venerdì 30 gennaio 2009

I tuoi occhi i tuoi occhi i tuoi occhi




I tuoi occhi i tuoi occhi i tuoi occhi

che tu venga all’ospedale o in prigione

nei tuoi occhi porti sempre il sole.

I tuoi occhi i tuoi occhi i tuoi occhi 

questa fine di maggio, 
dalle parti d’Antalya, 

sono cosi, le spighe, di primo mattino;

i tuoi occhi i tuoi occhi i tuoi occhi

quante volte hanno pianto davanti a me 

son rimasti tutti nudi, i tuoi occhi, 

nudi e immensi come gli occhi di un bimbo

ma non un giorno han perso il loro sole;

i tuoi occhi i tuoi occhi i tuoi occhi 

che s’illanguidiscano un poco,
i tuoi occhi gioiosi, 
immensamente intelligenti, perfetti:

allora saprò far echeggiare il mondo del mio amore.

I tuoi occhi i tuoi occhi i tuoi occhi

Così sono d’autunno i castagneti di Bursa

le foglie dopo la pioggia

e in ogni stagione e ad ogni ora, Istanbul.

I tuoi occhi i tuoi occhi i tuoi occhi

verrà giorno, mia rosa, 
verrà giorno che gli uomini si guarderanno l’un l’altro fraternamente

con i tuoi occhi, amor mio,

si guarderanno con i tuoi occhi.


Nazim Hikmet

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