Al confrontola tanto denigrata legge Acerbo del Ventennio appare come un esercizio di democrazia. Un solo partito anche con il 10% dei voti avrebbe la maggioranza assoluta
Sciacallo in questo momento è chi specula sui morti, sugli sfollati e sulla tragedia dell'Abruzzo per ottenere un incostituzionale, e mai verificatosi prima, accorpamento di un referendum abrogativo con un'elezione a suffragio universale diretto.
Ma, lasciando da parte le sciocchezze dei professori di Agraria, sorprende che chi ha esaltato il ruolo ed il valore della Resistenza possa oggi sostenere una truffa costituzionale per garantite così il quorum di un referendum che porterebbe ad una legge elettorale che probabilmente si è vista soltanto nel Cile e che fa apparire la tanto denigrata legge Acerbo del Ventennio come un esercizio di democrazia.
Una legge come questa, che consentirebbe ad una lista di maggioranza relativa, paradossalmente anche soltanto con il 10% dei consensi. di ottenere fino a155% dei seggi, è infatti una cosa che non si è vista neppure nel Ventennio.
E dal 55% arrivare ai due terzi, in caso di un forte successo elettorale o di alleanze successive alle elezioni, il passo è breve, così come altrettanto breve è il passo che porterebbe ad una modifica della Costituzione poi non sottoponibile ad un referendum popolare, senza contare anche l’impossibilità, magari, di modificare l’introduzione di un re o, perché no, di un dittatore con lo ius sanguinis.
Ricordiamoci che in molti sono morti per difendere la democrazia, una democrazia che oggi si tenta di svendere. Ma non esiste un prezzo per la democrazia, che ancora di più non può essere messa a rischio con una truffa costituzionale, una truffa ai danni della Costituzione stessa e della buona fede dei cittadini.
Fonte: lib. trat. da srs di R.C.
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