venerdì 30 gennaio 2009

Verona: Chiesa Santi Apostoli, appello alla città - la Chiesa è pericolante






TESORI IN PERICOLO. Sopralluogo nella pieve che sorge nel cuore del centro storico nella quale da tempo sono apparse crepe e parte del soffitto va in briciole, il Comune stanzia 35mila euro per i primi interventi e chiede aiuto a enti e cittadini

Per la chiesa dei Santi Apostoli il Comune ha già trovato circa 35mila euro, cui si aggiunge all’intenzione di lanciare una sottoscrizione pubblica ad aziende e privati per creare una sorta di «solidarietà cittadina» per la chiesa dei Santi Apostoli.
Come aveva annunciato fin dall’emergere del problema, l’assessore comunale all’edilizia pubblica Vittorio Di Dio non ha perso tempo, attivandosi tempestivamente per salvare dal degrado un gioiello di arte e storia della nostra città, l’antica pieve dei Santi Apostoli e il vicino sacello delle sante Tosca e Teuteria.

IL SOPRALLUOGO. E lo ha ribadito ieri mattina, quando ha effettuato un sopralluogo insieme alla commissione comunale ai Lavori pubblici: lo staff del Comune ha incontrato ai Santi Apostoli il parroco monsignor Ezio Falavegna e l’ingegner Massimo Raccosta, amministratore delegato di Technital, l’azienda che si è occupata di fare una prima valutazione sulla situazione della chiesa per indicare il lavoro necessario almeno per la messa in sicurezza dell’edificio, ed è stato poi condotto dal professor Gianni Lollis, presidente della Società Belle Arti, a visitare chiesa e sacello.
«Sono convinto della necessità che anche il Comune si attivi per salvare questo gioiello», ha detto Di Dio.
«È chiaro che il Comune non può finanziare l’intervento per una realtà privata, quale di fatto è una chiesa, ma, anche cercando nelle pieghe del bilancio, siamo riusciti comunque a reperire per il momento una cifra pari a circa 35mila euro che potrà servire come inizio del lavoro».
«E la mia intenzione è di lanciare personalmente un appello ai veronesi, privati, aziende ed enti vari, scriverò personalmente a tutti perchè tutti si sentano chiamati a salvare dal degrado questa che è una delle quattro antiche pievi della nostra città».

LE CREPE. I problemi che gravano sulla chiesa dei Santi Apostoli in realtà sono due: da una parte infatti c’è il problema del tetto della chiesa, dall’altro quello delle crepe evidenziate lungo le pareti del sacello. Per quanto riguarda la prima questione, il tetto risulta pericolante già da un paio di anni: dall’agosto 2006 per l’esattezza, quando alcuni temporali particolarmente intensi hanno evidenziato sulla volta della navata lesioni con distacchi di frammenti e film pittorici in particolare in corrispondenza alla quarta e quinta campata.
Per far fronte all’emergenza, sono state posizionate delle reti all’interno della chiesa per proteggere i fedeli, ma la situazione statica della chiesa è ancora precaria: le capriate minacciano cedimenti anche improvvisi. L’altro problema riguarda il sacello, sulle cui pareti sono apparse alcune crepe: qui sono stati posizionati dei vetrini che vengono ora monitorati per capire se le pareti siano soggette ad ulteriori movimenti.

LA COPERTURA. «La prima emergenza, quella della chiesa, comporta un intervento a carattere prevalentemente strutturale sulle strutture di copertura e di sostegno della volta di rifacimento del tetto stimabile per circa 450mila euro», ha spiegato Raccosta. «Poi sarà necessario un secondo intervento che verterà sulla volta e sul ripristino e restauro della stessa chiesa per altri 350mila euro».
«Per quanto riguarda il sacello», prosegue, «nel giro di un mese potremo capire se la situazione è ferma o si sta aggravando: e questo ci dirà se il problema è o meno legato ai lavori per la realizzazione del parcheggio in piazza Santi Apostoli. Non è difficile pensare che l’assestamento generale del terreno dovuto allo scavo abbia compromesso la stabilità del sacello».

IL PARROCO. «L’attenzione che ho avvertito per la chiesa mi ha confortato molto», spiega don Ezio. «Nel frattempo abbiamo avuto già alcuni incontri con i fedeli e si è pensato di organizzare eventi culturali (concerti, ma anche visite guidate) per raccogliere così altri fondi e insieme per far conoscere a tutta la città questo luogo che rappresenta il punto di inizio della comunità cristiana a Verona».

Fonte:srs di  Alessandra Galetto, da L’Arena di Verona di Venerdì 30 Gennaio 2009, cronaca, pagina 7

«Ma il nostro cantiere non c’entra»

«Non siamo intervenuti perchè nessuno ci ha avvisato del sopralluogo».
Luca Mantovani, titolare della ditta che sta eseguendo i lavori per il parcheggio di piazza Santi Apostoli, spiega così l’assenza di un attore fondamentale all’interno del problema relativo alla sicurezza del sacello della chiesa quale è, appunto, l’azienda Mantovani.
E aggiunge: «Da come viene in genere posta la questione, pare che noi stiamo danneggiando le chiese di Verona. Mi pare che si dovrebbe fare maggiore chiarezza: innanzitutto, il tetto della chiesa è pericolante da due anni, quindi si tratta di un problema col quale non abbiamo nulla a che fare».
«Per quanto riguarda il sacello», prosegue, «sono stati posizionati i vetrini per monitorare la situazione: se stanno fermi, anche in questo caso noi non c’entriamo nulla, se si muovono (ma questa è solo un’ipotesi) siamo pronti ad intervenire per quanto è nostra responsabilità. Le due cose però sono distinte e indipendenti».
Intanto i lavori per il parcheggio sotterraneo proseguono: la fine è prevista per la fine del 2009. Al termine dei lavori saranno disponibili 40 posti auto. All’inizio i lavori erano stati rallentati dal ritrovamento di resti romani.
(A.G.)

A RISCHIO. Il gioiello di architettura sacra è uno degli esempi più antichi della città
Infiltrazioni di pioggia e cedimenti del tetto

La chiesa dei Santi Apostoli è una delle chiese più antiche del Veneto, nata sulla fondazione paleocristiana, ed è una delle quattro pievi battesimali di Verona, già basilica nel 1077.
Originariamente a tre navate, nel 1300 venne trasformata a navata unica e nel 1705 fu rialzata e rifatta la volta della chiesa. Dell’interno originario oggi non si legge molto, poiché fu trasformato nell’aula unica odierna a partire dal secolo XVI fino al 1904, quando vennero aperte le cappelle laterali. Nell’interno della chiesa si trovano alcune opere di grande rilievo artistico.
La navata oggi è costituita da due ordini di capriate: le prime hanno sin dall’origine la funzione di sorreggere il tetto, le seconde di sorreggere la volta dipinta, ma i due ordini di capriate dovevano restare indipendenti.
Nel tempo, il secondo ordine, visti i cedimenti della copertura, fu utilizzato anche a sostegno del tetto: questo ha determinato l’assoggetarsi della volta sulla navata ai carichi e i conseguenti cedimenti di fronte a temporali. A.G.


Fonte:  L’Arena di Verona di Venerdì 30 Gennaio 2009, cronaca, pagina 7

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