Avrei voluto terminare tutti i miei giorni, ma qui ormai non ho più nulla da fare
…non ho mai esagerato, non chiedo tanto
…speravo solo qualcuno
uno che mi facesse credere, per poco
di essere vivo per sempre
perché io come tutti, non vivo per sempre.
Ora vola libero l'angelo che ha sfiorato questa terra.
Il suo passaggio ha riempito i cuori di tutte le persone che lo hanno incontrato e non smetteranno mai di essergli riconoscenti dell'amore ricevuto.
Sabato 17 Gennaio 1953 - Lunedì 7 Giugno 2010
Ho conosciuto nella mia giovinezza, per pochi giorni, la tua amicizia, e ne serbo ancora il ricordo.
Ciao Tegolina
Giorgio
Verona settembre 2010
Verona settembre 2010
«TEGOLINA», DAL CAI DI VERONA FINO ALLA VETTA DEL MONTE ROSA
Punta Giordani nella Valle del Gressoney, Cresta del Soldato
A Claudio Filippini, che per tutti gli amici era «Tegolina»,
alpinista della sezione Cesare Battisti del Cai di Verona, scomparso a 57 anni
nel giugno 2010, lasciando tanti ricordi affettuosi e molti rimpianti, è stata
dedicata in questi giorni una nuova via di arrampicata sull'inviolata parete
del Pilastro Grigio che porta a Punta Giordani a 4.046 metri, nel massiccio del
Monte Rosa.
Autori dell'impresa sono stati il valsesiano Christian Gobbi
e Paolo Dalla Valentina, che è veronese ed è stato grande amico di Filippini.
Sono entrambi guide alpine e finanzieri del Soccorso alpino della Guardia
di Finanza di Riva Valdobbia, ai piedi del Monte Rosa.
«Sapevamo che anni fa c'era stato un altro tentativo da
parte degli alpinisti del posto, ma che avevano dovuto rinunciare per le
cattive condizioni meteo, una volta arrivati alla base del pilastro», racconta
Dalla Valentina, la cui famiglia è originaria di Velo ed ha ancora la mamma,
fratelli e sorelle che vivono a San Martino Buon Albergo, da dove è partito 25
anni per entrare nella Guardia di Finanza, dedicandosi in particolare al
soccorso alpino.
«Questo pilastro non era mai stato affrontato in precedenza
anche perché non è facile da raggiungere e comporta già un certo sforzo
alpinistico per arrivarci: noi siamo saliti lungo la "Cresta del
soldato" della Punta Giordani, abbiamo anche avuto fortuna di intuire che
poteva essere la strada buona una cengia lungo la parete Est, che in effetti ci
ha portati all'attacco del pilastro della cresta Nord-Est», riferisce Dalla
Valentina.
La linea di salita è avvenuta lungo un diedro strapiombante,
cioè sullo spigolo dove si incrociano due piani di roccia orientati
diversamente, scelto anche per la buona qualità della roccia, caratteristica
che non sempre possibile trovare sul massiccio del Rosa, soggetto a frane e
sfasciumi. I due finanzieri hanno superato la parete impegnando due lunghezze
di corda per un totale di 60 metri, piantando due chiodi fissi con il metodo
classico del martello e lasciando all'inizio della parete un friend, attrezzo
meccanico a camme mobili, impiegato come punto di ancoraggio, che non è stato
più possibile staccare dalla fessura di roccia in cui si era incastrato. La
parete, che è di un centinaio di metri lineari, è stata superata in tre ore, arrivando
sulla sommità quand'era già mezzogiorno, passando tra difficoltà valutabili di
grado 6b e 5c, mentre è di terzo grado il tratto conclusivo che dalla cima del
pilastro porta alla vetta, che è a 4.046 metri, da affrontare con attrezzatura
adatta al tratto misto di ghiaccio e roccia.
«Abbiamo studiato un modo di salita che possa essere
ripetibile da altri, anche se la nuova via si può considerare una variante
difficile alla Cresta Nord-Est o come la prima salita di una parete che può
offrire altre possibilità di scalate difficili su una parete molto compatta,
verticale e impegnativa da raggiungere», aggiunge Dalla Valentina, che in
accordo con Gobbi ha voluto chiamare Via Tegolina il nuovo percorso di
arrampicata.
«Con Claudio, che è stato alpinista di valore, ho avuto
diverse occasioni di salire in montagna e lo ricordo come persona buona e
sensibile», conclude il finanziere veronese.
Gobbi è invece in partenza in questi giorni per il Nepal
nella spedizione organizzata da Silvio Mondinelli, che cercherà di raggiungere
il Manaslu, nelle catena montuosa dell'Himalaya, che con i suoi 8.163 metri è
l'ottava vetta più alta del mondo.
Gnaro Mondinelli, anche lui finanziere e nel soccorso alpino
di Alagna, arrivò sul Manaslu già nel 1993, suo primo ottomila, saliti in
seguito tutti e 14 senza mai far uso di ossigeno supplementare, in puro stile
alpino.
Vittorio Zambaldo
Fonte: srs di Vittorio Zambaldo, da l’Arena di Verona, del 2 settembre 2012
Nessun commento:
Posta un commento