Io vi ringrazio, uomini e donne di sinistra, per quello che state facendo. Vi ringrazio dal più profondo del cuore perché è per merito vostro che finalmente certi pregiudizi nei nostri confronti potranno definitivamente cadere.
Da decenni cercavamo, non riuscendovi probabilmente anche per colpa nostra, di far capire che nulla avevamo da spartire con i difensori dei ricchi, con i bacchettoni, con i... livorosi dalla bava alla bocca, con gli affamatori degli operai, con i giustizialisti che godono nel sapere qualcuno condannato, tentavamo poi di spiegare, ma inutilmente, che alla categoria dell’economia anteponiamo la categoria della politica, che non ci interessa vestire firmato, che ce ne freghiamo se la nostra macchina non è bella, che siamo ribelli, scanzonati e immorali, ragion per cui non giudichiamo la morale o i comportamenti degli altri fintanto che non confliggono con i nostri. Lo scrivevamo, lo dicevamo, lo urlavamo persino, ma nessuno che desse credito alle nostre parole: oggi invece le cose sono cambiate.
Oggi avete gettato la maschera e ciò di cui ci accusavate è sotto gli occhi di tutti che in realtà è qualcosa che vi appartiene intimamente.
Voi siete i bacchettoni, voi siete i sepolcri imbiancati che stabilite quel che deve e quel che non deve essere fatto, voi lanciate gli anatemi, digrignate i denti, puntate il dito, saltellate presi da gioia irrefrenabile nell’ascoltare una sentenza che manda qualcuno in galera o, meglio ancora, sulla forca, voi odiate di odio puro eppure dite di amare, voi vi inchinate davanti all’americano Obama che sta distruggendo l’Europa dopo che i suoi predecessori l’hanno resa schiava, voi plaudite a un Monti che è legato a doppio filo a una delle più grandi banche d’affari del mondo, la Goldman Sachs, voi scodinzolate davanti a Mario Draghi, anche lui proveniente dalla Goldman Sachs, siete voi che indossate cachemire, andate a cenare in ristoranti esclusivi e trascorrete le vacanze a Capalbio o a Cortina. Voi, non noi.
E siete ancora voi che guardate dall’alto in basso chiunque non consideriate alla vostra altezza. Oh, sì, gli rivolgete la parola e siete anche gentili, ma è una gentilezza affettata, che allontana e non avvicina, che sottolinea le differenze sociali - non spirituali, allo spirito non ci credete - e non le elimina.
Siete voi che mandate i vostri figli in scuole con rette che pochi si possono permettere, siete voi che conoscete e frequentate assiduamente le persone ricche, famose e potenti, sebbene poi parliate di operaismo e di operai. Voi, non noi.
Io vi ringrazio, uomini e donne di sinistra, perché, pur senza volerlo, avete resa evidente la vostra incoerenza e ciò dà l’opportunità a noi di manifestare la nostra coerenza. Stendhal diceva: «Amo il popolo ma tenetemelo lontano». Voi lo amate nello stesso suo modo, cioè a parole, ma con un’aggravante: pur non avvicinandolo avete avuto la pretesa di insegnargli ciò che è bene e ciò che è male per lui; per un po’ siete stati creduti, la vostra boria ha fatto da scudo alla verità, ma la verità, si sa, alla fine emerge e infatti ora è emersa e voi sarete ricordati come i boia ridenti, i bacchettoni scandalizzati, i puritani impietosi nonché i servi sciocchi del grande capitale.
Ancora grazie.
Fonte: srs Cesare Ferri; da IPHARRA Il VENTO DEL SUD del 6 dicembre 2011
Link: http://www.ipharra.org/
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