giovedì 23 ottobre 2014

COME MAI I ROCKEFELLERS LASCIANO IL PETROLIO?




"PERCHE' LA FAMIGLIA ROCKFELLER STA RITIRANDO I PROPRI INVESTIMENTI DAL SETTORE CHE L'HA RESA RICCA ? "


Innanzitutto premo reiterare che, come giustamente nota nel suo comment WLD:
" ... e' una pia illusione che alla fondazione Rockefeller stiano a cuore le sorti del pianeta". 

Sulla questione in particolare, ovvero come mai stiano abbandonato gli idrocarburi, non ho ancora alcuna informazione precisa, ma posso solo intuirne il perche'.  Ripeto, questa e' solo una mia supposizione e non trovo altra ragione plausibile a questa cosa che apparentemente sembra assurda. Quello che si puo' dedurre dagli eventi come si svolgono, e' che:

L' America possiede ingenti riserve di petrolio, sia come fossile sia come scisto, ma ha scelto la politica della riserva, utilizzando al minimo le proprie riserve mentre sfruttava appieno quelle del resto del mondo. Questa e' una politica che tendeva, in un ipotetico caso futuro di un esaurimento delle scorte, ad assicurare all America diversi anni di sopravvivenza, e soprattutto le assicurava scorte energetiche nel caso di una importante Guerra che avrebbe potuto causare difficolta nei rifornimenti dall' estero.

Ora, nel corso degli anni, invece sono sorte nuove tecnologie che per il momento avevano 'tenuto nel cassetto', arrivando fino a 'suicidare' gli inventori di tecnologie energetiche alternative al petrolio. Quindi le tecnologie alternative ci sono - cito solo ad esempio la scissione fredda, o l' energia nucleare senza scorie che gia sta essendo sperimentata a livello industriale in Russia, o le vetture ad idrogeno - ma non sono mai state convenienti ai grandi produttori di petrolio come i Rockefellers e quindi sono per il momento state messe a tacere.

Ora pero' la situazione e' cambiata:

Come ben sappiamo e' in corso da piu di un decennio una guerra di accerchiamento alla Russia, cominciata col 'false flag' dell' 11 Settembre che col pretesto della guerra al terrore ha eliminato, o sta eliminando, ad uno ad uno i paesi non allineati al blocco occidentale. Ora siamo arrivati ai ferri corti con la palese aggressione mediatica ed economica contro la Russia in occasione del golpe in Ucraina e della ripetuta tentata distruzione della Siria (e dell Iran).

La Russia, dopo la pessima esperienza degli oligarchi dei tempi di Boris Yeltzin, ridicolo pupazzo perennemente ubriaco ed ubbidiente ai voleri delle potenti multinazionali occidentali,  e' rinata sotto la direzione di persone capaci, determinate e patriottiche, il cui simbolo e' l' attuale presidente Putin. La loro forza economica e' data soprattutto dalle grandi riserve di idrocarburi dello sconfinato paese. Come fare percio' ad indebolire il colosso indomabile della Russia?

Apparentemente con le benedette sanzioni, che in realta' pero' sono piu dirette ad indebolire l' unione Europea che stava sviluppando relazioni importantissime economiche ed industriali colla Russia (vedi il trattato del Razvitie -http://www.lastampa.it/2014/08/02/blogs/underblog/ttip-o-razvitie-unalternativa-di-sviluppo-per-una-ue-pi-autonoma-dagli-usa-QAETdIRc8KltsCALsUl5lM/pagina.html).

Dalla seconda guerra mondiale l ' Europa e' una colonia americana e cosi deve rimanere "per il bene del mercato".   

Ma soprattutto rendendo questa grande ricchezza della Russia quasi nulla, ovvero distruggendo il valore degli idrocarburi attraverso il pieno uso delle scorte americane, inondando il mercato e facendo cosi' ridurre il prezzo degli stessi ai minimi storici. Questo danneggerebbe significativamente l' economia Russa.

Ricordiamoci che la famiglia Rockefeller e' una di quelle che tirano i fili di quel potere occulto che sta riducendo l' intero pianeta in una multinazionale, con tutta la miseria, i morti e i torturati che sono necessari per farli arrivare al loro 'target'.
Ringraziate anche loro per questa mostruosa crisi artificiale che ci stanno imponendo negli ultimi anni.
Evidentemente hanno calcolato quanto tempo dureranno le scorte e quanto tempo ci vorra' per mettere in atto i piani per le energie alternative, sia a livello industriale civile che militare, e cosi' hanno deciso di fare il salto e lasciare il petrolio, a scapito di chi su quello conta per far marciare il proprio paese.

Una volta che l' economia Russa sara' a pezzi,  sara' piu facile soffiare sul fuoco e sobillare movimenti anti-Putin nella stessa Santa Madre Russia, dove quello che loro chiamano "zar" al momento ha l' 85% degli elettori che lo sostengono appassionatamente. E se poi questo non bastasse, la spintarella finale sara' una bella guerretta che mette a tacere gli ultimi irriducibili.
Quando un economia e' a pezzi ci vuol molto meno a distruggerla militarmente. Passo dopo passo portano il pianeta ad un Orwelliana dominazione totale.

Se qualcuno si era rallegrato per la sensibilita' dei grandi del pianeta e delle Nazioni Unite che stanno spingendo, persino con  la collaborazione ben remunerata del poco convinto Leonardo Dicaprio, verso un 'sustainable environment' ed una energia pulita, mi dispiace darvi la brutta notizia che sono sempre le solite balle. In questo slancio ecologistico non e' contemplato nessun beneficio per il pianeta e soprattutto per noi comuni mortali che lo abitiamo.


Billy Martini
25.09.2014



Fonte: visto su  Comedonchisciotte.org del  27 settembre 2014


            

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