzaglio del potere.
Roberto Belloli
Contadino del tessile (obsoleto)
Reparto Produzione
Fonte: srs di Marcello
Foa dal il Giornale. it, del 26 ottobre
2012
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