martedì 27 gennaio 2009
Verona, Chiesa dei Santi Apostoli: la chiesa e la pieve sono in pericolo
Preoccupazione e controlli per la terza chiesa più antica del Veneto. Dall'agosto scorso una tela cerata protegge l'interno da distacchi di materiali. Si aprono crepe nel sacello consacrato nel 751, da oggi verifiche per stabilire se dipendano dai lavori per il parcheggio. E il tetto perde pezzi,
È un doppio pericolo quello che grava sulle antiche mura della chiesa e della pieve dei Santi Apostoli. La chiesa che si trova tra corso Cavour e via Oberdan, una delle quattro pievi battesimali della città, ha un grave problema relativo alla staticità del tetto, che dallo scorso agosto i fedeli vedono solo attraverso la tela cerata posizionata per precauzione sotto le capriate del soffitto; ma non è in migliori condizioni il sacello delle sante Tosca e Teuteria consacrato nel 751, che presenta preoccupanti crepe lungo i muri principali.
Proprio per quest'ultimo motivo ieri pomeriggio una commissione formata da tecnici del settore Traffico del Comune, dai titolari della ditta Mantovani che sta costruendo il parcheggio interrato di piazza Santi Apostoli, da due rappresentanti della Technital, azienda che ha offerto alla parrocchia una consulenza sulla situazione della chiesa, è andata sul posto con il parroco don Ezio Falavegna e il professor Gianni Lollis, presidente della Società Belle Arti, in passato autore di restauri per la chiesa stessa, per verificare la situazione. Risultato: già stamattina nell'antico sacello saranno al lavoro alcuni tecnici per posizionare sulle zone che presentano crepe dei vetrini, per monitorare la situazione e verificare se l'edificio sia soggetto a movimenti di assestamento. L'ipotesi avanzata di fronte alle crepe infatti è che a causarle possa essere stato il "movimento" del terreno causato dagli scavi per costruire il garage.
«Non è improbabile che con un lavoro così consistente il sacello possa avere risentito di un assestamento e che quindi le crepe siano ascrivibili agli scavi», spiega l'ingegner Massimo Raccosta, amministratore di Technital. «Del resto anche le abitazioni vicine allo scavo hanno avuto qualche problema, l'insorgere di fessure non sarebbe quindi solo un problema della chiesa». «Non credo che queste crepe siano dovute ai lavori per il parcheggio», replica Luca Mantovani, titolare dell'azienda che esegue i lavori, dopo il sopralluogo. «Qualche problema da parte dei palazzi circostanti era sorto all'inizio dello scavo, ma poi non ci sono più state segnalazioni». Il responso arriverà comunque dallo studio che il nuovo monitoraggio coi vetrini consentirà di effettuare.
«La maggiore preoccupazione resta però l'interno della chiesa», spiega don Ezio. «Due anni fa dalla volta a botte si sono staccati alcuni pezzi di intonaco, ma la situazione si è aggravata nell'agosto scorso, dopo una grandinata che ha comportato l'intervento della Soprintendenza. Per qualche tempo siamo stati costretti a chiudere la chiesa; ora abbiamo posizionato questa cerata, ma il problema resta». «Il tetto della chiesa è una sovrapposizione dell'antica volta a capriate con le volte barocche: è probabile che un cedimento abbia portato i due sistemi, che dovevano restare separati, a toccarsi», spiega Raccosta. «È necessario farli tornare indipendenti. E prima di tutto mettere la chiesa in sicurezza: per questo servono 3-400mila euro».
La chiesa dei Santi Apostoli fa dunque appello alla generosità di enti e privati: la terza chiesa più antica del Veneto ha bisogno di un restauro. Alessandra Galetto
Fonte: srs di Alessandra Galletto, da L’Arena di Verona, di martedì 20 gennaio 2009
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