Montorio non è solo realtà, ma anche leggenda. Così l'hanno riscoperta Luigi e Gabriele Alloro, grazie a un minuzioso lavoro di ricerca. Il castello che sovrasta il paese della Val Squaranto ha stimolato, infatti, le fantasie popolari e quelle di illustri autori del passato.
Tra i muri del castello si sarebbero consumate vendette, come anche profonde storie d'amore.
Si narra, infatti, di una lite sorta tra il Castellano e un castaldo, al quale voleva sottrarre la sua bella. Raggiunto lo scopo e presa in moglie la giovane fanciulla, il Castellano fu però vittima del sentimento vendicativo del castaldo. Nelle sembianze di un fantasma questi raggiunse il castello e durante un banchetto riconquistò il cuore della giovane, sottraendola alle bramosie del suo rivale.
Il castello avrebbe poi ospitato i corpi inerti dei giovani amanti Florio e Biancofiore, protagonisti del romanzo “Filocolo” del Boccaccio.
Con queste parole li ricorda Domenico Bordigallo: «Cinta da ogni parte da monti si eleva la rocca di Montorio e la sua valle amena verdeggia di frutti. Florio arse d'amore per Biancofiore: essi giacciono lì e in un'arca si trovano le ossa di questi due illustri personaggio».
E chissà quante altre storie conserva ancora il nostro castello. Storie svoltesi tra le gallerie sotterranee, che giungerebbero fino all'Arena, come via di fuga in caso di assedio. E chissà se esiste ancora, nascosto, quel libro magico che attraverso le sue formule esaudirebbe tutte le richieste di chi ne entra in possesso.
Fonte: da Pantheon di maggio 2011
Nessun commento:
Posta un commento