Il Villaggio Sanatoriale Eugenio Morelli è stato il più grande sanatorio d’Europa costruito dal
governo fascista, fu realizzato a Sondalo, per volere dei Eugenio Morelli.
Eugenio Morelli, pneumologo di Teglio, nel 1928 fece eseguire un’analisi
sulle condizioni metereologiche dell’area sondalina, grazie alle quali convinse
che Sondalo era il luogo ideale per realizzare un sanatorio, il più grande
d’Europa. In 8 anni furono costruiti 9 padiglioni in grado di ospitare sino a
300 malati ciascuno.
Si dice che per realizzare il quarto padiglione gli
architetti si fossero addirittura ispirati alle corazzate di Benito Mussolini. D’altra
parte era un’autentica guerra quella che si doveva fare contro il “mal
sottile”..
Il progetto dell’ imponente sanatorio sulle pendici del
Monte Sortenna fu portato avanti da abili tecnici guidati dallo stesso professor Eugenio Morelli, il geniale pneumologo di Teglio. Morelli, primo
in Italia ad organizzare una seria lotta contro la tubercolosi, dal 1928
impegnato a Roma come alto consulente per l’organizzazione antitubercolare
dell’INFPS, l’Istituto Nazionale Fascista di Previdenza Sociale, nel 1929 convinto
della sue analisi sulle condizioni meteorologiche della zona persuase
tutti che Sondalo era il luogo ideale per realizzare un grande sanatorio da
affiancare al più modesto Pineta di Sortenna che, fondato dal dottor Ausonio
Zubiani, funzionava già dal 1901.
La costruzione dei nove padiglioni, ciascuno in grado di
ospitare sino a 300 malati, richiese otto anni: dal 1932 al 1940.
Le strutture del Villaggio furono costruite tra il 1932 e il
1938, ma i lavori furono ultimati soltanto alla fine
della Seconda Guerra Mondiale; gli arredi
e le attrezzature furono completati dopo la guerra, quando il complesso entrò
in funzione. Si trattò per quei tempi di un cantiere straordinario per
dimensione, mezzi, collocazione, per la meticolosa gestione tecnica e la
raffinata progettazione; è considerato un capolavoro dell’urbanistica
“razionalista”,
Durante il conflitto mondiale, nel sesto e nel settimo
padiglione, furono ricoverati in gran segreto alcuni insoliti e prestigiosi
pazienti: si trattava di opere d’arte importantissime provenienti da musei e collezioni
private tra cui alcune tele di Rubens, Tintoretto e Segantini…
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