di Giuseppe Gullino
San Marco, si badi, fu l'unico Evangelista che non mise mai
piede a Roma: quando i Veneti si scelsero un protettore, lo vollero Santo sì,
ma che tra il Tevere e le acque salse avesse preferito queste ultime.
Tra S. Pietro e S. Marco, i Veneti -peraltro cattolicissimi,
come testimoniano le chiese e i campanili che abbelliscono il paesaggio -
scelsero sempre San Marco, che a Venezia fu sempre più popolare di Gesù Cristo:
Nualtri prima semo venexiani, e dopo cristiani, rispose nel 1580 il Doge Nicolò
da Ponte al Nunzio apostolico.
E la dimostrazione sarebbe giunta pochi anni dopo, quando i
gesuiti furono espulsi per 50 anni (1606-1657) da tutti i dominii veneti, per
aver disobbedito agli ordini del Senato, durante l'interdetto sarpiano.
Furono radunati pressappoco dove ora sorge la stazione ferroviaria
e imbarcati su un Burchio; quando la barca si staccò dalla riva, il padre
provinciale fece il segno della croce per benedire la folla che assisteva silenziosa,
dalla quale si alzò allora un grido: Andé in malora!
Fonte: dal Veneto al mondo del 17 maggio 2017
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